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Lo spread sfiora 310 punti, Borsa e banche a picco

FIRSTonline

Lo spread tocca quota 310 punti base e Piazza Affari sprofonda del 2,25% sotto i 20mila punti. La prima bocciatura dell’Unione Europea alla Manovra italiana scuote il mercato, che reagisce pesantemente alla guerra che il duo Salvini-Di Maio sembra intenzionato ad intraprendere contro Bruxelles.

“Il Def a prima vista sembra costituire una deviazione significativa dal percorso di bilancio indicato dal Consiglio Ue il che è motivo di seria preoccupazione”, scrivono il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il titolare agli Affari economici Pierre Moscovici. “Chiediamo alle autorità italiane di assicurare che la manovra sia in linea con le regole fiscali comuni”, continuano.

Lo scontro per le banche si trasforma in una vera e propria Caporetto, con l’indice di riferimento che cede il 4,2%. Nel Ftse mib la peggiore è Banco Bpm, che alle 11.30 segna un ribasso del 5,97%. In forte rosso anche Ubi Banca e Mediobanca che cedono rispettivamente il 4,97% e il 4,79%. In ribasso anche le due big del settore: -4,3% per Unicredit, -4% per Intesa Sanpaolo. Fuori dal listino principale crollano Banca Ifis (-7,8%) e Carige (-6,78%). Nessun titolo in rialzo.

Tornando allo spread, l’impennata è poderosa: venerdì il differenziale tra Btp e Bund aveva chiuso a quota 279 punti base, alle 11.30 di oggi viaggia invece a 305 punti. Sale anche il rendimento del decennale italiano, che si attesta al 3,59%, nuovo massimo da febbraio 2014.

“Se volessi pensare male direi che dietro lo spread di questi giorni c’è una manovra di speculatori alla Soros che puntano al fallimento di un Paese per comprare le aziende sane rimaste, a prezzi di saldo. A nome del governo dico che non torneremo indietro. Chi vuole speculare sull’economia italiana sappia che perde tempo”, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a un convegno dell’Ugl “Crescita economica e prospettive sociali in un’Europa delle Nazioni”, alla presenza di Marine Le Pen.

In questo contesto occorre segnalare l’avvertimento lanciato da Credit Suisse. Secondo l’istituto elvetico, un ulteriore rialzo dello spread diventerebbe insostenibile per le banche italiane che sarebbero costrette a ricorrere a nuovi aumenti di capitale: “Lo spread sopra 400 punti base non è sostenibile”, si legge nel report di Credit Suisse. “Un ampliamento di 200 punti base dai 238 di fine giugno ridurrebbe in media il Cet1 (principale indicatore di solidità patrimoniale, ndr) di 66 punti base, dal 12,53% a 11,87%” per le banche monitorate da Credit Suisse, “facendo scattare aumenti di capitale”.

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