Il Toro galvanizza Wall Street, che segna nuovi massimi nelle prime ore di scambi, mentre i listini europei chiudono contrastati.
In attesa delle decisioni delle Fed, che domani terminerà la sua riunione di politica monetaria e, quasi certamente, annuncerà un avvio di tapering, i mercati cercano una bussola nelle trimestrali da cui giungono ampie conferme della fase espansiva in atto. Pfizer, per esempio, archivia un trimestre migliore delle stime e vede un 2021 in grande spolvero, grazie al vaccino anti-Covid e il titolo corre a New York.
Piazza Affari consolida i massimi da settembre 2008 raggiunti ieri e registra in lievissimo ribasso (-0,06%) a 27.189 punti, con le banche in ordine sparso e titoli come Ferrari in altalena dopo la trimestrale. Alla fine il Cavallino rampante aggiorna il suo record con un rialzo dell’1,19% a 213,10 euro per azione. Nel terzo trimestre dell’anno l’azienda delle rosse di Maranello ha superato per la prima volta nella sua storia un miliardo di euro di ricavi.
È piatta Amsterdam; si apprezzano Francoforte +0,92% e Parigi +0,5%; sono negative Madrid -0,84% e Londra -0,21%.
Un panorama misto, in cui il Toro continua a dominare la borsa di New York e ad accarezzare le piazze del Vecchio Continente, mentre si scommette sulle decisioni delle banche centrali e ci si interroga su eventuali riferimenti a una tempistica per un rialzo dei tassi negli Usa. L’inflazione sarà più forte della prudenza dei banchieri?
Un segnale distensivo arriva oggi dai titoli di Stato, i cui rendimenti si abbassano negli States e in Europa.
In particolare prende fiato il BTp decennale benchmark, sotto pressione in questi giorni, nella prospettiva che una stretta possa arrivare da Eurotower prima del previsto e nonostante i fondamentali del Belpaese risultino solidi e i dati macro offrano conferme della fase effervescente dell’economia italiana.
Basta guardare gli indici PMI sul manifatturiero: in Italia l’indicatore di Ihs Markit sale a 61,1 punti per il mese di ottobre da 59,7 di settembre (sopra 50 punti indica espansione economica). È il sedicesimo mese consecutivo di crescita, il più alto dal mese di giugno, un dato superiore alle stime. Per quanto riguarda gli ordini a settembre l’indice sale a 61,7 da 58,9, in espansione per l’undicesimo mese consecutivo.
Nel resto di Eurolandia e soprattutto in Germania e Francia si fanno sentire maggiormente i problemi di fornitura e nella lettura finale l’indice scende a 58,3 in ottobre, dalla stima ‘flash’ di 58,5 e in calo dal 58,6 di settembre. È il dato più basso da otto mesi.
Tornando all’obbligazionario: il rendimento del decennale italiano scende a 1,03% e lo spread con il Bund di pari durata arretra a 122,3 punti base (-8,73%), dopo essere salito ieri ai massimi da novembre 2020.
Intanto rallentano gli acquisti pandemici da parte della Bce: nel corso dell’ultima settimana sono stati 8,29 miliardi di euro, in netto calo rispetto ai 18,64 miliardi della settimana precedente. Si ricorda che, nel corso dell’ultima conferenza del consiglio direttivo Bce, la presidente Christine Lagarde ha annunciato la conclusione del programma alla fine del prossimo marzo.
Sul mercato valutario risale il dollaro, l’euro tratta in leggero ribasso intorno a 1,157.
Tra le materie prime non riesce a decollare l’oro, che perde circa lo 0,2% scambiando a 1789 dollari l’oncia. La seduta è in rosso per tutti i future dei metalli e perde quota anche il petrolio: il Brent cede lo 0,38% e vale 84,38 dollari al barile.
Regina del listino di Piazza Affari oggi è Recordati +2%, su cui Barclays ha portato il prezzo obiettivo a 52 euro da 50 euro precedente.
Sono miste le banche: salgono Banco Bpm +1,82%, Bper +1,81%, Intesa +0,68.%; scende Unicredit -0,79% dopo l’addio a Siena. Mps si apprezza dell’1,19% con il ministero dell’Economia che punta a negoziare con la Commissione europea un “lasso di tempo sufficientemente lungo” per privatizzare la banca. “Occorre un tempo congruo”, afferma il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera in Parlamento.
Inoltre salgono Prysmian +1,73% e Stm +1,45%. Benino Terna +0,28% con Deutsche che ha alzato l’obiettivo a 7,2 da 7 euro.
Perdono Finecobank -1,72%; Eni -1,62%; Moncler -1,56%. Telecom -1,22%, tocca in seduta i minimi da un anno a seguito del taglio del prezzo obiettivo a 0,44 euro da 0,47 da parte di Jp Morgan.
Nexi (-1,71%) precipita ancora e fallisce il rimbalzo dopo una mattina in rally legata a indiscrezioni stampa sulla possibile vendita del business di merchant acquiring della greca Eurobank. In piazza per l’acquisto sarebbero Nexi e la rivale francese Worldline.
Fuori dal paniere principale esordisce con il botto la società di cosmetici Intercos (+16,8%).