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L’Inter e Icardi risorgono, il Napoli inciampa, le romane deludono

Poker di gol dell’Inter al Genoa: i nerazzurri ritrovano Icardi (in gol su rigore) e blindano il terzo posto – Il Napoli cade malamente a Empoli (2-1) mentre le romane buttano al vento l’occasione di riavvicinarsi alla Champions: la Lazio perde all’89esimo a Ferrara su rigore e la Roma acciuffa in rimonta un pari con la Fiorentina (2-2) che serve a poco

L’Inter e Icardi risorgono, il Napoli inciampa, le romane deludono

Godono solo Inter e…Juventus. Nel mercoledì di campionato che poteva cambiare la classifica gli unici a sorridere sono nerazzurri e bianconeri, i primi grazie alla vittoria di Genova che blinda la zona Champions, i secondi per la sconfitta del Napoli che avvicina ulteriormente l’ottavo scudetto consecutivo: il prossimo weekend potrebbe già essere quello della festa, a patto di battere il Milan e sperare che gli azzurri cadano ancora.

Ma se il titolo è ormai da tempo una mera questione matematica, così non è per la corsa all’Europa che conta, talmente imprevedibile da sfuggire a qualsiasi logica e pronostico. Basti pensare che il pareggio di Gattuso con l’Udinese, da passo falso, s’è trasformato in un punto guadagnato, anche se l’Atalanta, impegnata questa sera contro il Bologna (ore 21), potrebbe portarsi addirittura a meno 1.

Ritrovarsi la banda Gasperini alle calcagna non sarebbe certo un piacere ma al Milan poteva andare molto peggio: gli spauracchi Lazio e Roma, infatti, hanno fallito la chance di rendere la lotta al quarto posto una vera e propria bagarre.

L’Inter invece ha sfruttato al meglio la situazione espugnando Genova con un poker da ricordare, sia per il risultato che per il ritorno di Icardi, di nuovo in campo dopo 53 giorni di “pausa forzata”. L’argentino ha trasformato un rigore da lui stesso procurato con espulsione di Romero annessa (39’), poi ha mandato in porta Perisic (proprio lui, il grande nemico!) per il 3-0 (54’), sancendo così al meglio la fine delle ostilità, almeno fino a giugno.

Gli altri due gol sono opera di Gagliardini, uno all’inizio (15’), l’altro al termine della contesa (80’), sempre che di tale si sia trattata. “È stata una grande partita da parte di tutti – il commento di Spalletti – Una prestazione da squadra matura, sono tre punti fondamentali dopo quelli persi contro la Lazio. Mauro? Ha fatto una buona partita, il resto sono decisioni prese da chi le deve prendere”.

Al di là di Icardi quella di ieri è stata una giornata fondamentale per l’Inter, tornata a distanza di sicurezza dalle romane: merito dello 0-4 di Marassi, certo, ma anche dei passi falsi delle suddette, incapaci di battere le rispettive avversarie.

Il pareggio della Roma contro la Fiorentina e, soprattutto, la sconfitta della Lazio a Ferrara, rappresentano due clamorose occasioni sprecate per accorciare la classifica, seppur con modalità diverse. All’Olimpico è stata partita ricca di gol ed emozioni, come si evince dal 2-2 finale con i giallorossi a rimontare, per ben due volte, i momentanei vantaggi viola (13’ Pezzella, 51’ Gerson) grazie a Zaniolo (14’) e a Perotti (56’).

“Abbiamo avuto due volte una buona reazione, dobbiamo essere soddisfatti – le parole di Ranieri – Questo era quello che volevo: dare una dimostrazione a noi stessi e ai nostri tifosi, siamo ancora lì, possiamo andare in Europa”.

Quella principale però resta a 4 punti di distanza, gli stessi che separano la Lazio dal Milan: la sconfitta contro la Spal è il risultato più sorprendente del mercoledì. A decidere un match ormai destinato allo 0-0 è stato Petagna su un rigore (89’) che ha fatto arrabbiare Inzaghi, anche se le immagini lasciano pochi dubbi: il fallo su Cionek era effettivamente da punire.

“Non l’ho rivisto ma i ragazzi nello spogliatoio mi ha detto che non c’era – ha spiegato il tecnico laziale – Siamo dispiaciuti, questa era una grande occasione che non abbiamo sfruttato”.

Sconfitta amara, proprio come quella del Napoli anche se qui i punti in palio erano oggettivamente meno pesanti. Ma il ko sul campo dell’Empoli (2-1, reti di Farias, momentaneo pareggio di Zielinski e tap-in finale di Di Lorenzo) dimostra, per l’ennesima volta, che gli azzurri sono lontani anni luce dall’essere una squadra vincente e preoccupa non poco in vista dell’Europa League, unico obiettivo rimasto in questa stagione sin qui avara di emozioni.

“Sono mancate testa e gambe, una partita sottotono dal primo all’ultimo minuto, una sconfitta meritata e non c’è altro da dire – ha riconosciuto Ancelotti – Siamo stati disordinati e disattenti, l’Empoli così ha preso il sopravvento. Ora dobbiamo rimboccarci le mani e pensare alla prossima partita”.

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