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Lo spread fra Btp e Bund resiste a Moody’s, forse grazie agli aiuti della Bce

Il differenziale fra i titoli di Stato italiani e tedeschi non solo non si è infiammato dopo il downgrade da parte dell’agenzia di rating americana, ma è addirittura calato rispetto a ieri, insieme ai rendimenti – Si dice che dietro questa sorprendente tenuta si nascondano interventi di Francoforte, ma le voci non trovano conferma.

Lo spread fra Btp e Bund resiste a Moody’s, forse grazie agli aiuti della Bce

Il downgrade sul debito italiano da parte di Moody’s non ha nemmeno sfiorato il mercato dei nostri bond. I timori su una possibile impennata dello spread si sono rivelati infondati, al punto che a più riprese il valore è addirittura calato rispetto a ieri.

Alcuni dicono che dietro questa sorprendente capacità di incassare il colpo dimostrata dai nostri titoli di Stato ci siano nuovi, massicci interventi della Bce sui mercati secondari. Ma si tratta di voci non confermate.

In apertura il differenziale di rendimento fra i Btp decennali e gli equivalenti Bund tedeschi faceva segnare 374 punti base. E ad un’ora dalla chiusura si viaggia ancora alla stessa quota. Anzi, addirittura un punto più sotto (373 pb). I rendimenti sul decennale calano invece dal 5,50 al 5,47%.

Nessuna variazione significativa quindi, ma questo non deve lasciar pensare che la giornata sia stata completamente priva di emozioni. Sui mercati azionari come su quelli obbligazionari, la volatilità resta ancora molto alta, al punto che nella mattinata lo spread ha fluttuato senza mai stabilizzarsi fra un minimo giornaliero di 371 e un massimo di 383 punti.

Insomma, ancora molto lontani da quei giorni drammatici di inizio agosto. Allora, appena prima che la Bce intervenisse ad acquistare i nostri bond sul mercato secondario, il nostro differenziale era arrivato a toccare il record storico dall’introduzione dell’euro a quota 416.

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