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L’Inter fa poker e non molla il Napoli, il Milan avvista la zona Champions e insidia la Juve, la Fiorentina risorge

Con la pioggia di gol a Lecce, dove ha vinto per 4 a 0, l’Inter si riporta a sole tre distanze dal Napoli con una partita in meno. Acque mosse anche in zona Champions dove la vittoria del Milan sul Parma fa tremare la Juve. Colpaccio della Fiorentina che stende la Lazio all’Olimpico

L’Inter fa poker e non molla il Napoli, il Milan avvista la zona Champions e insidia la Juve, la Fiorentina risorge

Napoli chiama, l’Inter risponde. La 23esima giornata prosegue sulla falsariga di quella precedente, con i nerazzurri di Inzaghi a ribattere colpo su colpo alla capolista di Conte. Il poker di Lecce toglie un pizzico (ma giusto quello) di felicità al popolo azzurro, tanto inebriato dalla vittoria sulla Juve quanto consapevole che per lo scudetto, obiettivo ormai acclarato, bisognerà vedersela con i campioni in carica, tutt’altro che pronti ad abdicare al trono. Ma i risultati di ieri scombinano soprattutto la corsa Champions, con Fiorentina e Milan a guadagnare terreno su Lazio e Juventus: i viola hanno espugnato l’Olimpico biancoceleste nello scontro diretto, i rossoneri hanno battuto il Parma al termine di 95’ più simili a un thriller che a una partita di calcio.

Non partecipa alla lotta la Roma di Ranieri, o quantomeno non ancora: la vittoria di Udine, la prima in trasferta di questa stagione, avvicina comunque i giallorossi alla zona Europa, consentendogli di sognare un girone di ritorno molto diverso da quello precedente.

Lecce – Inter 0-4: i nerazzurri passeggiano al Via del Mare e tornano a -3 dal Napoli

Domenica senza problemi per l’Inter, che espugna Lecce e torna a soli 3 punti dalla capolista Napoli con una prova di grande forza. I nerazzurri non hanno avuto nessuna difficoltà a regolare la squadra di Giampaolo, anzi il punteggio, già ampio di suo, avrebbe potuto assumere proporzioni ancora maggiori viste le tante occasioni avute. Un 4-0 in trasferta, comunque, va più che bene per la squadra di Inzaghi, tanto più che ottenuto senza fatica. Il tecnico ha così potuto ruotare gli uomini chiave sia prima che durante la gara, conditio sine qua non per preparare al meglio le sfide con Monaco e Milan, delicatissime in chiave Champions e campionato. La sua Inter ha risposto presente sin dai primi minuti trovando il gol dell’1-0 con Frattesi (6’), anche se il merito va in gran parte a Thuram, autore di un assist sontuoso. Da lì in poi le occasioni sono piovute copiose e il risultato è rimasto bloccato solo per questioni di centimetri, vuoi di fuorigioco (annullato il raddoppio dello stesso Frattesi), vuoi di tiri. Ma al 39’ è salito in cattedra Lautaro e il Lecce s’è dovuto arrendere all’evidenza, ovvero a una superiorità tecnica nerazzurra assolutamente incontrastabile.

Il secondo tempo, con la vittoria ormai in ghiaccio, è scivolato via senza alcun tipo di bagarre, anzi è stata l’Inter a segnare ancora, prima con il solito Dumfries (57’, quinto gol del suo strepitoso 2025), poi con un rigore di Taremi (61’), subentrato al posto di Lautaro. Un bel segnale di forza a tutto il campionato, a ribadire, se ancora ce ne fosse bisogno, che chiunque voglia vincere lo scudetto dovrà fare i conti con questa Inter.

Inzaghi: “Rispetto per tutti, paura di nessuno! Frattesi? Conto su di lui”

“Abbiamo avuto un grande approccio, mercoledì siamo tornati all’alba da Praga – ha sottolineato Inzaghi -. Abbiamo organizzato in due giorni una partita seria, ci hanno annullato due gol per mezzo centimetro, ma dobbiamo andare avanti in questo modo: i ragazzi continuano a darci dentro e sono encomiabili. Ho visto un Lecce in salute, ci è venuto a prendere con coraggio. Nelle ultime sei partite in casa avevano perso solo con la Lazio allo scadere, però ha trovato di fronte un Inter che voleva i tre punti. Ho sempre fatto affidamento su di lui, è amato dai compagni e dai tifosi. È stato uno dei segreti dello scorso anno, assieme agli altri ragazzi che entrando dalla panchina non hanno sbagliato un colpo. Anche qui ha dato grande disponibilità, è stato uno dei migliori in campo. Lo scudetto? Napoli e Atalanta stanno facendo qualcosa di straordinario, hanno due ottimi tecnici e sanno giocare a calcio. Rispetto per tutti, paura di nessuno”.

