Avanti il prossimo. Nemmeno il lanciatissimo Bologna riesce a fermare la capolista Inter, giunta alla 13esima vittoria consecutiva in altrettante gare del 2024. Inzaghi fa altri tre passi verso lo scudetto e manda un messaggio forte e chiaro all’Atletico Madrid, ieri sconfitto a Cadice e sempre più in difficoltà: mercoledì c’è l’opportunità di entrare nelle prime otto d’Europa e fallirla sarebbe davvero un peccato. Ma il risultato del Dall’Ara sposta gli equilibri soprattutto nella corsa Champions, visto che ora Roma e Atalanta possono approfittarne e portarsi a ridosso di Thiago Motta. Le partite con Fiorentina e Juventus diventano così il clou della domenica, segnata pure dalla corsa al secondo posto che vedrà protagonisti i bianconeri (a Torino contro Gasperini) e il Milan di Pioli, quest’ultimo a San Siro con l’Empoli.
Bologna – Inter 0-1, Bisseck manda i nerazzurri a +18 sulla Juve
Prima o poi l’Inter si dovrà pur fermare, ma il momento non è ancora arrivato. Anche a Bologna, al cospetto di una squadra in forma smagliante e con l’Atletico alle porte, la squadra di Inzaghi ha fatto ciò che le riesce meglio, ovvero vincere senza prendere gol. Non è stata una passeggiata, anzi si può dire che i rossoblu avrebbero tranquillamente potuto pareggiare e proseguire la striscia di risultati utili che durava da quasi due mesi, ma i nerazzurri non l’hanno permesso e si sono presi il bottino pieno. Decisivo uno splendido tutto di testa di Bisseck al minuto 37, dopo che Thuram e, soprattutto, Barella si erano fatti ipnotizzare da Skorupski. Il primo tempo è stato all’insegna dell’Inter, ma nel secondo gli equilibri sono cambiati, complici i cambi (programmati) di Inzaghi, che ha tolto Mkhitaryan, Calhanoglu, Thuram, Barella e Carlos Augusto per Frattesi, Asllani, Arnautovic, Klaassen e Dumfries. Il Bologna ha costruito diverse situazioni pericolose, ma Sommer è stato attentissimo come sempre (in particolare su Zirkzee) e lo 0-1 è rimasto tale. Ora i punti di vantaggio sulla Juventus sono 18, il che avvicina drasticamente il momento della festa. Del resto Inzaghi ha più punti di quanti ne avesse il Napoli un anno fa (75 a 71), ruolino straordinario secondo solo all’Inter di Mancini del 2006/07 (76, ma era la stagione post-Calciopoli), dunque è abbastanza logico che possa conquistare il tricolore in tempi da record e andare a insidiare la quota 102 raggiunta dalla Juve di Conte.
Inzaghi: “Altra vittoria importantissima, ora testa all’Atletico”
“Siamo molto felici perché abbiamo onorato il compleanno del club con una vittoria che per noi era importantissima – il commento soddisfatto di Inzaghi -. Manteniamo il distacco da chi ci insegue e abbiamo meritato il vantaggio nel primo tempo, il Bologna merita la classifica che ha, ha una buona squadra e ci ha fatto soffrire. Devo una cena a questo gruppo, forse anche più di una, ma non abbiamo tempo per prenderci momenti liberi: i ragazzi mi hanno regalato tanto, vittorie e trofei, gli sono molto grato. Abbiamo sempre l’obbligo di presentarci al meglio, anche perché in campionato non siamo ancora sicuri dell’obiettivo, mancano ancora dieci partite. Dell’Atletico temo l’ambiente, sappiamo che giocatori e allenatore hanno, mancano tre giorni, cercheremo di prepararci al meglio. Il Wanda Metropolitano influirà, ma la prepareremo bene perché vogliamo andare avanti”.
