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L’Inter non sa più vincere: 1-1 con il Chievo

Le recriminazioni arbitrali (un gol annullato ingiustamente e un contatto da rigore tra Cesar e Botta al 94’) non devono nascondere la prestazione dell’Inter, tutt’altro che brillante. Alla vigilia Mazzarri aveva chiesto una squadra aggressiva e affamata, le risposte dei suoi non sono state affatto convincenti.

L’Inter non sa più vincere: 1-1 con il Chievo

Ancora un pareggio. Per giunta condizionato da gravi errori arbitrali. Il 2014 continua a non sorridere all’Inter, uscita da San Siro con un misero punticino, che non serve praticamente a nulla. Gioisce invece il Chievo, capace di passare in vantaggio per primo e di addormentare il match fino al fischio finale di Tommasi. Che non ha proprio nulla di cui vantarsi, visto il suo arbitraggio del tutto insufficiente, seppur condizionato dalle sviste dei collaboratori. E’ in particolare Giachero ad avere le colpe maggiori: al 14’ infatti il guardalinee, sul risultato di 1-1, ha annullato un gol regolarissimo di Nagatomo per un presunto fuorigioco, rivelatosi subito inesistente. Le recriminazioni arbitrali (l’altra riguarda un contatto da rigore tra Cesar e Botta al 94’) non devono però nascondere la prestazione dell’Inter, tutt’altro che brillante. Alla vigilia Mazzarri aveva chiesto una squadra aggressiva e affamata, le risposte dei suoi non sono state affatto convincenti. 

Emblematico il secondo tempo, con i nerazzurri incapaci di creare palle gol, se si esclude un tiro di Alvarez respinto senza problemi da Puggioni. Anche sull’approccio iniziale ci sarebbe da discutere, perché se è vero che l’Inter aveva cominciato col piede sull’acceleratore, è altrettanto vero che, dopo appena 8 minuti, era già sotto di un gol. Merito di Paloschi, autore di un destro potente e preciso, che lasciava attonito Handanovic e i 30 mila di San Siro. La reazione dei padroni di casa faceva però sperare in una serata diversa, e 4 minuti più tardi arrivava il pareggio.

Azione nata dalla destra, con Alvarez bravo a crossare una palla invitante al centro che Nagatomo spingeva in rete neanche fosse un bomber di razza. Ma il buon momento dell’Inter si arrestava con l’episodio da moviola di cui sopra, e a parte un colpo di testa di Palacio (24’) non è che a San Siro fioccassero le occasioni. Il Chievo trovava anche qualche varco interessante in contropiede, come al 38’, quando Thereau prendeva il tempo a Juan Jesus e sfiorava il gol del nuovo vantaggio Chievo. Il match finiva così 1-1, con i nerazzurri infuriati con l’arbitro ma fischiati dai propri tifosi. 

“Ci è mancato il gol, alla squadra non posso rimproverare nulla – ha sospirato Mazzarri nel post partita. – Ci sono momenti in cui la palla non entra mai, e in cui prendi gol al primo tiro. Bisogna continuare a lavorare, se sarà destino i punti persi verranno ripresi in futuro”. Nessun commento invece sugli errori di Tommasi, atteggiamento figlio del fioretto fatto dopo Udine, a differenza invece di Marco Fassone. “Sono sviste gravi su cui riflettere, mi auguro che chi di competenza lo stia facendo – l’attacco del dg. – Non ho sentito il presidente, ma tutta la società è molto arrabbiata e non riesce a comprendere come possano accadere queste cose”.

Nel frattempo i tifosi cominciano a stufarsi, a dire il vero più della mancanza di risultati che di certe sviste. “Non siamo stupidi, lo vediamo chi sta lavorando e chi non lo sta proprio facendo…avanti mister” recitava uno striscione apparso in Curva Nord. Riferimento alla società? In questo senso non vi sono certezze, ma il dubbio resta. Dal canto suo Thohir continua a rilasciare dichiarazioni quantomeno contraddittorie. “Se avremo buone occasioni faremo qualcosa d’interessante, ma i tifosi non devono aspettarsi bombe di mercato. In ogni caso dobbiamo vendere prima di fare qualunque acquisto”. Nulla di male intendiamoci, ma un po’ in controtendenza con quanto detto il giorno prima. Il popolo nerazzurro vuole chiarezza, in campo e fuori. Solo così l’Inter potrà tornare al blasone che merita.

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