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L’Inter cerca il riscatto contro la Samp sotto gli occhi di Mourinho

Sei anni dopo è cambiato tutto, eppure, per una notte, molte cose torneranno come prima. Il 20 febbraio 2010 l’Inter di Josè Mourinho sfidava la Samp in un match che sarebbe passato alla storia per le famose manette, l’immagine più simbolica per spiegare un rapporto di amore (con i nerazzurri) e di odio (con le istituzioni sportive italiane, in quel caso con l’arbitro Tagliavento). Esattamente sei anni dopo il destino, per uno strano scherzo di cui solo lui può essere capace, fa sì che le strade dell’Inter, dello Special One e della Sampdoria tornino a incrociarsi, per quanto solo in maniera indiretta. Perché oggi, come tutti sanno, l’allenatore nerazzurro non è il portoghese bensì Roberto Mancini, un altro per cui la partita coi blucerchiati non è proprio uguale alle altre. Gli occhi però saranno tutti su Mourinho, per la prima volta a San Siro (inteso come casa dell’Inter) dopo il triplete del 2010. L’invito, partito da Moratti, è stato accolto con grande entusiasmo dal popolo nerazzurro, un po’ meno da Mancini, decisamente più concentrato sul campo che sulla tribuna d’onore. “Moratti può invitare chi vuole” ha glissato il tecnico di Jesi, costretto a vincere a tutti i costi per continuare a inseguire il terzo posto, obiettivo minimo (e indispensabile) fissato in estate da Thohir.

“E’ ancora raggiungibile, nulla è perduto – ha spiegato Mancini in conferenza. – Il calcio è questo, a volte si attraversano momenti così ma in un attimo cambia tutto. Ora bisogna parlare meno e fare risultati, se potessi eviterei anche le conferenze stampa”. Cosa che, per esempio, ha fatto dopo la sconfitta di Firenze, un silenzio che in molti hanno letto come l’ennesima polemica nei confronti del mondo arbitrale. “Abbiamo deciso così e non mi interessano le critiche – la sua replica. – So bene come funziona in Italia, se vinci sei il migliore, se perdi il peggiore”. Una vittoria stasera non basterebbe per ribaltare i giudizi ma certo potrebbe aiutare molto. I 3 punti con la Samp sono praticamente obbligati e Mancini dovrà ottenerli senza alcune pedine importanti: il nervosismo di Firenze e gli errori dell’arbitro Mazzoleni hanno provocato le squalifiche di Medel, Telles e Kondogbia, quest’ultimo addirittura per 2 giornate. Il 4-3-3 nerazzurro vedrà Handanovic in porta, Nagatomo, Murillo, Miranda e D’Ambrosio in difesa, Brozovic, Felipe Melo e Gnoukouri a centrocampo, Palacio, Icardi e Eder in attacco. L’italo-brasiliano, ex freschissimo al pari di Ranocchia e Dodò, cercherà il primo gol con la maglia dell’Inter, finora sfuggito nonostante la titolarità datagli da Mancini. I 3 punti però servirebbero tanto anche alla Sampdoria, impelagata nei bassi fondi della classifica e costretta all’impresa per distanziare la zona retrocessione. Montella si affiderà al 3-4-1-2 con Viviano in porta, Silvestre, Ranocchia e Cassani in difesa, De Silvestri, Soriano, Fernando e Dodò a centrocampo, Correa sulla trequarti alle spalle del duo d’attacco Cassano-Muriel.

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