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L’Inter vola e va in testa, il Milan sprofonda. Oggi il Napoli deve espugnare Como per riconquistare il primato. La Juve a Cagliari

Inter FC on Twitter

L’Inter vola, il Milan sprofonda. Sabato a due facce per le squadre di Milano: sorridente per i nerazzurri, saliti al comando della classifica grazie alla vittoria sul Genoa (1-0), decisamente triste per i rossoneri, sconfitti anche dal Torino (2-1) e sempre più lontani dal quarto posto, nonostante il passo falso della Lazio a Venezia (0-0). Risultati che rendono ancor più interessanti le gare odierne: il Napoli dovrà necessariamente espugnare Como (ore 12:30) per rispondere all’Inter, così come la Juventus, chiamata a vincere a Cagliari (20:45) per scavalcare la Lazio al quarto posto. Da monitorare con attenzione anche Empoli-Atalanta (18) e Verona-Fiorentina (15), per una domenica che promette gol, spettacolo e tante emozioni.

Inter – Genoa 1-0: Inzaghi sale a +1 sul Napoli grazie a Lautaro

Vittoria doveva essere e vittoria è stata, anche se con molta più sofferenza del previsto. L’Inter non ha certo incantato, ma la posta in palio era talmente alta da rendere questo 1-0 sul Genoa più dolce di una goleada. Inzaghi, per la prima volta dal 30 agosto, torna a guardare tutti dall’alto in basso, almeno fino all’ora di pranzo: il Napoli, in caso di successo a Como, ripasserebbe davanti, intanto però avrà un bel carico di pressione sulle spalle. Inzaghi, consapevole di dover vincere a tutti i costi, non ha pensato al big match del Maradona, schierando dall’inizio i diffidati Bastoni, Barella e Mkhitaryan. Esordio stagionale per Martinez in porta, con Asllani e Correa al posto di Calhanoglu e dell’infortunato Thuram. L’Inter è partita aggressiva, ma il Genoa le ha preso subito le misure, tanto che Leali non ha dovuto compiere nessuna parata significativa, almeno fino all’intervallo. Il tecnico nerazzurro ha provato a correggere il tiro inserendo Taremi per un evanescente Correa, ma il Genoa ha continuato a tener botta, difendendosi con ordine e senza affanni. Al 70’, dopo gli ingressi di Calhanoglu e Zielinski, l’occasione più grossa del match interista: gran tiro di Barella dalla distanza e palla respinta dall’incrocio dei pali. Poco dopo, per par condicio, anche il Genoa si è fatto pericolosissimo, sfiorando il gol con un colpo di testa di Ekuban respinto alla grande da Martinez. A scacciare i fantasmi ci ha così pensato il solito Lautaro, bravo e fortunato nel trovare il gol (con deviazione decisiva di Masini) decisivo sugli sviluppi di un corner (78’). Gli uomini di Vieira hanno dovuto abbandonare il porto sicuro della propria trequarti, nel tentativo di raddrizzare la partita: l’Inter ha provato ad approfittarne, ma Taremi e lo stesso Lautaro hanno sprecato diverse opportunità. Il risultato è rimasto tale, consentendo ai nerazzurri di scavalcare il Napoli e rendere la domenica decisamente piccante.

Inzaghi: “Bravi a lasciarci alle spalle la Juve, ma la vetta ora non conta”

“Il plauso va ai ragazzi che sono stati determinati e non hanno mollato – ha sottolineato Inzaghi -. Dopo un approccio positivo abbiamo avuto qualche difficoltà, ma siamo rimasti lucidi. Abbiamo concesso un tiro su cui è stato bravo Martinez, preso l’ennesimo palo ed è stato bravo anche il loro portiere. Come abbiamo fatto a rialzarci dopo il passo falso con la Juve? Ho una squadra di grande valore con dei tifosi che ci hanno trascinato sin dall’arrivo allo stadio. In quattro giorni si sono lasciati tutto alle spalle nonostante le difficoltà e le assenze, ora daremo grande importanza alla Coppa Italia come abbiamo sempre fatto. Thuram invece sta migliorando di giorno, ma non l’ho ancora visto in campo: se non ce la farà per martedì mi auguro di vederlo con il Napoli. Comunque c’è fiducia, vedo i dottori sereni”.

