Condividi

L’ipotesi di rilanciare il progetto di eurobond ridà fiato alle Borse: Milano +1,13%

Monti dice che quando matureranno i tempi si arriverà agli eurobond e i mercati applaudono: listini europei tutti positivi e Piazza Affari guadagna l’1,1% dopo la batosta di ieri – Scintille di Fiat, Exor, Snam ed Enel – Banche a doppia velocità – Spread sopra quota 430

L’ipotesi di rilanciare il progetto di eurobond ridà fiato alle Borse: Milano +1,13%

Un’altra giornata volatile sui mercati all’insegna dei timori per un’uscita della Grecia dalla zona euro, dell’incertezza delle ripercussioni di tale ipotesi e del rischio contagio. Le Borse europee chiudono però in territorio positivo dopo una mattinata appesantita dalla delusione sul nulla di fatto per gli eurobond e dal poco rassicurante nuovo dato sulla situazione economica europea.

L’indici Pmi dell’Eurozona per i settori servizi e manifatturiero è sceso a 45,9 a maggio da 46,7 di aprile, segnando un risultato peggiore delle attese e la contrazione più forte da tre anni.

DRAGHI, CI VUOLE UN CORAGGIOSO SALTO DI IMMAGINAZIONE POLITICA

In giornata Mario Draghi da Roma, al convegno in memoria dell’economista Federico Caffè, è tornato a parlare di crescita e di un “coraggioso salto di immaginazione politica”::”per superare la crisi l’Unione europea ha bisogno di un balzo in avanti nel processo di integrazione politica – ha detto -, e che una volta superata l’emergenza è necessario un patto per la crescita, il cosiddetto growth compact, da affiancare al già noto fiscal compact. La crisi ha rivelato molte debolezze dal punto di vista istituzionale e le misure adottate dalla Bce hanno fatto solo guadagnare tempo. Ora c’è bisogno di un coraggioso salto di immaginazione politica”. Per questo è fondamentale anche che le banche tornino a finanziare l’economia, e che gli effetti positivi delle 2 operazione di Ltro attuate dalla Bce sull’economia europea si vedranno, viste le loro dimensioni, solo nel tempo.

PER CITIGROUP GRECIA FUORI DA AURO A INIZIO 2013

Milano ha chiuso a +1,13%, Parigi a +1,16%, Londra +1,59% e Francoforte +0,48%. L’euro ai minimi da 22 mesi sul dollaro si attesta sotto la soglia di 1,26.Lo spread Btp-bund, sempre sopra quota 400, è oggi in discesa a 418 punti e rendimento al 5,56%. La gestione della crisi dell’Eurozona sembra sempre più ostaggio delle elezioni di giugno in Grecia e si moltiplicano i timori per l’impatto che una scelta politica greca contro l’euro possa avere per il resto dell’Eurozona. Il presidente ella Federazione delle banche tedesche (Bdb) Andreas Schmitz, ha gettato acqua sul fuoco affermando che ”l’effetto Grecia è sostenibile nell’immediato” per gli istituti di credito in Germania e che oggi il pericolo di un effetto domino su altri Paesi più deboli è più limitato rispetto al passato.

Ma per il Wsj i maggiori fondi comuni si starebbero preparando a un’uscita della Grecia dall’euro e per il governatore della Banca nazionale austriaca e membro del board della Bce Ewald Nowotny l’uscita dalla Grecia dall’eurozona provocherebbe ”scosse molto forti che avranno conseguenze oggi sconosciute”. Per Citigroup la Grecia sarà fuori dall’euro a inizio 2013 e “sarà seguita da una forte svalutazione della sua moneta e da una forte contrazione economica” traducendosi in un inevitabile contagio economico e finanziario negativo degli altri paesi europei. “Un’uscita dell’euro sarà accompagnata da un calo dei tassi di interesse della Bce allo 0,5% – dice Citigroup – , da un secondo pacchetto di aiuti per Portogallo e Irlanda, e un programma della Troika per la Spagna”

Nel frattempo Mario Monti ha incontrato a Bruxelles il leader del Nea Democratia, Antonis Samaras: l’Italia vuole che la Grecia resti nell’euro ed è determinata a sostenere il raggiungimento di questo obiettivo auspicando che gli elettori greci confermino la loro volontà europeista, è il messaggio lanciato alla Grecia da Monti che in giornata ha voluto anche rassicurare sul futuro degli Eurobond:”Abbiamo ribadito l’importanza per l’Italia di una politica per gli investimenti in Ue come strumento di crescita – ha detto Monti -. L’Italia vede favorevolmente, quando i tempi saranno maturi, non fra moltissimo, gli eurobond ed ogni cosa che rafforzi la preparazione per investimenti proficui”.

