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L’Inter fa visita al Toro ma Milan, Juve, Roma e Napoli le danno la caccia

L’Inter vuol consolidare il primato a Torino ma gli avversari non si arrendono – Milan-Napoli, Cagliari-Juve e Roma-Parma le partite da tenere d’occhio.

L’Inter fa visita al Toro ma Milan, Juve, Roma e Napoli le danno la caccia

A caccia dell’Inter e… di un posto Champions. La 27esima giornata (o quel che ne resta, visto che si sono giocati già 5 anticipi tra ieri e venerdì) si prepara a entrare nel vivo in questa domenica, con gran parte delle big in campo. A livello di fascino il match clou è sicuramente Milan-Napoli (ore 20.45), ma a trainare la classifica è l’Inter, dunque la sua trasferta a Torino (15) diventa la più importante. E poi c’è una Juventus che deve cancellare la delusione europea in quel di Cagliari (18), senza dimenticare la Roma, a cui il calendario riserva un’occasione abbastanza ghiotta contro il Parma (15) per accorciare su chi le sta davanti. Tutti contro tutti insomma, con un occhio particolare per i nerazzurri: il più bravo della classe, del resto, è sempre un punto di riferimento.

Conte, ieri in silenzio per via della squalifica rimediata dopo l’ammonizione con l’Atalanta (oggi in panchina ci sarà Stellini), sa bene di avere gli occhi puntati addosso, ma anche di poter aumentare ulteriormente il vantaggio su chi insegue. Per farlo però, oltre che sperare che il Napoli fermi il Milan, è necessario vincere a Torino, contro un avversario a sua volta bisognoso di punti. Il tecnico interista, dopo aver perso Vidal (operato al ginocchio, un mese di stop), deve fare i conti anche con un Eriksen acciaccato: ieri il danese, alle prese con un’infiammazione al ginocchio, è tornato a lavorare in gruppo, ma oggi dovrebbe accomodarsi al massimo in panchina. Per il resto, come sempre ormai da un paio di mesi, i dubbi di formazione non esistono, visto che l’Inter, giocando una partita a settimana, può lasciar perdere il turnover.

Il 3-5-2 vedrà così Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Hakimi, Barella, Brozovic, Gagliardini e Perisic a centrocampo, Lukaku e Lautaro Martinez in attacco. Piano piano anche Nicola sta recuperando pezzi, visto che in settimana anche Belotti è tornato negativo al Covid. Difficile però che il tecnico voglia utilizzare il Gallo, anche perché mercoledì i granata dovranno recuperare la partita col Sassuolo. Il 3-5-2 granata dovrebbe essere composto da Sirigu tra i pali, Izzo, Lyanco e Buongiorno nel reparto arretrato, Vojvoda, Lukic, Mandragora, Gojak e Rodriguez in mediana, Bonazzoli e Sanabria coppia offensiva. Il big match però, come detto in precedenza, andrà in scena a San Siro, dove Milan e Napoli si sfideranno senza esclusione di colpi.

Per i rossoneri si tratta della seconda gara da brividi della settimana dopo quella di Manchester, da cui però sono usciti alla grande: una conferma stasera avrebbe una valenza importantissima anzitutto in chiave Champions. “Abbiamo giocato molte gare, ma la più importante è sempre la prossima – il commento di Pioli -. Mancano 12 giornate alla fine, non si possono ancora fare conti, bisogna pensare solo a vincerne il più possibile. Il Napoli è un avversario forte, ma il campionato è lungo e le posizioni tutte da decidere”. È indubbio però che un passo falso stasera sancirebbe quasi del tutto la fine del sogno scudetto, inoltre riaprirebbe pure il discorso Champions, visto che gli azzurri si porterebbero a soli 6 punti, per giunta con una gara in meno.