Juventus – Atalanta (ore 18, Dazn)
Il risultato del Dall’Ara mette ancora più pepe sulle gare di oggi, a cominciare da quella di Torino tra la Juventus e l’Atalanta. In palio ci sono punti che scottano in chiave Champions, specialmente per i bergamaschi che possono portarsi a ridosso del Bologna. Si preannuncia così una serata ad alta tensione, oltre che difficile da interpretare: la squadra di Allegri, reduce dalla sconfitta di Napoli e, più in generale, da una sola vittoria nelle ultime sei partite, è ben lontana dagli standard di qualche tempo fa, ma ha avuto un’intera settimana per prepararsi e questo potrebbe fare la differenza. Gasperini invece, come sottolineato più volte in conferenza stampa, è alle prese con un calendario fittissimo, dunque dovrà necessariamente gestire le forze. A livello psicologico però, il risultato di Bologna gli dà un’enorme spinta per andare a meno 2 dal quarto posto, permettendogli di tenere le antenne ben dritte e scongiurare il rischio di distrazione. Ad ogni modo Allegri non può più permettersi errori, altrimenti solo un’impresa dell’Empoli a San Siro gli permetterebbe di tenersi il secondo posto: la qualificazione alla prossima Champions, al momento, non sembra a rischio, ma la sua riconferma passa anche da un finale di stagione all’altezza delle aspettative.
Allegri: “Dobbiamo ritrovare solidità”
“In questo momento della stagione i punti sono molto pesanti, a Napoli abbiamo fatto una buona partita, ma non ne abbiamo presi – ha sottolineato Allegri -. Con l’Atalanta dovremo cercare di fare una bella gara, ma soprattutto di fare risultato. Siamo dispiaciuti per i punti persi in questo periodo, però l’obiettivo stagionale era di arrivare a marzo nelle migliori condizioni per centrare i primi quattro posti, inoltre siamo in semifinale di Coppa Italia: per ora siamo in linea con quanto dovevamo fare, adesso cerchiamo di chiudere al meglio. Abbiamo cercato di lottare per lo scudetto, poi nell’ultimo mese abbiamo lasciato questa ambizione. La squadra è in crescita, ma ha giocatori che hanno bisogno di giocare partite importanti: tra 3-4 anni ne avremo tanti cresciuti e rodati a grande livello, il nostro è un futuro importante”.
Juventus – Atalanta, le formazioni
Allegri è alle prese con tante defezioni specialmente a centrocampo, dove gli mancheranno Rabiot (rientro previsto settimana prossima col Genoa) e Alcaraz (lesione al bicipite femorale, un mese di stop), ma anche in attacco non è messo benissimo, alla luce della squalifica di Vlahovic. Il tecnico sarà così costretto a reinventare il suo 3-5-2 tipo, affidandosi a Szczesny in porta, Gatti, Bremer e Danilo in difesa, Cambiaso, McKennie, Locatelli, Miretti e Iling a centrocampo, Chiesa e Milik in attacco. Una sola defezione invece per Gasperini (il difensore Holm), ma anche la necessità di gestire le forze in vista del match con lo Sporting di giovedì. L’allenatore nerazzurro punterà su un 3-4-2-1 con Carnesecchi tra i pali, Scalvini, Djimsiti e Kolasinac nel reparto arretrato, Zappacosta, De Roon, Ederson e Ruggeri in mediana, Koopmeiners e Pasalic alle spalle dell’unica punta Scamacca, confermato al posto di De Ketelaere dopo la bella prova di Lisbona.
