X

L’Inter umilia la Lazio con sei gol ed è a un passo dalla vetta: col recupero può agganciare l’Atalanta

FIRSTonline

Il ruggito dell’Inter. Prova di forza totale quella dei nerazzurri, capaci di ridicolizzare la Lazio in un match che si prospettava equilibratissimo e che invece s’è rivelato totalmente a senso unico. Lo 0-6 finale è addirittura umiliante per la squadra di Baroni, ma ci sta tutto: troppo evidente la superiorità dei campioni d’Italia, unita a una vera e propria serataccia dei biancocelesti. Inzaghi sale al terzo posto, ma con un asterisco decisamente importante: vincendo il recupero con la Fiorentina, infatti, aggancerebbe l’Atalanta in vetta a 37 punti, a conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, del suo ruolo di favorito assoluto per lo scudetto.

Lazio – Inter 0-6: Inzaghi umilia Baroni con sei gol e resta aggrappato alla vetta

Doveva essere uno scontro alla pari tra una delle squadre più in forma del campionato e quella, rosa alla mano, più forte e completa, invece s’è rivelata una vera e propria umiliazione. L’Inter ha stravinto sotto tutti i punti di vista, specialmente in un secondo tempo trasformatosi in un’esibizione, ovviamente di stampo nerazzurro. Se Inzaghi cercava risposte dopo la sconfitta di Leverkusen è stato accontentato, mentre Baroni torna a casa con le ossa rotte, devastato da un avversario troppo superiore, anche se aiutato dalla serataccia dei suoi. Un conto è vincere, un altro è demolire i rivali: all’Olimpico s’è accesa la seconda opzione, nonostante un primo tempo a lungo equilibrato, proprio come da previsioni, almeno fino al 39’, quando l’arbitro Chiffi ha concesso un rigore all’Inter per braccio di Gigot. Calhanoglu ha scacciato i fantasmi con una botta centrale e il match, di fatto, è finito lì. Al 45’, col primo tempo quasi in archivio, i nerazzurri hanno raddoppiato con Dimarco e la Lazio è andata al tappeto, finendo per crollare con un tempo d’anticipo. La ripresa è stata una vera e propria esecuzione, con i biancocelesti spettatori non paganti e l’Inter a dilagare senza pietà, a ribadire il suo strapotere di fronte a tutta Italia. Tra il 51’ e il 53’ il risultato è addirittura raddoppiato, prima con Barella, poi con Dumfries: già lì la vittoria ha assunto dimensioni umilianti, e nel finale è diventata addirittura clamorosa, alla luce dei gol di Carlos Augusto (77’) e Thuram (90’). L’Atalanta resta al comando in solitaria, ma solo grazie alla partita in più rispetto all’Inter, tornata a ribadire tutta la sua forza.

Inzaghi: “Orgoglioso della squadra! Favoriti per lo scudetto? Lo dirà il campo”

“Abbiamo battuto una squadra che veniva da un grandissimo momento – ha esultato Inzaghi-.  Nei primi venti minuti non ci siamo disuniti e abbiamo tenuto le distanze, poi abbiamo alzato il baricentro e il livello qualitativo del gioco e dopo i primi due gol, nel secondo tempo, è diventato tutto più semplice. Sono orgoglioso di questa squadra, abbiamo preparato bene questa gara: conoscevamo le qualità della Lazio, i ragazzi sono stati bravi a interpretarla. La cosa di cui sono più orgoglioso è quello che danno in campo i giocatori, ci mettono un impegno folle, meritano tutti di giocare, ma io devo fare delle scelte. C’era tanta gente che non vedeva l’ora che inciampassimo come è successo a Leverkusen, perfortuna ho dei giocatori che ascoltano poco e pedalano. Noi favoriti per lo scudetto? Lo dirà il campo, abbiamo ancora una gara da recuperare e ce la porteremo dietro insieme agli altri impegni. Dopo le ultime due in campionato ci sarà anche la Supercoppa, tutto sarà più complicato, ma ci impegneremo al massimo”.

Baroni: “Siamo crollati a livello nervoso, mi assumo tutta la responsabilità”

“Sono dispiaciuto per la squadra e per i tifosi, mi assumo tutta la responsabilità – ha sospirato Baroni -. Abbiamo fatto quaranta minuti buoni, ma non è stato sufficiente. La squadra si è disunita, abbiamo concesso cose che non ci possiamo permettere, non ho controllato la squadra dal punto di vista emotivo e quindi mi prendo tutte le colpe. Non può accadere a una squadra come noi, potrei stare a parlare delle situazioni poco fortunate, ma non serve: abbiamo perso dal punto di vista nervoso, la squadra non può disunirsi in questa maniera. Deve essere un incidente di percorso contro un grande avversario al quale non puoi lasciare questi spazi, facendo anche pochi falli. Il cedimento dal punto di vista nervoso è anche dovuto dalle tante partite e dalla stanchezza, ma non si possono perdere le distanze così. Questa è la prima volta che avviene, ma non può succedere contro una squadra che quando ruba palla e va in porta fa male. Qui non è un discorso di moduli, ci siamo allargati e allungati, cosa che noi di solito non facciamo ed è per questo che riusciamo a permetterci quattro giocatori offensivi”.

Related Post
Categories: Sport