A WALL STREET FACEBOOK TORNA A CEDERE TERRENO

Wall Street dopo il nulla di fatto del vertice europeo ha aperto anch’essa incerta. Alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones saliva dello 0,14% e il Nasdaq cedeva lo 0,17%. Dopo un giorno di rialzi Fb torna a muoversi incerto attorno alla parità e ben sotto il prezzo dell’Ipo, Hp sale del 3% dopo l’annuncio del piano di ristrutturazione.

Negli Usa oltre i timori per la Grecia pesa anche il dato sull’indice Pmi manifatturiero sceso in maggio a quota 53,9 punti da 56 in aprile, per quanto si tratti di una prima stima. In linea con le attese invece i sussidi per la disoccupazione che calano di 2000 unità, primo calo dopo tre settimane.

A PIAZZA AFFARI IN RIALZO ENERGIA E FIAT

A Piazza Affari, nella giornata del primo discorso del neo presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il Ftse Mib è trainato dall’energia e dalla galassia Agnelli. Miglior titolo è Fiat +4,38% dopo l’accordo con Mazda e Exor sale del 2,66%. Bene Snam +2,64%, Terna +2,61%, Enel +2,58% ma anche Eni +2,48% dopo la scoperta del nuovo giacimento in Egitto.

Pesanti le banche: Bpm tra i peggiori del paniere cede il 2,03%, Banco popolare l’1,56%, Unicredit lo 0,71% mentre Mps e Intesa chiudono in territorio positivo (+0,85% e +0,10% rispettivamente).

Dopo il sì ai concambi Premafin finisce sulle montagne russe: alla partenza in rialzo dell’8% segue un’inversione di rotta in territorio negativo con sospensioni al ribasso , alla fine il titolo lascia sul tappeto il 13,71%. Fonsai cede il 2,62% e Unipol l’1,66%.

CONSOB, PREMAFIN APPORTEREBBE CONTRIBUTO NEGATIVO SUL MARGINE DI SOLVIBILITÀ

In giornata la Consob ha poi comunicato le motivazioni all’esenzione dall’Opa obbligatoria: la fusione a quattro tra Unipol Assicurazioni, Milano Assicurazioni, Premafin e Fonsai non dovrebbe provocare un’opa sulla compagnia dei Ligresti perché é parte di un unico progetto di salvataggio anche se la decisione definitiva sarà subordinata alla conferma da parte dell’Isvap che l’incorporazione in Fonsai delle tre società sia “parte integrante” di un unico piano “di rafforzamento patrimoniale” della compagnia dei Ligresti.

Ma precisa la Consob: “l’incorporazione di Premafin in Fonsai apporterebbe un contributo negativo sul margine di solvibilità” del polo assicurativo che nascerà dalla fusione con Unipol. Per questo motivo l’inclusione di Premafin nella fusione ”non potrebbe essere considerata un rafforzamento patrimoniale di Fonsai rispondente alla richiesta dell’Isvap, quanto, al più, un’operazione di ottimizzazione della struttura del gruppo, finalità legittima ma non in linea con le condizioni di esenzione dall’obbligo di Opa da consolidamento”.

Per questo, una volta determinati i concambi, si dovrà valutare se l’incremento partecipativo di Unipol Gruppo Finanziario nell’entità post-fusione dovuto all’incorporazione di Premafin (di cui sarà azionista di controllo) ”determini un superamento della soglia rilevante del 5%” nell’aggregato post-fusione. In tal caso Unipol dovrà promuovere l’opa da consolidamento.

Commenta