Incertezza e volatilità sono anche oggi i tratti dominanti delle borse continentali, mentre sale lo spread fra Btp e Bund decennali: +4,62%, oltre 160 punti. I listini europei chiudono in rosso, dopo aver recuperato un po’ di terreno nel pomeriggio con Wall Street moderatamente ottimista. A muovere gli indici americani è soprattutto il petrolio, che prima perde terreno, dopo la notizia che l’Arabia Saudita vuole aumentare la sua produzione, per premere sui paesi che si oppongono a un contenimento, poi contiene le perdite grazie a una smentita dell’Arabia Saudita stessa.
Arginato un problema, però, ne restano altri all’orizzonte: l’incertezza legata alle elezioni presidenziali Usa, un leitmotiv destinato a durare fino all’8 novembre, e alcuni dati macroeconomici che aumentano le probabilità di una stretta monetaria da parte della Federal Reserve a dicembre. Il numero di posti di lavoro creati a ottobre delude, ma il rialzo annuale dei salari orari è il maggiore dal giugno 2009.
Fra il listini europei il Ftse Mib chiude a -0,62%, appesantito da alcuni bancari, in particolare Mps, sulla scia delle notizie poco confortanti relative al road show. Il Monte lascia sul terreno più del 9%, e torna poco sopra i 21 centesimi per azione. Altri titoli sono sotto pressione, in particolare Leonardo-Finmeccanica -3,42%, dopo i dati trimestrali deludenti, diffusi ieri, a mercati chiusi. I conti migliori delle previsioni non salvano nemmeno Telecom (-2,66%) e Intesa Sanpaolo (-1,47%).
Fra i titoli migliori: Tenaris (+4,72%) grazie alle previsioni di ripresa della domanda in Nord America per i tubi utilizzati nell’oil&gas, in territorio positivo anche le società delle reti del gas e dell’elettricità con il +1,1% di Snam e il +0,14% di Terna che annuncia una trimestrale con un utile netto cresciuto del 7% a 487 milioni.
Si allarga la forbice fra i decennale italiano e quello tedesco e il ministro Carlo Padoan mette in guardia: questo succede perché “sul mercato ci sono timori che l’azione di politica economica del governo si interrompa”. Sul fronte valutario euro e dollaro si mantengono più o meno sui valori di ieri, con un lieve apprezzamento della moneta unica. Da registrare invece, in una giornata di passione per Ankara, il nuovo minimo storico toccato dalla lira turca dopo l’arresto del leader e di altri 10 parlamentari del principale partito curdo.
Gli altri listini europei: Francoforte -0,65%, Parigi -0,78%. Maglia nera del continente risulta Londra -1,43%, all’indomani del colpo di scena sulla Brexit che restituisce la parola al parlamento.