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Lo spread torna sopra quota 200 con un balzo del 7,8%

Dopo una seduta quasi sempre in rosso, Milano recupera nel finale e chiude a +0,07%, 20.257 punti. Simile l’andamento degli altri listini continentali, fra i quali svetta Londra, +0,54%. Seguono  Madrid +0,35%, Parigi +0,3%, Francoforte +0,21%. Apertura debole per Wall Street, priva di grandi spunti, in attesa del vertice di questa settimana fra Trump e il presidente cinese Xi Jinping, sugli accordi commerciali tra i due paesi e la minaccia nucleare della Corea del Nord. A metà giornata però il Dow cambia rotta e vira in territorio positivo. Anche il petrolio cambia segno dopo l’apertura di New York. Brent +1,56%, 53,96 dollari al barile.

A soffrire di più oggi è il secondario italiano, con l’avvio del rallentamento degli acquisti nell’ambito del QE e nonostante gli sforzi di Mario Draghi per rafforzare l’identità europea proprio grazie alla moneta unica. “L’euro è qualcosa che tutti noi abbiamo in comune – dice il governatore presentando la nuova banconota da 50 -, è l’emblema tangibile dell’unità europea”.

Oggi il differenziale fra decennale italiano e tedesco fa un balzo del 7,81% e si porta a 201.60 punti, con un rendimento del 2,27%. Molti gli impegni del paese per far quadrare i conti, a partire dalla manovra correttiva dello 0,2% del Pil per 3,4 miliardi di euro, chiesta da Bruxelles e che verrà presentata la prossima settimana, insieme o subito dopo il Documento di economia e finanza (Def). Con lo stesso decreto legge sarà varato il fondo per le zone terremotate da 1 miliardo di euro l’anno per tre anni. Il ministro Pier Carlo Padoan difende intanto l’impianto delle privatizzazioni, a fronte delle preoccupazioni dei deputati Pd, soprattutto su Poste e Fs. 

In ambito valutario: poco mosso il rapporto euro dollaro, mentre si rafforza lo Yen e s’indebolisce la sterlina. Ben intonati i metalli preziosi, con l’oro a 1255,51 dollari l’oncia +0,18%.

In Piazza Affari titolo peggiore di giornata è A2a, -2,97%. Il mercato non sembra avere apprezzato la cautela sulla guidance al 2017 e sul piano industriale al 2021. A prevalere però sono anche le prese di beneficio, dopo una crescita nelle settimane precedenti. Fra le utilities arretra anche Italgas, -1,51%.

Giù Telecom, -2,65%, in un comparto europeo in flessione. In arrivo alla presidenza potrebbe esserci il vice, Arnaud De Puyfontaine, un cambio che “non passerebbe inosservato agli occhi della Consob”, secondo il presidente dell’organo di vigilanza Giuseppe Vegas. Inoltre la società telefonica potrebbe avere vita più difficile nel prossimo futuro con l’entrata in scena di Iliad, intenzionata a conquistare un quarto del mercato italiano attraverso la controllata Free Mobile, che ha avuto un enorme successo in Francia con tariffe dal 50% all’80% inferiori a quelle degli operatori storici.

Cala Generali, -1,08%, sui cui Goldman Sachs ha avviato la copertura con giudizio sell e target price a 13,8 euro. Inversione di rotta rispetto a ieri per Ferragamo, -1,69%. Scivolone di Ynap -1,51%. Fra le banche le vendite colpiscono soprattutto Ubi, -1,2%. Bene Intesa, +0,72%. Prese di profitto per Saipem, -2,96, dopo il rally dei giorni scorsi. Il buon andamento del petrolio sostiene invece Tenaris +1,38%. Positiva Eni +0,33%.

Si rinvigorisce la galassia Agnelli: Exor +1,21%, premiata per il metodo Tamburi, ma anche Ferrari +0,29% e Fca +0,46% . Intanto il Parlamento europeo vota a favore di una bozza di legge più severa per porre fine ai conflitti di interesse tra le autorità nazionali e i produttori di auto e per evitare che si verifichi un nuovo scandalo sulle emissioni come quello Volkswagen.

Titoli in spolvero Campari +1,39%, Moncler +1,69%: Prysmian +1,83%; Recordati +1,4%. Numero uno è Unipol +1,96%. Ottimo debutto di Unieuro al segmento Star: +4,55% nella prima giornata di contrattazioni.

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