I mercati europei hanno festeggiato Emmanuel Macron con una settimana di anticipo e oggi, dopo la vittoria del candidato alle presidenziali francesi, sui listini continentali prevalgono le prese di beneficio. Milano chiude a -0,26%, 21.428 punti, con il lusso in ribasso e le banche contrastate. Pioggia di cedole inoltre sul segmento Star, a partire da Valsoia ma anche ItaliaOnline, Astaldi, Ascopiave, Toscana Aeroporti, Leone Film, Datalogic e Reply.
Le vendite colpiscono Parigi -0,91%; Madrid perde lo 0,35%; Francoforte -0,18%, piatta Londra +0,05%. Wall Street si muove poco sotto la parità; Nasdaq e S&P 500, che venerdì scorso avevano chiuso in territorio record, in apertura raggiungono nuovi massimi, ma poi virano in rosso insieme al Dow Jones. Dopo il rally di ieri sera l’euro scende sul dollaro e scambia a 1,092, in calo dello 0,81%.
Il petrolio tenta l’ennesimo rimbalzo, con le dichiarazioni del ministro dell’energia russo Alexander Novak, intenzionato ad appoggiare l’Arabia Saudita sui tagli alla produzione oltre giugno 2017, ma con l’apertura dei listini americani inverte la rotta. Brent -0,71%, 48,75 dollari al barile. Oro a 1227,665 dollari l’oncia (-0,04%).
Seduta negativa per l’obbligazionario italiano. Lo spread del decennale col Bund risale a 181.90 punti base e il rendimento torna a 2,24%. In un report dedicato alle elezioni francesi la banca svizzera Ventobel scrive che ora gli operatori sposteranno l’attenzione sulle elezioni parlamentari di giugno, ma anche “sull’Italia dove le elezioni potrebbero tenersi prima del maggio 2018″. Sul fronte macro si registra la crescita a marzo degli ordini di fabbrica tedeschi, saliti dell’1% e la fiducia degli investitori nella zona euro che, in maggio, ha toccato il massimo da circa un decennio.
Tornando in Piazza Affari: soffre la moda, a partire da Tod’s, che cede il 10,96%, dopo la diffusione dei dati sulle vendite del primo trimestre 2017, inferiori alle attese. Cucinelli perde il 3,35%, mentre la fra le blue chip Moncler lascia sul terreno il 3,38%; Ferragamo il 2,36%; Luxottica lo 0,46%; Ynap -1,84%. Stessa sorte per le grandi firme a Parigi da Lvmh a Kering, da Hermès a Dior.
Sul Ftse Mib i finanziari chiudono contrastati: continua l’intonazione positiva di Intesa +0,35%; guadagna Azimut, +1,87%; ritocca Mediolanum +0,07%. Andamento opposto per Bper -2,49%; Banco Bpm -1,23%; Ubi -1,43%; Unicredit -1,29%. Tonica Unipol +1,13%, che ha portato al 10% la sua quota in Bper.
Le vendite si concentrano su Buzzi -1,73%; Cnh -1,59% Campari -1,25%. Debole Fiat -0,78%; sempre ruggente Ferrari +0,67%. Gli acquisti premiano Mediaset +1,35%, in attesa dei risultati trimestrali, che usciranno domani, e di novità da parte di Vivendi. l’Agcom ha sottolineato infatti l’impossibilità per i francesi di mantenere doppia quota in Telecom e Mediaset. Bene Leonrdo +0,85%
Fuori dal listino principale Valsoia cede il 3,92%, con i ricavi in calo del 7,1% nel primo trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.