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L’Inter espugna Empoli e riavvicina il Napoli, la Juve non sa più vincere e si fa scavalcare dall’Atalanta

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L’Inter resta in scia al Napoli, la Juventus no. Il mercoledì di campionato sorride solo ai nerazzurri, vittoriosi a Empoli con un netto 3-0, mentre i bianconeri inciampano nella trappola Parma, rimediando un pareggio (2-2) che sa tanto di occasione persa. Molto bene anche l’Atalanta (2-0 sul Monza), salita ora al terzo posto proprio a spese della Signora e il Venezia, capace di rimontare l’Udinese (3-2) e prendersi 3 punti d’oro in chiave salvezza, in attesa di Genoa-Fiorentina (ore 18:30), Como-Lazio e Roma-Torino (entrambe alle 20:45), le ultime gare mancanti di questo turno infrasettimanale.

Empoli – Inter 0-3: Inzaghi torna a sorridere con Frattesi (doppietta) e Lautaro

Inzaghi aveva chiesto una reazione immediata dopo il mezzo passo falso del Derby d’Italia e i suoi lo hanno accontentato, sbancando Empoli senza troppi problemi. Il 3-0 finale certifica il ritorno alla vittoria, peraltro senza subire gol, ma soprattutto consente di restare in scia al Napoli, questione tutt’altro che secondaria visto lo scontro diretto in arrivo. Il prossimo turno, almeno in teoria, sarà favorevole all’Inter, impegnata in casa contro il Venezia, mentre gli azzurri dovranno vedersela con il “dentista” Gasperini, dopodiché sarà faccia a faccia a San Siro, per il primo vero appuntamento scudetto della stagione. Vincere a Empoli, insomma, era fondamentale e Inzaghi ci è riuscito grazie alla doppietta di Frattesi e al gol di Lautaro, tornato a festeggiare dopo un digiuno di cinque partite. L’episodio chiave del match però è arrivato alla mezz’ora del primo tempo, quando Goglichidze s’è fatto espellere per un fallaccio su Thuram. I toscani, sin lì ordinati e tignosi come in altre occasioni, si sono così trovati in inferiorità numerica e l’Inter è venuta fuori in tutta la sua superiorità. A inizio ripresa ecco il gol di Frattesi (50’, deviazione decisiva di Fazzini) a rompere definitivamente l’equilibrio, prima di dilagare ancora con l’ex Sassuolo (67’) e Lautaro Martinez (79’), salito così a quota 134 reti con la maglia dell’Inter in tutte le competizioni (miglior straniero di sempre). 

Inzaghi: “Una risposta al Napoli? No, anzitutto a noi stessi”

“L’Empoli aveva creato problemi a tutti, i ragazzi sono stati bravissimi – ha esultato Inzaghi -. Nel primo tempo abbiamo fatto girare il pallone un po’ lentamente, ma ho detto ai ragazzi che si sarebbero stancati, e in più avevano avuto l’espulsione, è un’ottima vittoria che volevano con tutte le nostre forze. Lautaro? Sarà sempre una soluzione, mai un problema. Un attaccante vive di momenti, l’ho tenuto dentro perché volevo si prendesse la soddisfazione del gol. Sono contento per lui, per Frattesi che ha fatto una doppietta e per tutta la squadra. Una risposta a Conte? È una risposta a noi perché in questi due giorni e mezzo avevo un misto di emozioni dentro di me. Vedere la gara che abbiamo fatto domenica, c’era qualcosa che non mi tornava… Avremmo meritato di più, ma il calcio è questo”.