Milan – Parma 3-2: rossoneri sull’orlo del baratro, poi la rimonta nel recupero

Vittoria decisamente più pazza quella del Milan, arrivata al termine di 96’ folli, nei quali è successo praticamente di tutto. Le follie di San Siro, anzi, sono andate avanti anche dopo la partita, con Conceiçao e Calabria vicini allo scontro fisico e separati solo da Fofana e Pavlovic. La cosa più positiva della domenica rossonera è certamente il risultato, un 3-2 che vale 3 punti d’oro per la classifica (ora la zona Champions/Juve dista ) e per com’è arrivata, visto che al 92’ il Parma vinceva 2-1. Il Diavolo aveva un piede e mezzo all’inferno e lo stadio, pieno ma silenzioso, si preparava a contestare tutto e tutti.

La prestazione, del resto, era stata decisamente negativa sin dai primi minuti, quando la squadra di Pecchia aveva trovato il vantaggio con Cancellieri, bravo a sfruttare l’ennesimo errore di Hernandez e a battere Maignan (24’). Il Milan riusciva a raddrizzare la rotta con un rigore di Pulisic (38’, fallo di Suzuki su Pavlovic), ma il pari era l’unica cosa da salvare. Conceiçao tentava lo scossone togliendo Leao ed Hernandez per Bennacer e Bartesaghi, ma la mossa non produceva alcun risultato: i rossoneri, anzi, giocavano una ripresa anche peggiore e quando il Parma, al minuto 80, tornava avanti con Delprato, sembrava configurarsi una disfatta bella e buona. In quel momento, come già accaduto in passato, il Diavolo metteva in campo i nervi e arrivava al clamoroso ribaltone. Prima il pareggio di Reijnders (90+2’), innescato da un Musah sin lì inguardabile, poi il 3-2 di Chukwueze (90+5’), nato da un assist di un ottimo Pavlovic. Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma giocando così non si andrà molto lontano. Conceiçao lo sa e si aspetta aiuti dal mercato, anche perché nei prossimi giorni si giocherà davvero tanto tra Zagabria e il derby (a proposito: non ci sarà Fofana, ammonito e squalificato).

Conceiçao: “La lite con Calabria? Cose di campo. Theo e Leao giocheranno a Zagabria”

Volevo vincere prima, non in rimonta – il pensiero di Conceiçao -. Dobbiamo migliorare sul gioco, le scelte all’intervallo sono state fatte per quello, indipendentemente dai nomi. Theo e Leao ci hanno dato tanto in passato e dico già che a Zagabria giocano, ma io sono pagato per fare delle scelte e anche questa volta è andata così. A questa squadra manca un po’ l’equilibrio tra fase difensiva e offensiva, guardiamo gli attaccanti, ma è tutto il processo della squadra che permette a loro di segnare. Dobbiamo migliorare su tante piccole cose, che sono importanti alla fine. Il litigio con Calabria? Viviamo il calcio con passione, sono situazioni di campo che finiscono lì, cose che per me vanno bene perché nascono dalla partita. È come con i figli: se non c’è un comportamento corretto lo si fa notare. Io sono diretto, loro sanno che stiamo creando un legame importante, non a caso abbiamo vinto anche per lo spirito. Fofana? Era dispiaciuto per l’ammonizione, perderà una partita importante. Sono stato io il colpevole di averlo messo in campo, ma dovevo guardare a oggi, altrimenti rischiavo di perdere sia questa partita che la prossima”.

Lazio – Fiorentina 1-2: lo scontro Champions è viola, passo indietro per i biancocelesti

La grande sorpresa della domenica è arrivata da Roma, dove la Fiorentina si è presa lo scontro diretto Champions contro la Lazio. Il 2-1 finale ingarbuglia non poco la lotta al quarto posto, visto che alla corsa partecipano ben cinque squadre in altrettanti punti, alcune di loro (Milan, Bologna, la stessa Viola) con una gara ancora da recuperare. Una vera e propria bagarre, resa tale dal colpaccio di Palladino in casa di Baroni: risultato quantomeno inatteso, poiché la Fiorentina non si presentava certo nel suo momento migliore. Ma il tecnico viola, evidentemente stimolato dalle voci di esonero, ha tirato fuori il classico coniglio dal cilindro, ovvero una prestazione che non si vedeva da quasi due mesi.