Torino – Milan 2-1: i rossoneri perdono ancora, la zona Champions si allontana

Continua il momento estremamente difficile del Milan, che dopo l’incredibile eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord, subisce un’altra sconfitta pesante. Stavolta è il Torino a mandare al tappeto il Diavolo, vincendo una gara ricca di emozioni e colpi di scena. Il match si è messo subito male per i rossoneri, già sotto dopo appena sei minuti per una clamorosa papera di Maignan: il francese ha rinviato un pallone innocuo addosso a Thiaw, propiziando un’autogol che avrebbe fatto le fortune della Gialappa’s. Nonostante l’inizio difficile, il Milan non si è dato per vinto e ha cercato di reagire. Al 32’ Pulisic ha avuto l’opportunità di pareggiare grazie a un rigore assegnato per fallo di mano di Pedersen, ma s’è fatto ipnotizzare da Milinkovic-Savic. A inizio ripresa mossa a sorpresa (e decisamente difficile da capire) di Conceiçao, che ha tolto Leao per inserire Musah. Il Diavolo ha continuato a provarci, sbattendo però contro il portiere granata, bravissimo sia sul tiro di Joao Felix che su quello di Reijnders. Al 74’ proprio l’olandese ha trovato il tanto agognato pareggio e i rossoneri sono tornati a sperare, ma il momentaneo 1-1 è durato solo tre minuti: al 77’, infatti, il Torino è tornato avanti con Gineitis, bravo a sfruttare una punizione battuta velocemente da Sanabria (difesa del Milan immobile e disorganizzata) per segnare il gol della vittoria. Con questa sconfitta, il Milan si allontana ulteriormente dalla zona Champions, fermandosi al settimo posto con 41 punti, mentre i granata salgono a quota 31, raggiungendo l’undicesima posizione in classifica. Un altro passo falso per i rossoneri, sempre più nel baratro di una stagione davvero stregata.

Conceiçao: “Vedo errori da circo, farò di tutto per arrivare al quarto posto”

“Mi dispiace per i tifosi, se vediamo gli ultimi gol presi noto errori non forzati dagli avversari – ha sospirato Conceiçao -. Delle volte mi chiedo ‘com’è possibile?’. Loro hanno chiuso in vantaggio il primo tempo senza fare un tiro in porta. In questo momento succedono delle cose strane, facciamo quasi errori da circo e prendiamo gol, dobbiamo essere più forti. Gira tutto male nonostante le statistiche siano dalla nostra parte: non è facile nemmeno per i calciatori. Adesso serve restare uniti ed essere più forti. Leao fuori dopo i primi 45 minuti? Rafa non era al meglio, la scelta è solo tecnica. Ma non va puntato il dito contro di lui, quando si prendono gol così ridicoli qualsiasi squadra soffrirebbe. I tifosi hanno ragione, non vinciamo e loro giustamente contestano. Però devo dire una cosa: la stagione non è finita. Sono pronto a passare notte e giorno a Milanello per raggiungere a tutti i costi il quarto posto, lo garantisco io. Mi prendo tutte le responsabilità, poi ognuno dentro lo spogliatoio è chiamato a farsi un esame di coscienza. C’è da lavorare di più, bisogna cacciare fuori l’orgoglio”.

Venezia – Lazio 0-0: Baroni non sfonda, oggi la Juve può scavalcarlo

Passo falso della Lazio in chiave quarto posto, almeno fino a stasera. Lo 0-0 di Venezia, infatti, costringerà Baroni a tifare per il Cagliari, altrimenti verrà sorpassato dalla Juventus. Lo scenario avrebbe potuto assumere contorni ancora peggiori, se non fosse che Milan e Bologna hanno fatto addirittura peggio, consentendo ai biancocelesti perfino di allungare, seppur di poco. Senza l’infortunato Castellanos e lo squalificato Rovella, Baroni ha schierato Noslin al centro dell’attacco, supportato da Isaksen, Dia e Zaccagni sulla trequarti, con Dele-Bashiru e Guendouzi in mediana. Di Francesco, alla ricerca di gol e punti salvezza, ha risposto con Maric e Oristanio in attacco, Zerbin e Ellertsson sugli esterni, Kike Perez, Doumbia e Nicolussi Caviglia in regia. La partita è iniziata con un Venezia più aggressivo, ma la prima grande occasione l’ha avuta la Lazio con Dia, sciagurato nel divorarsi un gol a tu per tu con Radu (20’). Il resto del primo tempo si è svolto senza particolari emozioni, con il gioco concentrato a centrocampo e poche chance da ambo le parti. Nella ripresa, la Lazio ha cercato di alzare la pressione, ma il Venezia si è difeso bene, peraltro senza disdegnare qualche contropiede insidioso. Baroni ha provato a sparigliare le carte inserendo Pedro e Lazzari, ma sono stati i veneti ad andare più vicini al gol, prima con Maric (colpo di testa fuori) e Kike Perez (palo direttamente da calcio d’angolo). Il match è rimasto così in equilibrio e la Lazio non è riuscita a sbloccarla, rallentando così la sua corsa verso la Champions.