Juventus – Parma 2-2: Thiago Motta scivola a meno 7 dal Napoli

Serata decisamente meno lineare per la Juventus, scopertasi improvvisamente “pazza” dopo due mesi di grande solidità. Se Stoccarda e Inter erano stati due indizi, il Parma rischia di diventare una prova: altri due gol subiti dopo i quattro di Milano, ma soprattutto una sensazione di fragilità che comincia a preoccupare. Già, perché gli emiliani non hanno rubato nulla, anzi avrebbero anche potuto vincere e portarsi a casa il bottino pieno se Di Gregorio non avesse murato Charpentier a ridosso del 90’. Il discorso vale pure per la Juve, a sua volta pericolosissima in più occasioni, però questo non basta a rendere meno amara la serata dello Stadium. Thiago Motta aveva chiesto compattezza e i suoi hanno fatto esattamente il contrario, andando sotto dopo appena 3’ su un colpo di testa di Delprato, lasciato troppo solo dalla coppia DaniloGatti. Il brasiliano, in particolare, ha offerto una prova imbarazzante, la terza consecutiva dopo quelle con Stoccarda e Inter: Kalulu avrà anche avuto bisogno di riposo, ma affidarsi a lui in queste condizioni non è certo una buona idea. Al festival degli orrori si è iscritto pure Vlahovic, capace di divorarsi un gol a porta vuota al 15’, per poi sparire dalla partita come spesso gli capita dopo un brutto errore. Nemmeno il pareggio di McKennie (32’) è servito per ritrovare il filo della logica, visto che al 38’ il Parma ha colpito nuovamente con Sohm, sempre su sciocchezza di Danilo. A inizio ripresa ecco il secondo pari bianconero con Weah (49’) su assist del solito Conceiçao, ma chi immaginava una ripresa a senso unico è rimasto deluso: gli emiliani hanno risposto colpo su colpo, rischiando di prendere il terzo gol, così come di farlo. 

Thiago Motta: “Concediamo e sbagliamo troppo, dobbiamo migliorare”

“Abbiamo concesso e creato tanto, dobbiamo migliorare per ottenere il risultato che vogliamo, che sicuramente non è il pareggio – ha ammesso Thiago Motta -. Abbiamo commesso errori negli ultimi metri tra le conclusioni e l’ultimo passaggio, creando e concedendo tanto. Dobbiamo evitare situazioni per dare all’avversario le palle gol che hanno avuto, soprattutto nelle ripartenze, e creare occasioni per stare meglio in campo, giocare di squadra. Sono convinto che questo si faccia a livello collettivo continuando a giocare con la stessa idea, abbiamo creato confusione agli avversari, ma se non riusciamo a finire le azioni loro ripartono, si erano preparati per giocare in questo modo e dobbiamo evitarlo: negli ultimi metri abbiamo fatto errori tecnici e la riaggressione è troppo importante. Yildiz in panchina? Weah ha giocato bene a San Siro e anche con il Parma, Kenan poteva essere il giocatore ideale per entrare a gara in corso”.

Roma – Torino (ore 20:45, Dazn)

A concludere il turno infrasettimanale, oltre a Genoa e Fiorentina, saranno le due romane, attese da due sfide insidiose contro Torino e Como. È la Roma, in particolare, ad avere gli occhi puntati addosso, perché la figuraccia di Firenze ha aperto un burrone e solo una vittoria impedirebbe ai giallorossi di caderci dentro, sempre che non lo abbiano già fatto. Juric si giocherà la panchina contro la sua ex squadra e questa è già una notizia, visto che molti pensavano che l’esonero sarebbe arrivato a inizio settimana, qualcuno però (compresi alcuni membri del suo entourage) è convinto che la sorte sia già decisa, a prescindere dal risultato odierno. A salvare il tecnico croato, secondo questa corrente di pensiero, sarebbe stato il poco tempo tra una partita e l’altra, oltre che la difficoltà a trovare un sostituto che metta tutti d’accordo. Non è un mistero che la piazza vorrebbe il ritorno di De Rossi, ma i Friedkin sembrano poco propensi a fare una mossa che sbugiarderebbe la scelta di settembre e valutano altre strade, il tutto cercando di evitare contratti pluriennali (ragion per cui è praticamente impossibile convincere Allegri, Mancini o Sarri). Nulla però è stato deciso e una vittoria col Torino, possibilmente convincente, allontanerebbe gli spettri dalla panchina di Juric, anche se quanto accaduto a Firenze (lite furibonda nell’intervallo con Mancini, non degenerata solo per l’intervento dei presenti) rende quasi impossibile la prosecuzione del rapporto. Alla Roma non resta che vincere e rimettere in moto il sogno Champions, alla luce di una classifica ancora corta e rimediabile, a patto di iniziare a macinare punti sul serio.

