Altro che regali. L’Inter campione d’Italia, evidentemente toccata dalle polemiche post Sassuolo, è tornata a fare sul serio, infliggendo al Frosinone una sconfitta addirittura umiliante. Lo 0-5 finale, oltre che colpire l’orgoglio di Di Francesco, può avere risvolti pesantissimi in chiave salvezza, visto che Empoli, Udinese e Sassuolo potrebbero risucchiarla nella zona rossa della classifica. Quello odierno, comunque, sarà un sabato bollente anche nella zona nobile del campionato, con Milan-Cagliari (ore 20.45) e Napoli-Bologna (18) a prendersi la scena.
Frosinone – Inter 0-5, Inzaghi orgoglioso: “Non è semplice vincere dopo lo scudetto”
Facciamo un passo indietro e partiamo dall’anticipo di ieri sera del Matusa, dove l’Inter di Inzaghi ha spazzato via i mugugni di chi l’accusava di falsare la lotta salvezza. Dopo lo scivolone di Reggio Emilia, infatti, i nerazzurri si sono presentati in Ciociaria affamati di gol e punti, quasi lo scudetto appena vinto fosse già un ricordo. Evidentemente non è così, anzi il tricolore va celebrato a dovere in ogni stadio, tanto più che i tifosi della Beneamata sono sparsi lungo tutto lo stivale.
Il Frosinone sperava di trovare un avversario distratto e appagato, proprio come sabato scorso a Reggio Emilia: l’1-0 del Sassuolo, a conti fatti, ha giocato un brutto scherzo a Di Francesco, uscito dalla sfida con le ossa rotte. Il primo tempo, a dire il vero, era stato abbastanza equilibrato, anche se Frattesi era riuscito a indirizzare la sfida dopo appena 18’. Dall’ora di gioco in poi, invece, l’Inter è salita in cattedra e si è rimpinzata di gol senza alcuna pietà per i padroni di casa: Arnautovic (60’), Buchanan (77’), Lautaro (80’) e Thuram (84’) hanno castigato il povero Cerofolini, aggiungendo un altro pokerissimo allo scintillante campionato nerazzurro (83 reti, mai così tante dal lontano 1950/51).
“Abbiamo giocato un’ottima partita e siamo contenti perché volevamo tornare alla vittoria – il pensiero di Inzaghi -. Ho la fortuna di avere questi ragazzi che cercano sempre di dare il massimo, non è semplice dopo aver vinto lo scudetto con cinque giornate d’anticipo. I record ci aiutano, purtroppo ci siamo fermati a Reggio Emilia con i gol fatti, ma abbiamo ancora due partite per raggiungere le vittorie 30 stagionali, visto che ora siamo a 29. Domenica contro la Lazio ci consegneranno la meritata coppa, però penso che la soddisfazione avuta dopo il Torino…arrivare in Piazza Duomo e vedere milioni di interisti è un’emozione che rimarrà sempre dentro di noi”.
Milan – Cagliari (ore 20.45, Dazn e Sky)
Dopo il testacoda di ieri è tempo di pensare a quello odierno tra Milan e Cagliari, con i sardi decisi a conquistare punti preziosi per la salvezza. Anche i rossoneri però hanno ottimi motivi per evitare l’ennesimo passo falso, anzitutto ambientali: San Siro, esattamente come domenica scorsa contro il Genoa, si rinchiuderà in un silenzio tutt’altro che amichevole, pronto a trasformarsi in qualcosa di peggio in caso di brutta prestazione.
Tempi duri per il Diavolo, ormai svuotato di stimoli e motivazioni, eppure chiamato a onorare maglia e spettatori presenti, sugli spalti e davanti alla tv. La corsa al secondo posto non è che un piccolo palliativo di fronte a una stagione deludente, iniziata tra proclami di vittoria e conclusa invece senza andarci nemmeno vicino. La sfida contro il Cagliari non sarà semplice, perché Ranieri, a differenza di Pioli, ha ancora molto da chiedere al campionato e cercherà di approfittare dell’apatia milanista, anche sfruttando la negatività ambientale. Le voci circolate nei giorni scorsi (Conceiçao allenatore, Sesko centravanti) non sono bastate a placare l’insoddisfazione, perfino acuita dalle parole di Maldini, ex sempre più rimpianto dalla stragrande maggioranza del tifo. Urgono risposte anzitutto dalla società, intanto però Pioli dovrà tentare di rianimare la sua creatura, anche per vendersi al meglio in vista della prossima avventura (Napoli in pole). Il discorso vale pure per i giocatori, alcuni dei quali sempre più in bilico: l’allenatore, come vedremo tra poco, lascerà in panchina per scelta tecnica Leao, Theo Hernandez, Tomori e Calabria, a conferma di uno spogliatoio ormai privo di punti saldi.
