Una Milano a due facce. Sorridente quella nerazzurra, rinfrancata dalla vittoria (seppur al fotofinish) contro l’Atalanta, delusa quella rossonera, costretta a fare i conti con la brutta sconfitta di Firenze. In tutto questo c’è di mezzo il mercato, arrivato alla settimana decisiva e da cui Mancini e Mihajlovic si aspettano ancora molto. Ma andiamo con ordine e partiamo dal campo.
I riflettori erano puntati soprattutto sul Franchi, teatro del big match tra la Fiorentina di Paulo Sousa e il Milan di Sinisa. Duello vinto dal portoghese e pure alla grande: i viola infatti sono apparsi più in palla sin dall’inizio anche se hanno finito per concretizzare solo una volta rimasti in superiorità numerica. La partita è svoltata al 36’ quando Rodrigo Ely, schierato titolare in coppia con Romagnoli, si è fatto espellere per doppia ammonizione.
Sulla punizione conseguente Marcos Alonso ha pennellato un gioiello e i tre punti hanno preso la via del Franchi. Il rigore di Ilicic (56’) ha sancito una superiorità tecnica e organizzativa preoccupante, del tutto inaspettata dopo il buon precampionato del Milan.
“Sapevamo che sarebbe stato difficile ma fino all’espulsione la partita era stata equilibrata – l’analisi di Mihajlovic. – Ad ogni modo loro hanno meritato di vincere, il loro possesso palla è stato migliore mentre noi abbiamo fatto male a centrocampo. Sono deluso soprattutto dai due interni, non hanno fatto quello che mi aspettavo”.
Bonaventura e Bertolacci sul banco degli imputati ma forse la frase di Sinisa va letta più in chiave mercato: non a caso il tecnico ha chiesto Soriano, suo fedelissimo dai tempi della Sampdoria. In attesa di vedere se la società riuscirà ad accontentarlo (previsto per oggi un nuovo contatto con Ferrero), sta per materializzarsi il clamoroso ritorno di Mario Balotelli.
“C’è una trattativa in corso con il Liverpool per un prestito ma manca ancora l’accordo sull’ingaggio – ha confermato Galliani. – Se mai dovesse tornare da noi sarebbe l’ultimo treno della sua carriera e lui questo lo ha capito”.
In realtà l’affare è in via di definizione (i Reds pagheranno la metà dello stipendio) tanto che si parla già di visite mediche per domani. L’arrivo di Balotelli sembrerebbe chiudere le porte a Ibrahimovic anche se con Raiola di mezzo mai dire mai.
Finale di mercato che si preannuncia scoppiettante anche in casa Inter, per quanto il clima sia decisamente migliore. La vittoria in extremis sull’Atalanta permetterà a Mancini di vivere una settimana serena, la prima dopo un’estate ricca di critiche e preoccupazioni.
L’1-0 firmato Jovetic non autorizza però i voli pindarici. L’Inter ha faticato troppo contro una squadra tecnicamente inferiore, per giunta costretta in 10 per parte del secondo tempo dall’espulsione di Carmona, riuscendo a sbloccare il match solo al 94’.
Fosse finita 0-0 oggi si parlerebbe di una squadra sterile e confusa, ecco perché lo splendido destro a giro di Jo-Jo non deve esaltare troppo. Restano comunque tre punti pesantissimi e le buone prestazioni di tutti i nuovi acquisti: dalla coppia centrale Miranda-Murillo all’attesissimo Kondogbia, passando ovviamente per Jovetic.
“Per me il migliore è stato Brozovic ma sono contento per tutti i ragazzi – le parole di Mancini. – Abbiamo avuto tante occasioni, l’Atalanta è una squadra ostica che difende molto bene ma noi siamo riusciti a tirare verso la loro porta 21 volte”.
Il tecnico di Jesi si gode i tre punti ma sa bene che il lavoro è solo all’inizio. Per vedere un gioco migliore e più organizzato serve ancora tempo, oltre a qualche rinforzo sul mercato.
“Numericamente siamo pochi, anzi pochissimi – ha ammesso senza troppi giri di parole. – Con l’infortunio di Icardi (costretto a uscire dopo un quarto d’ora per un problema muscolare, n.d.r.) abbiamo solo due attaccanti e anche a centrocampo siamo contati”.
Le richieste del Mancio sono note: Perisic, Borini e Felipe Melo, senza dimenticare un terzino sinistro.
“Stiamo trattando con il Wolfsburg ma non è facile, è un club ricco, solido e tedesco – il punto del ds Ausilio. – Ad ogni modo il mercato chiude fra una settimana, vediamo un po’ cosa succede”.
Milano si prepara a riaprire il portafogli, chi col sorriso e chi col muso lungo. Perché buona parte della stagione si decide ora, nel bene e nel male.