È stato l’approccio, in particolare, a fare la differenza, con i viola partiti fortissimo e capaci di andare sul 2-0 in meno di 20’, prima con Adli (11’), poi con Beltran (17’). Il doppio colpo ha messo alle corde la Lazio, insolitamente lunga e disattenta: Baroni pensava di aver archiviato la crisi con la sconfitta nel derby, ma non aveva fatto i conti con le fatiche europee. Gudmundsson è andato a un passo dal 3-0 con una splendida rovesciata finita sul palo, dopodiché è arrivato l’intervallo a soccorrere i padroni di casa, quasi sotto shock di fronte alla freschezza viola. Nella ripresa, invece, il copione si è ribaltato e la gara s’è giocata quasi tutta nella metà campo di Palladino, ma la Lazio ha avuto la colpa di non riuscire a concretizzare la grossa mole di gioco creata, almeno fino al 90’. Nel recupero Marusic ha accorciato le distanze con un colpo di testa e i biancocelesti hanno creduto alla semi-rimonta, fino alla resa dovuta anche alla sfortuna: il palo di Pedro a De Gea battuto, infatti, sta ancora tremando… Una girandola di emozioni del genere non poteva non avere risvolti sul piano disciplinare, con le espulsioni di Adli (appena sostituito), Baroni e Palladino a completare il quadro di una partita bella e combattuta, conclusasi con un risultato molto importante in chiave Champions, per le squadre in campo e le altre davanti alla tv.

Baroni: “Occasione persa, abbiamo preso due gol evitabili”

“È un’occasione persa, peccato – il commento amaro di Baroni -. Abbiamo sbagliato qualcosa nel primo tempo e preso due gol evitabili. Nel secondo abbiamo avuto buone occasioni non sfruttate, la squadra ha giocato con grande veemenza e ha creato. Siamo dispiaciuti per la sconfitta, per mentalità e qualità di gioco la squadra ha fatto molto bene. Ho parlato di gol evitabili, quando parti cosi non è facile rimettere in piedi la partita, per giunta con una Fiorentina bassa che ha saputo perdere tempo, ma la squadra è rimasta in corsa e ha creato tantissimo. Due tiri due gol, dobbiamo essere più attenti: non voglio parlare di fortuna, un pochino di lucidità ci avrebbe permesso di rientrare prima in gara. La mia espulsione? Ho sbagliato ma non ho protestato, mi piacerebbe solo che si giocasse di più, con maggior tempo effettivo. Ho protestato solo su questo, sulla perdita di tempo che penalizza lo spettacolo”.

Udinese – Roma 1-2: due rigori di Pellegrini e Dovbyk sfatano il tabù trasferta

Sorride pure la Roma, tornata a vincere lontano dall’Olimpico dopo 18 tentativi andati a vuoto. La volta buona, ironia della sorte, è proprio sul campo dell’Udinese, l’ultimo ad aver regalato sorrisi ai giallorossi in trasferta. Evidentemente il Blue Energy Stadium porta bene, anche se il primo tempo non lasciava presagire nulla di buono. La squadra di Ranieri infatti, complice il folto turnover in vista dell’Europa League (fuori Dybala, Hummels e Paredes, dentro Baldanzi, il neo acquisto Rensch e Pisilli), aveva avuto un approccio piuttosto soft, finendo per pagare dazio a un’Udinese grintosa e cinica al punto giusto. Al 38’ Lucca trovava il gol dell’1-0 con una bella giocata da centravanti e la Roma andava all’intervallo sotto nel punteggio e nel morale, un po’ come in tante altre occasioni lontano da casa, ma a inizio ripresa il match svoltava. Al 50’ Pellegrini si procurava un rigore per un braccio di Kabasele, poi andava sul dischetto e lo trasformava spiazzando Sava. Il pari galvanizzava i giallorossi, che al 64’ riuscivano a ribaltare il risultato ancora su rigore, questa volta propiziato da un fallo del portiere friulano sul neo-entrato El Shaarawy. Pellegrini lasciava il compito a Dovbyk e l’ucraino, proprio come a Bologna, mostrava tutto il suo sangue freddo, realizzando la rete del sorpasso. Le emozioni, di fatto, finivano qui, perché la Roma teneva botta e portava a casa un risultato molto importante, rilanciandosi così nella lotta ai piazzamenti europei. La priorità di Ranieri, però, è difendere l’Europa attuale, visto che la sfida di giovedì contro l’Eintracht non si potrà sbagliare per nessun motivo.

Ranieri: “I ragazzi erano carichi dall’Olanda. Lucca? Lo stiamo seguendo…”

“I ragazzi erano già carichi dall’Olanda, dove avevamo fatto una buona partita senza raccogliere nulla – ha spiegato Ranieri -. Volevamo mettere fine alle partite in trasferta senza vincere, per questo sono rientrati prima nel secondo tempo. Sento dire che ci sono ora le partite più difficili e poi quelle facili, ma quali sarebbero le partite facili? Io non ne vedo, non possiamo permetterci di pensarlo con nessun avversario, tutte sono difficili. Queste vittorie non bastano per sognare in grande, ma permettono di avere fiducia, rabbia giusta, che non possiamo avere solo all’Olimpico. Dobbiamo essere…senza sentimenti! Poi si può perdere o vincere, ma mi è piaciuta la volontà e la determinazione che avevo visto anche in Olanda. Lucca? È un buon giocatore, un ottimo giovane e lo stiamo seguendo, poi chissà…”.

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