Una Milano a due volti. Sorridente come non si vedeva da tempo quella nerazzurra, allietata da un mercato ben oltre ogni più rosea aspettativa, livida di rabbia e preoccupazione quella rossonera, costretta a fare i conti con una situazione societaria che peggiora di settimana in settimana. L’ultima mazzata è arrivata venerdì: tutti ad aspettare il bonifico da 32 milioni di Yonghong Li e invece niente. Senza l’aumento di capitale il futuro del Milan è quanto mai in bilico, con il fondo Elliot pronto a subentrare già dal 10 luglio a meno di clamorosi colpi di scena. Scenario che tutto sommato potrebbe anche far piacere ai tifosi rossoneri, stufi di fare i conti con l’inaffidabilità di Li, decisamente meno all’Uefa, ormai sicura nel lasciare fuori Via Aldo Rossi dalle coppe europee. In tutto questo c’è sempre l’ombra di un nuovo socio ma, vista la situazione, è probabile che tratterà direttamente con Elliot e non certo per fare da spalla a qualcun altro. Problemi che non toccano casa Inter, dove al contrario si pensa solo al mercato e alle questioni di campo. L’umore era già buono prima con gli arrivi di De Vrij, Asamoah e Lautaro Martinez, ora però è letteralmente schizzato verso l’alto con l’acquisto di Nainggolan, non ancora ufficiale ma praticamente certo.
“E’ stata la Roma a volermi cedere – ha confermato il belga. – Ora sono felice di arrivare all’Inter e ritrovare un grande allenatore come Spalletti”. Che, ovviamente, ricambia e si sfrega le mani di fronte al lavoro di Ausilio, capace di acquistare uno come il Ninja per “soli” 24 milioni più Santon e il giovane Zaniolo. Operazione che, d’altra parte, non piace affatto al popolo romanista, passato dai sorrisi per l’arrivo imminente di Pastore (restano solo pochi dettagli burocratici prima del suo sbarco nella Capitale) alla rabbia per la cessione di un idolo come Nainggolan, peraltro a cifre discutibili. I malumori poi aumentano per le voci che arrivano dall’Inghilterra, che vedono il Chelsea interessatissimo a Manolas e pronto a versare i 38 milioni della clausola rescissoria. Una mossa orchestrata direttamente da Sarri, che in attesa di firmare il contratto con i Blues (prima bisogna risolvere quello con De Laurentiis e, dal lato Abramovich, chiudere il rapporto con Conte) lavora già per plasmare il Chelsea a sua immagine e somiglianza. E allora, Manolas a parte, è facile capire come sia il Napoli il club più a rischio, tanto più che Sarri conosce bene le situazioni contrattuali di tutti i suoi ex (per ora) giocatori. Nel mirino ci sono Mertens (30 milioni), Callejon (23), Hysaj (prezzo da definire) e Albiol (6), con la conseguenza che Ancelotti e, soprattutto, De Laurentiis dovranno difendersi per bene.
“Ma voi siete proprio sicuri che andrà al Chelsea? – ha glissato il presidente azzurro. – A me da Londra non ha telefonato nessuno, comunque chi vivrà vedrà…”. Schermaglie appena iniziate e destinate a proseguire fino al termine del mercato, intanto però il Napoli lavora eccome per rinforzarsi e questo indipendentemente dalla vicenda Sarri. In attesa di ufficializzare Fabian Ruiz (per cui verrà pagata la clausola di 30 milioni), ADL deve dirimere la questione Hamsik (“voglio 35 milioni e se non me li portano entro lunedì diventeranno 40”) e regalare ad Ancelotti un nuovo portiere (“non preoccupatevi, la porta sarà ben coperta”, Areola e Meret i nomi in corsa). Tanti intrecci, proprio come in casa Juventus. Qui, dopo aver accolto Emre Can, si ragiona su alcune cessione che dovrebbero servire per il vero colpo dell’estate, ovvero quel Milinkovic-Savic per cui serviranno almeno 100 milioni (anche di più, a sentire Lotito). Marotta conta di incassarli con i vari Sturaro (valutato 20, su di lui West Ham e Newcastle), Pjaca (“il suo futuro si deciderà dopo il Mondiale” le parole del suo agente, in pole c’è la Fiorentina), Kean (15) e i giovani Audero, Mandragora e Cerri (tutti all’Udinese per un totale di 35). Lavoro lungo ma tutt’altro che impossibile, per poi buttarsi a capofitto sul serbo della Lazio. Che, nel frattempo, sta per cedere un altro dei suoi pezzi pregiati, ovvero Felipe Anderson. Il brasiliano dovrebbe accasarsi al West Ham per 35 milioni, un bel gruzzoletto che Tare rinvestirà (in parte) su Wesley, attaccante del Bruges valutato 15.