L’Inter è campione d’Italia! Il pareggio del Sassuolo contro l’Atalanta permette ai nerazzurri di Conte di festeggiare uno scudetto nell’aria già da diverse settimane, ma ora diventato realtà anche matematicamente. Undici anni dopo l’ultima volta è di nuovo tempo di scendere in piazza e urlare al cielo: merito di un girone di ritorno eccezionale, che ha visto l’Inter vincere 13 volte in 15 partite, a fronte di due soli pareggi. Sugli scudi c’è sicuramente Antonio Conte, artefice di un trionfo per nulla scontato, alla luce di un campionato anomalo (l’effetto Covid s’è fatto sentire per tutti) e di alcuni problemi societari che potevano spaccare l’armonia del gruppo. Che invece è rimasto compatto, anzi granitico, proprio come il suo allenatore, a cui va il merito maggiore. Già, perché era stato lui nel 2012 a iniziare il ciclo vincente della Juventus e ora, in questo strano cerchio, lo chiude iniziando quello nerazzurro. Il tricolore, all’ombra della Pinetina, mancava da 11 anni, mentre l’ultimo trofeo (la Coppa Italia del 2011) risaliva a 10 stagioni fa.
Allora c’erano Moratti presidente e Mourinho allenatore, a testimonianza di un’era passata, ormai parte della storia. Oggi invece c’è una proprietà cinese, che al di là delle difficoltà di quest’anno ha speso più di 700 milioni per riportare l’Inter al vertice, ma soprattutto c’è la coppia Conte-Marotta, già vincente ai tempi della Juventus e ora ripetutasi in nerazzurro. Proprio da Torino sono arrivati i primi complimenti ufficiali, con i tweet della società (“congratulazioni all’Inter per la vittoria del campionato”) e di Andrea Agnelli, quest’ultimo rivoltosi direttamente a Zhang (“Ben fatto Steven! Sono felice per te e orgoglioso di essere stato un fiero avversario sul campo e amico fuori. Torneremo…”). Ora la festa può scatenarsi in tutta Milano, sperando che la voglia di abbracciarsi e celebrare lo scudetto non trascenda dalle regole anti-Covid, mentre la squadra, almeno per oggi, non dovrebbe fare nulla di particolare. La festa ufficiale è solo rimandata a sabato prossimo, quando l’Inter riceverà la Sampdoria in un San Siro vuoto, almeno all’interno, ma pronto a ricevere quantomeno la voce del suo popolo. Per Conte si tratterà della prima volta da nerazzurro vincente: una novità nei colori, non nelle modalità, per un signore ormai abituato a trasformare in oro tutto ciò che tocca.