Juric: “Sono stati giorni di litigi pesanti, ma non penso all’esonero”

“C’è stato proprio un crollo emotivo, l’ho visto dalle immagini – ha ammesso Juric -. Dopo 40 giorni di un buon lavoro, non eccellente ma buono, mi aspettavo un passo in avanti, invece c’è stato un crollo totale. Questa cosa può però essere una svolta, come fu per il Milan di Pioli quando prese cinque gol contro l’Atalanta e capì verso che direzione andare. Sono stati giorni di litigi pesanti, meglio che sia successo presto, abbiamo tempo per indirizzare il pensiero e capire cosa bisogna fare. In questo senso la vedo come una cosa che mi piace, con il mio carattere, preferisco questo tipo di scontri che sentire parlare dietro. Ci sono stati litigi e scontri, ma i motivi rimangono tra di noi. La formazione? Metterò in campo quelli che penso mi faranno vincere, li ho visti convinti e giusti. Io a rischio esonero? Non ci penso proprio, faccio il mio lavoro, quello che succede succede. La rosa della Roma non si può permettere esclusioni, anzi dobbiamo portare tutti dentro più possibile, capire il significato della maglia, del posto. Non escludere, ma far presente quello che bisogna fare in questo momento”.

Roma – Torino, le probabili formazioni

Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Ndicka, Angelino; Celik, Koné, Cristante, Zalewski; Dybala, Pellegrini; Dovbyk

In panchina: Ryan, Marin, Sangaré, Hummels, Abdulhamid, Dahl, Le Fée, Paredes, Pisilli, Baldanzi, El Shaarawy, Soulé, Shomurodov

Allenatore: Juric

Indisponibili: Saelemaekers

Squalificati: Hermoso

Torino (3-5-2): Milinkovic-Savic; Coco, Maripan, Masina; Vojvoda, Vlasic, Linetty, Ricci, Lazaro; Sanabria, Adams

In panchina: Paleari, Donnarumma, Walukiewicz, Pedersen, Tameze, Karamoh, Dembelé, Sosa, Gineitis, Ciammaglichella, Njie, Balcot, Gabellini

Allenatore: Vanoli

Indisponibili: Zapata, Schuurs, Savva, Ilkhan, Ilic

Squalificati: nessuno

Como – Lazio (ore 20:45, Dazn e Sky)

Clima decisamente più disteso in casa Lazio, dove c’è soprattutto il desiderio di alzare l’asticella e vedere fin dove si può arrivare. Baroni ha costruito una squadra divertente, sbarazzina ed efficace e non vuole certo fermarsi, non ora che il calendario, almeno in teoria, consentirebbe un filotto importante. Como, Cagliari, Monza, Bologna e Parma (con in mezzo Porto e Ludogorets in Europa League) potrebbero segnare il confine tra una buona stagione e una di vertice, a patto di non farsi ammorbidire dai nomi e continuare sulla strada intrapresa, fatta di grinta, coraggio ed entusiasmo. Sembra incredibile considerando il pessimismo estivo, ma questa Lazio si sta mostrando all’altezza delle big, sia in Italia che in Europa, il che apre scenari del tutto imprevisti fino a qualche settimana fa. La trasferta di Como però non è semplice, anzi i lariani sono una bella realtà e vogliono riscattare la sconfitta di Torino, per certi versi immeritata. Se Baroni predica il buon calcio Fabregas non è da meno, il che lascia presagire una sfida bella e divertente, nella quale la testa potrebbe fare la differenza più delle gambe. Il tecnico laziale non potrà avvalersi del maxi-turnover come nelle prime giornate di Europa League, anche se le risposte non sono certo mancate: questa sera ci saranno alcuni titolarissimi a riposo (tra cui Zaccagni e Rovella, entrambi indisponibili), ma solo per mantenere alto il livello di freschezza, imprescindibile nella sua idea di calcio aggressivo e finalizzato alla vittoria.

Como – Lazio, le probabili formazioni

Como (4-2-3-1): Audero; Goldaniga, Kempf, Dossena, Moreno; Mazzitelli, Braunoder; Strefezza, Paz, Fadera; Cutrone

In panchina: Reina, Sala, Iovine, Baselli, Barba, Jasim, Engelhardt, Da Cunha, Belotti, Gabrielloni, Verdi

Allenatore: Fabregas

Indisponibili: Van der Brempt, Sergi Roberto, Perrone

Squalificati: nessuno

Lazio (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Patric, Gila, Tavares; Guendouzi, Vecino; Tchaouna, Pedro, Noslin; Castellanos

In panchina: Mandas, Furlanetto, Gigot, Romagnoli, Lazzari, Pellegrini, Dele-Bashiru, Castrovilli, Isaksen, Dia

Allenatore: Baroni

Indisponibili: Rovella, Zaccagni

Squalificati: nessuno

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