Baroni: “Lazio appannata, non siamo riusciti ad alzare il ritmo”

“Sicuramente volevamo vincere, ma abbiamo trovato un avversario che ha fatto una partita sporca, di ritmo – ha spiegato Baroni -. È una partita che ci deve servire, in queste difficoltà è necessario alzare il ritmo. Non siamo contenti, la squadra è stata compatta ma ci è mancato qualcosa nella manovra, purtroppo siamo stati un po’ appannati. Loro erano molto bassi e portavano molta pressione, non era facile trovare spazi. Siamo abituati con la manovra corta ma questo li ha aiutati, non siamo riusciti a decollare sul ritmo della gara. C’è molto merito del Venezia, che ha giocato con grande dedizione e attenzione”.

Como – Napoli (ore 12:30, Dazn)

Missione controsorpasso. Il Napoli di Conte, per la prima volta da oltre un mese, inizierà un turno di campionato al secondo posto, seppur con una gara ancora da giocare. La sfida di Como diventa così ancor più delicata, perché presentarsi allo scontro diretto del Maradona senza il conforto della classifica sarebbe davvero imperdonabile. Detto ciò, la gara è tutt’altro che scontata e non solo per le innegabili qualità dei lariani: gli azzurri non attraversano certo il loro miglior momento, come dimostrano i tre pareggi consecutivi contro Lazio, Udinese e Roma. Conte, dopo una cavalcata di ben sette successi in altrettante gare, ha rallentato e i motivi sono molteplici. Mercato, infortuni e un calo fisico si sono uniti quasi in contemporanea, andando a minare le certezze di una piazza che si vedeva ormai in fuga, e si trova invece a guardarsi le spalle. Ma il tecnico, rispetto all’emergenza della settimana scorsa, intravede uno spiraglio di luce, anzitutto con i rientri di Spinazzola e Olivera. L’uruguaiano è ancora lontano da una buona condizione, dunque è probabile che punti il mirino soprattutto sull’Inter, mentre l’ex Roma dovrebbe partire dal primo minuto. Il sistema di gioco, però, non cambierà: Conte confermerà il 3-5-2 almeno fino a settimana prossima, a conferma che l’assenza di Neres e l’inadeguatezza, almeno momentanea, di Okafor, pesano parecchio. Meglio puntare su Raspadori e avvicinarlo a Lukaku, mossa risultata già decisiva a Roma contro la Lazio.

Conte: “Pensiamo solo al Como! Il mio futuro sarà al Napoli? Vediamo…”

“Sin dal primo giorno cerchiamo di concentrarci solo sul presente, dunque una gara difficile a Como – le parole di Conte -. Dovremo superarci in un momento non semplice per via di tante situazioni, compreso il recupero di alcuni elementi a cui devi dare il tempo per tornare nel giusto stato di forma. Bisogna fare grande attenzione al Como, sono tre punti importanti, è una gara delicata sia per noi che per loro. La mia storia è questa, prendere squadre che non stanno bene. Mi piacerebbe in futuro sedermi anche in pole position, sarebbe carino una volta partire con una squadra che ha vinto con delle basi solide. Poi ognuno ha la propria storia e deve tirare fuori il meglio dai proprio giocatori. Ci viene dato un patrimonio, se a fine anno è più corposo abbiamo valorizzato ciò che ci è stato dato. Se l’anno prossimo allenerò il Napoli? Dobbiamo continuare a lavorare e crescere, poi vediamo se c’è la possibilità…”.

