L’Inter resiste, il Milan crolla. La Milano calcistica vive un’altra domenica contradittoria: sufficiente quella dei nerazzurri, capaci di rimontare la Sampdoria e di confermarsi sul podio della classifica, disastrosa quella dei rossoneri, umiliati dal Napoli con uno 0-4 che fa già parte della storia. La sconfitta di ieri infatti è la più grande mai subita dal Milan a San Siro contro gli azzurri: lo 0-3 del 1932 può andare in soffitta.
Un disastro quello dei rossoneri, devastati da uno splendido Napoli che, a questo punto, non deve più nascondersi: lo scudetto è cosa buona e giusta. Il poker che Sarri e i suoi hanno rifilato al Milan va inteso come un messaggio forte e chiaro, nonostante il tecnico stesso cerchi di calmare le acque con il consueto pragmatismo della casa.
“Parlare di scudetto rimane una bestemmia – il pensiero del diretto interessato. – Fino a 20 giorni fa questa squadra era criticata da tutti, ora invece piovono entusiasmi fin troppo eccessivi”. Neanche i sassolini (grandi o piccoli che siano) possono però cancellare l’impresa di San Siro, violato come nemmeno ai tempi di Maradona. Il Napoli è stato semplicemente più forte, come ammesso da Mihajlovic nella conferenza post partita.
“E’ brutto dirlo ma abbiamo perso contro una squadra superiore – ha ammesso il serbo. – La differenza l’hanno fatta la loro fase offensiva e la nostra difensiva, in Serie A certi errori non sono ammessi. E’ stata una brutta sconfitta, complimenti a Sarri e al Napoli”. Un dominio totale quello degli azzurri, capaci di andare in vantaggio dopo appena 13’ (Allan) e di indirizzare così il match verità di San Siro. A inizio ripresa, poi, il colpo decisivo: assist di Higuain e destro a giro di Insigne, per il clamoroso 0-2 azzurro (48’).
Tutto finito? Nemmeno per sogno. Al 68’ lo stesso Insigne segna il 3-0 con una punizione spettacolare e al 77’ è Rodrigo Ely, suo malgrado, a “realizzare” lo 0-4 in anticipo su Higuain. Il Napoli vola così a 12 punti in classifica, 6 in meno della Fiorentina capolista (3-0 sull’Atalanta) che, ironia della sorte, incontrerà al San Paolo subito dopo la sosta.
Sarà uno scontro per il vertice, con l’Inter spettatrice più che interessata. I nerazzurri infatti, pur avendo perso la leadership per la prima volta in stagione, sono rimasti ben attaccati al treno scudetto. Merito del pareggio di Genova, ancor più prezioso perché raggiunto in rimonta, peraltro contro una squadra in grande forma. Dopo un primo tempo di superiorità, sono proprio i blucerchiati a passare in vantaggio con Muriel, bravo a sfruttare il buco nerazzurro e a insaccare l’assist di Pedro Pereira (51’).
La Samp potrebbe addirittura raddoppiare ma lo stesso colombiano buca il 2-0 e a Marassi, come spesso accade, si concretizza la più antica legge del calcio: gol sbagliato, gol subito. Al 76’ Icardi spizza per Perisic, il croato si allunga e fa 1-1 con una scivolata di rapina. Un pareggio prezioso, che permette all’Inter di archiviare la sconfitta con la Fiorentina e di restare in scia per la vetta del campionato. “Era importante non perdere – il commento di Mancini. – All’inizio abbiamo sofferto, poi dopo il pareggio potevamo anche vincere noi”.
Il gioco, per ora, resta da rivedere. Ma visto quanto sta accadendo sull’altra sponda del Naviglio, è bene non fare troppo gli schizzinosi e tenersi stretto il secondo posto in classifica.