Quella di oggi è la giornata più nera che la finanzia italiana ricordi da oltre 10 anni. Almeno fino a questo momento. Vendite a ripetizione hanno colpito il nostro Paese e non solo sul mercato azionario – con Piazza Affari che perde oltre il 4% – ma soprattutto sul fornte dei titoli di Stato.
Lo spread ha superato ogni soglia dell’immaginazione: ormai i record segnati nei giorni scorsi sono solo uno sbiadito ricordo. A mezzogiorno il differenziale di rendimento fra i nostri bond a 10 anni e i corrispondenti Bund tedeschi è arrivato alla quota impensabile di 566 punti base. E l’impennata non accenna a rallentare.
L’incubo continua andando a leggere il dato sui rendimenti che lo Stato italiano sarà costretto a pagare per rimborsare i Btp decennali. Alla fine il muro è crollato: i tassi d’interessa hanno superato la famigerata soglia del 7% – considerata dalla maggior parte degli analisti come il punto di non ritorno – fino a toccare addirittura il 7,3%. Il massimo dal 1997, quando ancora l’euro era un miraggio.