La sfida lanciata all’Europa sui conti italiani non sembra produrre niente di buono, dopo il crollo di venerdì Milano resta in rosso e lo spread vola.
Il ministro Giovanni Tria rientra stasera da Lussemburgo e non parteciperà domani all’Ecofin, la mossa preoccupa i mercati e, dopo una mattina positiva, Piazza Affari fallisce il rimbalzo. Il listino principale perde lo 0,49%, 20.609 punti, zavorrato dalle banche sui cui si abbatte una nuova ondata di vendite: Banco Bpm -5,75%; Ubi -4,57%; Bper -3,94%; Intesa -3,91%; Mediobanca -3,05%; Unicredit -2,34%. Pesa sul settore lo spread, con i titoli di Stato che, dopo una fase di respiro, chiudono in calo. Il rendimento del decennale sale al 3,3% e peggiora il differenziale con il Bund, +2,54%, portandosi a 282.90 punti base. Male i titoli a due anni, che poche ore prima dalla chiusura registravano uno spread in salita di circa venti punti. Vale forse la pena di ricordare che ogni 100 punti in più di differenziale di rendimento con il decennale tedesco, costa alle banche italiane fra i 30 e i 50 punti in meno di Cet1, “Common Equity Tier 1 Ratio”, che è il principale indicatore di valutazione della solidità patrimoniale di una banca. In questo clima soffre l’euro e il cambio contro il dollaro scende in area 1,57.
Le rassicurazioni del ministro dell’economia Giovanni Tria all’Eurogruppo, sul fatto che “il debito/Pil scenderà” nel 2019, non stanno producendo grandi effetti. Il ministro inoltre non parteciperà domani all’Ecofin (verrà sostituito da Alessandro Rivera, direttore generale del Tesoro) e sta tornando a casa per dedicarsi, sembra, alla chiusura della nota di aggiornamento del documento di economia e finanza. Secondo il vicepremier Luigi Di Maio “non ci sono ragioni di emergenza” per questo rientro. Il leader pentastellato ritiene anche che “qualche istituzione europea gioca a fare terrorismo sui mercati”. Per il commissario Pierre Moscovici, la Commissione europea aspetterà il 15 ottobre per pronunciarsi sulla manovra italiana (data di invio del progetto del Bilancio alle istituzioni), ma a “prima vista c’è una deviazione significativa” dagli “impegni presi”. Per quanto riguarda il deficit/pil nominale con il 2,4% non viene superata la soglia del 3%, ma per il deficit strutturale le regole Ue vogliono una riduzione. Sulla stessa lunghezza d’onda il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis.
Tornando alla Borsa: è ben intonato il resto d’Europa, con l’eccezione di Londra -0,19%. Francoforte sale dello 0,75%; Parigi +0,24%; Madrid +0,19%. L’apertura è positiva per Wall Street, che al momento sta accelerando, grazie all’intesa raggiunta tra Usa e Canada sul nuovo Nafta. L’accordo commerciale viene celebrato in queste ore dal presidente Donald Trump e viene festeggiato da molti titoli del settore auto, compresa Fca +2,4%.
Fca, +2,3% è fra i titoli migliori anche di Piazza Affari con Moncler +4,58%: Buzzi +3,72%; Stm +2,23%. Bene i petroliferi, soprattutto Tenaris, +2,7%, incoraggiata da una possibile distensione sul fronte della guerra commerciale. Il petrolio fra l’altro resta galoppa e il Brent sale dell‘1,61% a 83,56 dollari al barile.
Fra i titoli in sofferenza c’è Telecom, -5,3%, su cui pesa la retrocessione di Barclays a ‘under-weight’ da ‘equal-weight’, con il prezzo obiettivo che scende da 60 a 43 centesimi.
Fuori dal paniere principale va ancora al tappeto Astaldi, -28,69%, dopo il crollo di venerdì a seguito della richiesta di concordato preventivo con riserva da presentare al Tribunale di Roma.