L’Inter torna a vincere, il Napoli invece no. Il lunedì di campionato regala 3 punti fondamentali alla squadra di Pioli ma anche un stop inatteso per quella di Sarri: il risultato è che la classifica è sempre più compatta e ingarbugliata, soprattutto nelle zone alte. Dal duo Roma-Milan all’Inter ci sono ben 7 squadre in soli 8 punti e questo, a girone d’andata ancora in corso, fa sì che le prospettive di spettacolo siano comunque elevate, anche se per ora la Juve resta di un altro pianeta.
È la vittoria dei nerazzurri a fare più rumore e non solo per la splendida partita di San Siro, arricchita da ben 6 gol e numerose occasioni: la sconfitta della Fiorentina infatti aumenta il malcontento attorno a Sousa, per quanto alcune decisione dell’arbitro Damato spostino il mirino del popolo viola.
Il mancato rigore per un contatto Miranda-Rodriguez e, soprattutto, l’esagerata espulsione dello stesso difensore argentino gridano vendetta, ad ogni modo restano i 3 gol incassati in appena 19’, a dimostrazione di una squadra demoralizzata e scollata dal suo allenatore.
L’Inter esce da San Siro con una prestazione a due facce: fantastica la prima parte, decisamente meno la seconda. Perché se è vero che il primo tempo è stato giocato su livelli da Champions, è altrettanto vero che il secondo ha visto una sofferenza esagerata, tanto più considerando la superiorità numerica.
Dopo il terribile (per la Fiorentina s’intende) inizio nerazzurro, fatto di 3 gol (3’ Brozovic, 10’ Candreva, 19’ Icardi), cuore e organizzazione tattica, si doveva sfruttare meglio l’espulsione di Rodriguez, comminata troppo frettolosamente da Damato per un fallo su Icardi ridimensionato dai replay.
Invece i viola, già rientrati in partita con Kalinic (37’), hanno accorciato ulteriormente le distanze con Ilicic (62’), aiutato da una brutta papera di Handanovic. Ne è uscito un finale al cardiopalma, con la Fiorentina proiettata in avanti a caccia del pari e l’Inter ad agire di rimessa. A prevalere è stata la qualità dei nerazzurri, che prima hanno sprecato il 4-2 con Joao Mario, poi lo hanno trovato col solito Icardi (91’).
“Ho visto cose positive e altre sulle quali dobbiamo migliorare – il pensiero di Pioli. – Nella ripresa abbiamo sofferto troppo ma resta l’ottimo inizio, abbiamo dimostrato che se giochiamo compatti possiamo fare cose davvero importanti”.
“È stata una partita caratterizzata dalla nostra partenza sottotono ma anche da un arbitraggio non all’altezza – le parole di Corvino. – D’Amato merita rispetto ma può capitare a tutti di non essere in forma, penso proprio che gli episodi siano stati determinanti”.
Nessuna recriminazione arbitrale invece in casa Napoli, dove però bisogna fare i conti con un pareggio che lascia tanto amaro in bocca. Una vittoria avrebbe riportato gli azzurri a ridosso della zona Champions e, perché no, anche di quella scudetto, così invece resta un settimo posto che non fa onore alle ambizioni di inizio stagione.
D’altronde gli ultimi due mesi della squadra di Sarri hanno evidenziato un problema cronico in zona gol, non a caso coinciso con l’infortunio di Milik, l’unico vero finalizzatore di una manovra bella a vedersi ma, a conti fatti, poco efficace.
“I risultati, purtroppo, non corrispondono alle nostre prestazioni – l’analisi di Sarri. – Abbiamo dominato in assoluto ma evidentemente ci manca qualcosa a livello di cattiveria nel chiudere le partite”.
Effettivamente il Napoli ha giocato una buona gara, creando tante potenziali occasioni senza però trovare mai il colpo del ko. Perché dopo l’1-0 di Insigne (42’) sarebbe servito un altro gol per chiudere ogni velleità del Sassuolo, invece gli uomini di Di Francesco sono rimasti in partita e prima hanno sfiorato l’1-1 con Missiroli, poi lo hanno trovato con Defrel, autore di uno splendido tiro al volo che ha gelato il San Paolo (82’).
Il palo a tempo quasi scaduto di Callejon non fa che alimentari i rimpianti di una squadra bella a vedersi ma poco efficace: e la classifica comincia a gridare vendetta…