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L’Inter di Conte stende il Lecce e lancia subito un segnale

Meglio di così Conte e l’Inter non potevano cominciare il nuovo campionato: 4-0 al Lecce nel delirio dei tifosi nerazzurri – Lukaku subito in gol

L’Inter di Conte stende il Lecce e lancia subito un segnale

Un inizio col botto. L’Inter di Conte parte come meglio non potrebbe e lancia un segnale forte e chiaro a tutto il campionato: chiunque vorrà lottare per il vertice dovrà fare i conti con lei. Se poi sarà in grado di puntare addirittura a vincere, beh, questo lo sapremo solo tra qualche giorno, quando il mercato avrà emesso i suoi verdetti, stabilendo così le gerarchie definitive della Serie A. Sarà inoltre necessario assistere a dei test più probanti di quello di ieri, per quanto il 4-0 sul Lecce nasconda la buona prova dell’avversario, capace di restare in partita e creare qualche grattacapo in più del previsto almeno fino all’ora di gioco.

Tutto ciò per dire che l’Inter, nel giorno del debutto in un San Siro gremito da quasi 65 mila spettatori, non ha trovato tappeti rossi, semmai è stata brava a crearseli, in perfetto Conte’s style. La mano del tecnico si vede già ed è la più grossa novità di questa squadra, anche se Lukaku e Sensi, tanto per citarne due, hanno dato un bel contributo. È evidente però che il manico abbia un ruolo non indifferente in un gruppo che, circa tre mesi fa, aveva tremato di paura di fronte all’Empoli, conquistando la Champions solo grazie a un grande Handanovic, oltre che alla traversa della curva sud. La stessa che ieri, dopo appena 21’, ha visto insaccarsi uno splendido destro di Brozovic, per il gol spacca-partita.

Tempo 3 minuti e San Siro ha fatto di nuovo festa grazie a Sensi, autore di una gran giocata personale conclusa con un altro tiro imparabile. L’uno-due ha tramortito il Lecce ma non lo ha steso: la squadra di Liverani, anzi, ha iniziato la ripresa con un buon piglio, intimorendo l’Inter con una bella azione di Falco, il più illuminato dei suoi. Poi però, come spesso accade in questi casi, ecco il colpo del ko e la firma, quasi ci fosse un copione scritto da qualcuno, l’ha messa Lukaku, l’uomo più atteso, al pari di Conte, della serata. Il suo tap-in sulla ribattuta difettosa di Gabriel (tiro di Lautaro) non passerà alla storia per l’estetica ma il belga, del resto, non è quel tipo di giocatore. La sua utilità nel sistema nerazzurro invece rischia di incidere enormemente nell’economia della squadra: un primo assaggio (e che assaggio!) si è avuto ieri e la sensazione è che sia solo l’inizio. Romelu corre, lotta, fa salire i compagni, segna: cosa chiedergli di più?

San Siro, entusiasta ad ogni tocco di palla, quasi volesse farsi trascinare a sua volta, ha gradito e non è sembrato affatto nostalgico di Icardi, peraltro bacchettato nuovamente da Marotta nel pre-gara. “Le parole di Wanda sono fastidiose nei tempi e nei modi – ha tuonato l’ad – Smentisco che qualsiasi dirigente, in particolare Steven Zhang, abbia mai detto a Mauro di restare. La nostra linea comune non cambia, andremo avanti fino alla fine”. Tutto ciò però passa in secondo piano rispetto alla partita, conclusasi poi con il poker firmato da Candreva (85’), altro rigenerato dalla cura Conte. E proprio il tecnico si è preso i giusti meriti a fine gara, senza però incorrere in quella presunzione che potrebbe solo creare problemi, a lui e alla sua (ormai è proprio il caso di dirlo) Inter.

“Nel primo tempo siamo partiti bene, con la giusta voglia e il giusto atteggiamento – il suo commento in conferenza stampa. – Sul 2-0 ci siamo un po’ disuniti, gli ultimi 15 minuti non mi sono piaciuti per niente e l’ho detto ai ragazzi. Sicuramente c’è tanto da migliorare, nella tenuta mentale e nel gestire le situazioni. Non dimentichiamo che stiamo lavorando solo da un mese e mezzo, ma questi ragazzi mi hanno dato subito grande disponibilità. Non dobbiamo essere una scintilla, bisogna diventare dinamite. Io do il 300% in ogni posto in cui lavoro, divento subito il primo tifoso”.

Al momento questo basta e avanza per accendere d’entusiasmo il mondo Inter, deciso a recitare nuovamente un ruolo da protagonista. Solo il tempo ci dirà se sarà davvero così, ma se il buongiorno si vede dal mattino…

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