Como – Napoli, le probabili formazioni

Como (4-2-3-1): Butez; Smolcic, Dossena, Kempf, Valle; Perrone, Da Cunha; Diao, Nico Paz, Strefezza; Cutrone

In panchina: Vigorito, Reina, Goldaniga, Iovine, Douvikas, Moreno, Jack, Lesjak, Ikoné, Engelhardt, Braunoder, Caqueret, Fadera

Allenatore: Fabregas

Indisponibili: Gabrielloni, Vojvoda, Azon, Sergi Roberto, Van der Brempt

Squalificati: Nessuno

Napoli (3-5-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay, Spinazzola; Lukaku, Raspadori

In panchina: Scuffet, Contini, Juan Jesus, Marin, Olivera, Gilmour, Billing, Hasa, Simeone, Ngonge, Okafor

Allenatore: Conte

Indisponibili: Neres, Mazzocchi

Squalificati: Nessuno

Cagliari – Juventus (ore 20:45, Dazn)

A chiudere la domenica di Serie A saranno Cagliari e Juventus, impegnate nel posticipo della Unipol Domus Arena. Inutile dire che si tratta di un match delicatissimo soprattutto per i bianconeri, reduci dalla bruciante eliminazione di Eindhoven e costretti subito a reagire, pena rischiare di sprofondare in un vortice di negatività. La corsa al quarto posto è tutto ciò che resta per salvare la stagione, quantomeno a livello economico: l’eventuale assenza dalla prossima Champions, infatti, peserebbe enormemente sui conti della società. Dal punto di vista sportivo, invece, farebbe calare la scure su Thiago Motta, a quel punto difficilmente difendibile persino da Giuntoli, direttore tecnico con pieni poteri. Scenari ancora troppo lontani per essere realmente approfonditi, di certo però il tempo dei bonus è ampiamente terminato. La Juventus non ha iniziato la stagione con l’obbligo di vincere lo scudetto, ma era lecito attendersi una competitività quantomeno maggiore, alla luce dei numerosi investimenti sul mercato. Ora restano solamente campionato e Coppa Italia (mercoledì i quarti contro l’Empoli) e la Signora ha il dovere di onorarli al meglio, per quanto la corsa alla prossima Champions sia tutt’altro che scontata. Si parte da Cagliari e da una sfida insidiosissima, visto che gli uomini di Nicola hanno già strappato un pareggio nella gara d’andata (1-1), oltre a fermare anche Milan (due volte) e Atalanta. Proprio lo 0-0 di Bergamo ha confermato la solidità dei sardi, decisamente più bravi a chiudersi e ripartire che a impostare gare d’attacco. Il grande tema riguarda però la Juventus, perché tra il secondo tempo contro l’Inter e la gara di Eindhoven ci sono troppe differenze. Che tipo di Signora vedremo? Alla Continassa si augurano una versione scintillante, altrimenti la chance di scavalcare la Lazio (e mettersi a distanza di sicurezza dal Milan) svanirebbe tra malumori e polemiche.

Thiago Motta: “Delusi e arrabbiati, ma vado avanti per la mia strada”

“Siamo delusi, tristi e arrabbiati perché volevamo essere agli ottavi di Champions, nessuno è contento – il pensiero di Thiago Motta -. Dopo una delusione così la cosa migliore è ricominciare ed entrare in campo. Abbiamo una gara molto complicata col Cagliari, conosciamo l’avversario e la difficoltà dell’ambiente. Il nostro obiettivo è vincere per continuare il nostro percorso. Visioni diverse con alcuni giocatori? Sono il primo a fare autocritica, ma le scelte sono sempre state fatte per ottenere il massimo nelle partite. La delusione esiste ed è tanta, pensavamo di poter andare agli ottavi ma non siamo stati capaci. In campo si è visto che il PSV ha fatto meglio di noi, ora però dobbiamo ricominciare. Abbiamo una settimana ancora molto impegnativa, bisognerà essere svegli e attenti dando il massimo per vincere. Rispetto le opinioni altrui, ma vado avanti per la mia strada che è quella giusta”.

Cagliari – Juventus, le probabili formazioni

Cagliari (4-2-3-1): Caprile; Zappa, Mina, Luperto, Augello; Adopo, Makoumbou; Zortea, Viola, Felici; Piccoli

In panchina: Sherri, Auseklis, Prati, Marin, Viola, Obert, Pavoletti, Kingstone, Palomino, Deiola, Jankto, Coman, Luvumbo, Gaetano

Allenatore: Nicola

Indisponibili: Ciocci

Squalificati: Nessuno

Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Weah, Gatti, Kelly, Cambiaso; Thuram, Locatelli; Conceiçao, McKennie, Mbangula; Vlahovic

In panchina: Perin, Pinsoglio, Costa, Rouhi, Koopmeiners, Adzic, Nico Gonzalez, Yildiz, Kolo Muani

Allenatore: Thiago Motta

Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Kalulu, Douglas Luiz, Veiga, Savona

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Squalificati: Nessuno

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