Milan – Empoli (ore 15, Dazn)
Il turno più favorevole, almeno sulla carta, è quello del Milan, anche se l’Empoli di Nicola attraversa un ottimo momento di forma ed è a caccia di punti salvezza. Al netto di ciò è chiaro che i rossoneri debbano necessariamente vincere, magari sperando che l’Atalanta rallenti la Juve: il secondo posto, con questa combinazione di risultati, diventerebbe realtà, mettendo da parte le perplessità emerse dopo la partita con lo Slavia Praga. Il Diavolo ha vinto, d’accordo, ma ha preso due gol da una squadra in inferiorità numerica, rischiando perfino di farsi raggiungere. I difetti in fase difensiva non accennano a diminuire e questo stride con i proclami di Pioli, chiamato a un finale di stagione pressoché perfetto per guadagnarsi la riconferma. Contro l’Empoli servirà un Milan molto attento e concentrato, oltre che ficcante in fase offensiva: elementi tutt’altro che scontati, vista l’assenza per squalifica di Leao e la necessità, stavolta sì, di ruotare un po’ gli uomini in vista di Praga. Il tecnico rossonero, dopo aver incassato la fiducia di Ibrahimovic, deve trovare i correttivi giusti per dare più solidità alla squadra, anche sfruttando un’infermeria insolitamente vuota (Pobega è l’unico indisponibile) dopo mesi di totale emergenza.
Milan – Empoli, le formazioni: Okafor al posto di Leao
Il turnover sarà ampio e coinvolgerà tutti i reparti, sia per necessità (le squalifiche di Leao e Florenzi) che per scelta. Pioli punterà su un 4-2-3-1 con Maignan in porta, Calabria, Thiaw, Tomori e Theo Hernandez in difesa, Bennacer e Reijnders a centrocampo, Pulisic, Loftus-Cheek e Okafor sulla trequarti, Jovic in attacco. Classico 4-3-2-1 invece per Nicola, già capace di fermare la Juventus a Torino: il tecnico azzurro, reduce dalla sconfitta casalinga contro il Cagliari, tenterà l’impresa con Caprile tra i pali, Ismajli, Walukiewicz, Luperto e Pezzella nel reparto arretrato, Gyasi, Marin e Maleh in mediana, Cambiaghi e Zurkowski alle spalle dell’unica punta Niang, vecchia conoscenza del San Siro rossonero.
Fiorentina – Roma (ore 20.45, Dazn)
Match di altissimo livello anche al Franchi, teatro di un Fiorentina-Roma davvero interessante. La mentalità offensiva di Italiano e De Rossi è garanzia di spettacolo, ma i punti in palio sono pesanti a prescindere: i giallorossi per andare a meno 1 dal quarto posto, i viola per insidiare almeno l’Europa League. Entrambe sono reduci da due belle vittorie con Brighton e Maccabi Haifa, ma se il 4-3 di Budapest ha confermato gli alti e bassi della Fiorentina, il 4-0 sugli inglesi ha invece ribadito lo straordinario momento della Roma, letteralmente rigenerata dal suo nuovo allenatore. Da quando DDR ha preso il posto di Mourinho, infatti, la squadra ha trovato risultati (sei vittorie in sette partite di campionato, nove su dieci considerando anche l’Europa League) e gioco, passando così da semplice traghettatore a possibile (probabile?) tecnico con cui aprire un ciclo. Tutto, come sempre nel calcio, passerà dai risultati, dunque è ancora presto per sbilanciarsi in modo definitivo, di certo però stiamo vedendo la miglior Roma dai tempi di Di Francesco e la Champions, da sogno quasi irreale, è diventata un’obiettivo più che concreto.
Fiorentina – Roma, le formazioni: De Rossi fa turnover
Le fatiche europee incideranno sulle scelte dei due allenatori, costretti a ruotare gli uomini anche in vista dei ritorni di giovedì prossimo. Il 4-0 sul Brighton consente però a De Rossi di pensare soprattutto a stasera, ragion per cui Dybala e Lukaku giocheranno dall’inizio, anche se probabilmente non finiranno la partita. Il 4-3-3 giallorosso vedrà così Svilar in porta, Karsdorp, Mancini, Smalling e Angelino in difesa, Bove, Paredes e Pellegrini a centrocampo, Dybala, Lukaku e Zalewski in attacco. Italiano, costretto a rinunciare allo squalificato Beltran, risponderà con un 4-2-3-1 con Terracciano tra i pali, Kayode, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi nel reparto arretrato, Arthur e Bonaventura in mediana, Nico Gonzalez, Barak e Sottil alle spalle dell’unica punta Belotti.