A dare una mano a Pioli però, dopo tante partite in emergenza, c’è l’infermeria sempre più vuota: tornano a disposizione Rebic, Hernandez e Calhanoglu, e anche i rientri di Ibrahimovic, Mandzukic e Bennacer sembrano ormai davvero vicini. Il tecnico potrà così schierare un 4-2-3-1 un po’ più vicino a quello tipo, dunque Donnarumma in porta, Dalot (favorito su Calabria), Kjaer, Tomori e Hernandez in difesa, Tonali e Kessié a centrocampo, Castillejo, Calhanoglu e Krunic sulla trequarti, Leao in attacco. Se per il Milan si tratta di una sfida importante, per il Napoli è addirittura vitale. Gli azzurri hanno risalito un po’ la china con la vittoria sul Bologna, ora però devono accelerare con Milan e Roma (domenica prossima), altrimenti il sogno Champions rischia di restare tale.

Gattuso, eccezion fatta per Petagna, Ghoulam e Rrahmani (infortunio muscolare, torna dopo la sosta), ha ormai recuperato tutta la rosa ed è pronto a giocarsela con un 4-3-3 con Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Koulibaly, Maksimovic e Hysaj nel reparto arretrato, Fabian Ruiz, Demme e Zielinski in mediana, Politano, Mertens e Insigne tridente offensivo, con Osimhen pronto a subentrare dalla panchina. Di questo scontro diretto potrebbe approfittare la Juve, a patto però di cancellare Porto e battere il Cagliari. Non sarà scontato, un po’ perché i sardi sono in ottime condizioni psico-fisiche, molto perché i bianconeri, al contrario, hanno ancora addosso le scorie della Champions.

“E’ stata una bella botta, ma la squadra si sta riprendendo – ha ribattuto Pirlo -. Nei giorni scorsi ci siamo allenati tutti insieme, la testa è focalizzata sul Cagliari in modo chiaro. Ronaldo? È normale che sia deluso, così come che ci siano voci dopo l’altra sera, lui è il personaggio più importante a livello calcistico e fa sempre parlare di sé: però si è allenato bene ed è pronto a giocare, proprio come il resto della squadra”. CR7, additato da molti come il simbolo del fallimento europeo bianconero, dovrà dunque rispondere presente e trascinare i compagni alla vittoria, su uno dei pochi campi in cui non ha ancora lasciato il segno da quando è in Italia. Per il resto Pirlo, scongiurato il recupero con il Napoli, non sembra intenzionato a far molto turnover, affidandosi a un 3-5-2 con Buffon in porta, Danilo, De Ligt e Chiellini in difesa, Cuadrado, McKennie, Arthur, Rabiot e Chiesa a centrocampo, Kulusevski e Ronaldo in attacco.

Stesso sistema di gioco anche per Semplici, che risponderà con Cragno tra i pali, Ceppitelli, Godin e Rugani nel reparto arretrato, Nandez, Marin, Duncan, Nainggolan e Asamoah in mediana, Joao Pedro e Simeone coppia offensiva. La partita più facile della domenica sembrerebbe dunque essere quella della Roma, che farà visita al Parma nel pomeriggio. Certo, i ducali hanno dimostrato di essere ancora vivi, ma non vincono addirittura dal 30 novembre e poi i giallorossi, almeno fino a oggi, sono stati pressoché perfetti contro le cosiddette “piccole”. Inoltre la netta vittoria sullo Shakhtar concede a Fonseca il lusso di non doversi preoccupare più di tanto del ritorno, focalizzandosi così sul match odierno. “Vogliamo vincere per continuare a lottare per la Champions, ma anche loro hanno bisogno dei tre punti – ha glissato il tecnico portoghese -. Il Parma è una squadra molto fisica, concreta, esce molto in contropiede, sarà una partita difficile per noi, non ho dubbi”.

L’allenatore giallorosso, molto polemico sul nuovo rinvio di Juve-Napoli (ora gli azzurri potranno preparare il match contro la sua Roma con una settimana vuota), ruoterà comunque qualche giocatore, affidandosi a un 3-4-2-1 con Pau Lopez in porta, Mancini, Ibanez e Kumbulla in difesa, Bruno Peres, Villar, Diawara e Spinazzola a centrocampo, Pedro e Pellegrini alle spalle dell’unica punta Dzeko. Ultime chance di salvezza per D’Aversa, che risponderà con un 4-3-1-2 con Sepe tra i pali, Conti, Osorio, Bruno Alves e Pezzella nel reparto arretrato, Kurtic, Brugman e Hernani in mediana, Karamoh sulla trequarti, Pellé e Mihaila in attacco.

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