Prova di forza a tinte nerazzurre. L’Inter espugna Firenze al termine di una partita complicatissima, nella quale ha seriamente temuto di perdere ma che poi, nel momento cruciale, ha saputo vincere con esperienza, carattere e qualità. L’1-3 del Franchi non è che l’ennesimo esempio di come il calcio sfugga a qualsiasi logica: ci sono gli schemi, le tattiche, le dichiarazioni della vigilia, ma poi alla fine è quasi sempre una questione di testa. È quella che nel primo tempo ha fatto girare a mille la Fiorentina, entrata in campo con gli occhi della tigre, decisa a sbranare i campioni in carica e proiettarsi definitivamente nella zona più alta della classifica. Sempre la testa però ha fatto sì che nei tre minuti che vanno dal 52’ al 55’ tutto si ribaltasse, trasformando un’Inter che sembrava alle corde nel pugile vincente, capace di piazzare i colpi del ko.
Resta comunque l’ottima impressione destata dagli uomini di Italiano, capaci di regalare un tempo di grande intensità, tanto che l’1-0 firmato da Sottil (23’) è sembrato addirittura stretto, alla luce delle numerose occasioni create, ma soprattutto del poco o niente concesso ai nerazzurri. Nella ripresa però ecco la svolta, peraltro proprio un attimo prima che Inzaghi cambiasse Darmian e Dzeko, i due che hanno finito per fargli vincere la partita.
E così al 52esimo, con Dumfries e Sanchez già pronti a entrare, è arrivato il gol di Darmian, ben lanciato nello spazio da Barella, mentre 3 minuti più tardi è stato Dzeko a segnare il 2-1 con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner di Calhanoglu. Due mazzate durissime per la Fiorentina, che dal possibile 2-0 (sciagurato Vlahovic nello sprecare un contropiede potenzialmente letale) s’è ritrovata sotto, oltre che ovviamente con molta meno benzina nelle gambe rispetto al primo tempo, quando sembrava andare al doppio degli avversari.
A completare la disfatta viola ci ha poi pensato Nico Gonzalez, sin lì autore di un’ottima prova, facendosi espellere per proteste dall’arbitro Fabbri (78’): i tentativi di rimettere in piedi il match, di fatto, sono finiti in quel momento, tanto che l’Inter, da squalo affamato qual è, ne ha approfittato per segnare il definitivo 3-1 con Perisic (87’), che ha regalato a Inzaghi una vittoria importantissima, sicuramente la più pesante di questo primo scorcio di stagione.
“Vincere a Firenze non è mai facile, loro sono un’ottima squadra con grande entusiasmo – il commento del tecnico nerazzurro – Sono contento della reazione della mia Inter, i ragazzi non hanno perso unità e nella ripresa sono rientrati in campo alla grande. Questo è un gruppo vincente, costruito assieme alla società, e credo che i margini di crescita siano ancora ampi”.
Oggi i riflettori si spostano su San Siro, dove il Milan riceverà il neopromosso Venezia (ore 20.45). Un’occasione ideale, almeno sulla carta, per riagguantare l’Inter e scavalcare il Napoli, ovviamente in attesa del match di domani con la Sampdoria. I rossoneri, infatti, dopo la settimana di fuoco con Lazio, Liverpool e Juventus, sono ora attesi da due impegni più abbordabili: i veneti stasera, lo Spezia sabato, con l’obiettivo innegabile di fare bottino pieno e guadagnare terreno in classifica.
Gare così però possono anche rivelarsi armi a doppio taglio, come ha imparato lo stesso Pioli proprio nella scorsa stagione, quando alcuni passi falsi non previsti costarono di fatto il sogno scudetto. Il tecnico, ieri assente in conferenza stampa, sa che non conviene mai dare nulla per scontato, ragion per cui limiterà il turnover al minimo indispensabile, anche in virtù di un elenco infortunati che conta già 6 giocatori come Ibrahimovic, Giroud (possibile rientro sabato con lo Spezia), Kjaer, Bakayoko, Krunic, Calabria e Plizzari.
Questa sera, dunque, sarà 4-2-3-1 con Maignan in porta, Kalulu, Tomori, Romagnoli e Hernandez in difesa, Tonali e Bennacer a centrocampo, Saelemaekers, Diaz e Leao sulla trequarti, Rebic in attacco. Zanetti, reduce dalla beffarda sconfitta casalinga contro lo Spezia, proverà l’impresa con un 4-3-3 che vedrà Maenpaa tra i pali, Mazzocchi, Caldara, Ceccaroni e Molinaro nel reparto arretrato, Peretz, Vacca e Busio in mediana, Aramu, Henry e Johnsen nel tridente offensivo.