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L’iPhone fa ricca… Samsung

Apple fa ricca… Samsung. Sembra uno scherzo, ma non lo è: le vendite dei nuovi iPhone, i modelli 8, 8 Plus e X, gioveranno sicuramente a Cupertino (l’attesissimo iPhone X verrà venduto alla cifra record di 999 euro) ma anche alla sua acerrima rivale sul mercato mondiale degli smartphone. Non è un caso infatti che il titolo Samsung, all’indomani della presentazione dell’ultimo gioiello dei concorrenti, stia salendo alla Borsa di Seul. Il motivo è semplice: la casa coreana è praticamente l’unica produttrice mondiale su larga scala degli schermi di ultima generazione OLED, che sono componenti di tutti gli ultimi iPhone presentati da Tim Cook.

Questo frutterà a Samsung la bellezza di 120-130 dollari per ogni smartphone venduto da Apple, ossia il 15% circa del totale, se parametrato al prezzo dell’iPhone X, il più costoso e probabilmente anche il più ambito. Un prezzo particolarmente generoso, che è anche all’origine del rincaro dell’iPhone, solitamente venduto in passato intorno ai 700-800 dollari, a seconda dei modelli: questo perchè i precedenti schermi, in tecnologia LCD, consumavano sì più batteria ma costavano ad Apple solo 50 dollari su ogni pezzo prodotto.

La “grana” per Cupertino è che attualmente Samsung detiene l’89% del mercato degli schermi OLED, praticamente un monopolio che è difficile aggirare: secondo UBI Research, nel 2020 i coreani controlleranno ancora il 72% del redditizio segmento di mercato. E non è tutto: la controllata Samsung Electro-Mechanics ha fornito a Apple i condensatori MLCC, oltre che i circuiti PCB. Addirittura, ma questo lo sostiene la stampa coreana, anche le batterie dei nuovi melafonini sarebbero state prodotte da Samsung SDI.

Praticamente una partnership quasi conclamata, che non fa altro che ingrossare i conti di Samsung (che quest’estate ha registrato una trimestrale con un profitto da record), e questo lo sanno anche gli investitori, che infatti stanno premiando il titolo da ben prima dell’uscita degli ultimi iPhone: da gennaio di quest’anno l’azione del colosso asiatico ha già guadagnato il 40%.

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