Scudetto, meno 6. La vittoria di Udine accorcia ulteriormente le distanze tra l’Inter e il tricolore, ora ridotte a due soli successi: se domenica prossima ne arriverà un altro contro il Cagliari, ecco che i giochi potrebbero decidersi nel derby con il Milan del 22 aprile. Il 2-1 sui friulani è stato tutt’altro che scontato, anzi i nerazzurri l’hanno agguantato solo in pieno recupero grazie al solito Frattesi, confermatosi devastante ogni qualvolta Inzaghi lo chiama in causa.
Udinese – Inter 1-2, Frattesi al 95’ tiene vivo il sogno scudetto nel derby
La vittoria al fotofinish conferma l’enorme fame dell’Inter, decisa a cucirsi lo scudetto sul petto il prima possibile. L’idea di farlo nel derby, per giunta in casa del Milan, stuzzica più di quanto non vogliano ammettere i diretti interessati e la dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, è arrivata ieri sera. La rabbia con cui i nerazzurri hanno aggredito l’Udinese va ben oltre la classifica, visto che un punto, a conti fatti, avrebbe spostato poco nell’economia del campionato. Questa Inter però vuole vincere sempre, sia per una legittima voglia di festeggiare (ancora meglio davanti a chi, due anni fa, le strappò il titolo) che per raggiungere il record di punti della Serie A, attualmente appannaggio della Juventus: quota 102 è ancora migliorabile, anche se per riuscirci servirebbe un percorso perfetto (vincendole tutte da qui alla fine, infatti, Inzaghi chiuderebbe a 103).
Il successo finale, per quanto rocambolesco, è meritato alla luce di una partita condotta sin dalle prime battute, con il gol di Samardzic (40’, proprio lui che in estate rifiutò il trasferimento in nerazzurro) come unico fuoriprogramma. Il tiro del serbo, a dire il vero abbastanza fortunoso, aveva interrotto il dominio interista fatto di 11 tiri a 3 con il 77% di possesso palla, ma i numeri sono addirittura migliorati nella ripresa, con i nerazzurri a spingere sull’acceleratore nel tentativo di ribaltare il risultato. Al 48’ Carlos Augusto ha dato l’illusione dell’immediato pareggio, ma il gol è stato annullato per fuorigioco: poco importa, perché al 55’ Thuram s’è guadagnato un rigore e Calhanoglu ha confermato la sua infallibilità battendo Okoye con un destro imparabile. L’Udinese è riuscita a tener botta per tutto il resto del secondo tempo, limitando i rischi (al netto di un predominio territoriale impressionante) e chiudendo ogni spazio, ma con questa Inter, si sa, non si può dare nulla per scontato fino a che non arriva il fischio finale e anche questo match non ha fatto eccezione. Al 95’, quando molti pensavano ormai a un pareggio certo, Lautaro ha trovato un gran tiro dalla distanza che Okoye ha deviato sul palo: il pallone è finito sul piede di Frattesi, lesto a segnare il suo gol numero 5 in campionato e a far esplodere la ionia nerazzurra per un successo ormai insperato, eppure importantissimo.
Inzaghi: “Vittoria pesante, ma non facciamo tabelle e pensiamo solo al Cagliari”
“Faccio i complimenti ai ragazzi, abbiamo vinto una partita pesante e fatto un bel percorso, ora serve restare lucidi e non fare tabelle – ha sottolineato Inzaghi -. Al di là delle date o dei record dobbiamo ragionare partita dopo partita. Il Cagliari viene da un successo, ci mancano 11 punti: continuiamo così, serve andare nella stessa direzione. Nell’intervallo non ho alzato la voce nonostante avessimo sbagliato qualcosa tecnicamente, avevamo concesso poco e ho fatto ai ragazzi l’esempio di Roma quando eravamo andati all’intervallo sotto di un gol. Avevo comunque la convinzione di vincerla, anche se i nostri avversari hanno fatto una grande gara: devo fare loro i complimenti, perdere così fa male. Con l’ingresso di Sanchez siamo stati più pericolosi, ci abbiamo creduto fino alla fine. Vedere i ragazzi con questo cuore mi fa essere felice, mi stanno dando tutto”.