Pioli: “Non penso al futuro. Lo sciopero del tifo? Il club darà le risposte giuste”
“Vogliamo vincere, è troppo tempo che non lo facciamo, e poi credo che il secondo posto sia comunque un obiettivo importante e non è del tutto conquistato – ha sottolineato Pioli -. Siamo dei professionisti, dobbiamo vincere per orgoglio e rispetto per il nostro club, per i nostri tifosi e tutte le motivazioni che ci sono dentro. L’unica cosa che mi darebbe fastidio, e non mi sta dando più fastidio niente, è se la squadra non avesse le giuste motivazioni per finire bene il campionato, poi come sto io non importa: a fine campionato, quando incontrerò il club, si deciderà il nostro futuro. Per come intendo io la figura dell’allenatore bisogna anche fare il parafulmine, proteggere la squadra e il club, questo non è mai stato un problema per me. Lo sciopero del tifo? Il club in questi anni ha dimostrato di saper lavorare e di essere ambizioso, darà le risposte giuste al momento opportuno”.
Milan – Cagliari, le probabili formazioni
- Milan (4-3-3): Sportiello; Kalulu, Thiaw, Gabbia, Florenzi; Musah, Bennacer, Reijnders; Chukwueze, Giroud, Pulisic
- Allenatore: Pioli
- Squalificati: nessuno
- Indisponibili: Caldara, Pobega, Maignan, Loftus-Cheek, Kjaer
- Cagliari (4-2-3-1): Scuffet; Zappa, Mina, Dossena, Obert; Deiola, Sulemana; Nandez, Oristanio, Luvumbo; Shomurodv
- Allenatore: Ranieri
- Squalificati: Augello, Gaetano
- Indisponibili: Viola, Jankto, Mancosu
- Napoli – Bologna (ore 18, Dazn)
Il clou del sabato sarà però al Maradona, dove il Bologna cercherà punti preziosissimi in chiave Champions. Thiago Motta ha dipinto la sfida col Napoli come un match-point e c’è da credergli: una vittoria, infatti, avvicinerebbe l’obiettivo in modo quasi determinante, addirittura matematico se la Roma perdesse a Bergamo. Gli azzurri, invece, non hanno più velleità di quinto posto da molto tempo e anche l’Europa League, alla luce degli ultimi risultati, si è complicata parecchio, ma Calzona proverà ad avvicinare la Lazio, quantomeno per salvare la faccia a un finale di stagione in linea con il resto. Ad oggi, classifica e rendimento alla mano, il Bologna si presenta a Fuorigrotta da favorito, anche se il Napoli, almeno a livello tecnico, non si può mai sottovalutare. Thiago Motta però è a un passo dal raggiungere un traguardo storico come la qualificazione alla prossima Champions e non ha intenzione di farselo sfuggire proprio ora. Solo dopo si affronterà il tema relativo al suo futuro, per molti già dipinto di bianconero: l’italo-brasiliano non conferma né smentisce, ma presto uscirà allo scoperto. Stimoli completamente diversi per gli azzurri, ormai prossimi a chiudere una stagione estremamente negativa e a ripartire con un nuovo corso. Radio Mercato si divide tra Pioli e Gasperini, senza dimenticare quell’Antonio Conte da sempre nei sogni proibiti (?) di De Laurentiis.
Napoli – Bologna, le probabili formazioni
- Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Cajuste; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia
- Allenatore: Calzona
- Squalificati: nessuno
- Indisponibili: Zielinski, Dendoncker
- Bologna (4-1-4-1): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumì, Kristiansen; Freuler, Ndoye, Urbanski, Aebischer, Saelemaekers; Zirkzee
- Allenatore: Thiago Motta
- Squalificati: nessuno
- Indisponibili: Ferguson, Soumaoro