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Lo spread dimezzato vale 50 miliardi

Quei 292 punti valgono potenzialmente 50 miliardi in tre anni. Questi i risparmi che lo Stato dovrebbe ottenere grazie al dimezzamento dello spread che si è prodotto nell’ultimo anno. Nel novembre 2011, quando il governo Berlusconi era alle battute finali, il differenziale di rendimento fra i nostri titoli di Stato e a 10 anni e gli equivalenti Bund tedeschi aveva toccato il massimo storico di 575 punti base.

Ieri sera invece ha chiuso a 283, con un’ultima scivolata verso il basso propiziata dall’accordo negli Stati Uniti fra Democratici e Repubblicani, che hanno varato un provvedimento per evitare il fiscal cliff e scongiurare così il pericolo di una recessione americana nel 2013.

Per comprendere il valore dello spread in termini reali è utile un confronto fra i tassi d’interesse che il Tesoro ha dovuto offrire nel tempo su titoli a uguale scadenza: a fine 2011 i Bot semestrali erano stati piazzati al 3,25%, mentre la settimana scorsa il rendimento offerto in asta è crollato allo 0,94%. Secondo calcoli della Banca d’Italia, 100 punti base di spread fanno risparmiare all’Italia 3,1 miliardi il primo anno, 6,2 il secondo e 8 il terzo. 

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