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L’industria non decolla, la Borsa frena, su Mediaset

Rallenta di nuovo la produzione industriale in Europa: Piazza Affari in rosso, anche se limita le perdite verso metà giornata – Exploit Mediaset dopo lo scontro in assemblea con Vivendi – Ancora giù la Juventus.

L’industria non decolla, la Borsa frena, su Mediaset

Nuovo calo, a sorpresa, dell’attività manifatturiera in Europa, a smentita dell’ottimismo sulla ripresa. L’indice IHS Markit Flash Composito, considerato un fedele indicatore sulla salute economica, è sceso a 51,3 in aprile da 51,6 di marzo di 51,6, spiazzando gli economisti che si aspettavano un rialzo a 51,8. 

A Milano l’indice Ftse Mib accusa intorno alle 13 un calo dello 0,3%, di nuovo sotto i 22 mila punti, davanti a Madrid -0,40 e Parigi -0,3%. Curiosamente fa eccezione Francoforte in parità, anche se continua, per il quarto mese di fila, il calo dell’industria compensato in parte dai servizi a 55,6, il dato più alto dal settembre 2018. La delusione per la congiuntura si trasmette anche sui cambi: l’euro si indebolisce a 1,127 su dollaro (-0,2%).

Lo spread si attesta a 256 punti base da 254 dell’avvio. Il tasso del decennale di riferimento italiano vale 2,59% da 2,62% di questa mattina. Rallenta anche il petrolio Brent a 71,3 dollari il barile, -0,5%. 

Saipem ha rallentato, da +2,2% a +0,4%. La società ha diffuso i risultati del primo trimestre. L’Ebitda rettificato, uniformato ai principi contabili, si attesta a 274 milioni di euro, circa il 4% meglio delle aspettative. Utile operativo rettificato a 126 milioni, 20 milioni in più del previsto. A fine marzo il portafoglio ordini era 12,98 miliardi, il consensus se ne aspettava 12,2. La società conferma il raggiungimento dei target al 2019.  

Eni +0,1%. La Nigeria ha spiccato mandati di arresto per due ex ministri in merito alla vendita del campo petrolifero offshore Opl-245 dalla società Malabu Oil and Gas nel 2011. Lo ha comunicato su Twitter la Commissione sui crimini economico-finanziari, aggiungendo che gli ordini d’arresto includono il dirigente Eni Roberto Casula e altre persone. Scende Enel -0,3%, dopo l’acquisto di due impianti eolici in Gran Bretagna. Terna -0,15%. 

Rallenta Poste Italiane -0,5% a 9,44 euro dopo il rally di ieri (+5,7%) al traino del giudizio di Mediobanca Securities, che ha alzato il target price a 11,3 euro, in seguito a una valutazione con “multipli più appropriati” per una società esposta a settori promettenti come i recapiti di pacchi B2C e paytech e senza considerare i nuovi business, dice il report. Fineco Bank -3,5% dopo la notizia della riduzione della quota detenuta da BlackRock.

Debole il comparto del credito: JP Morgan ha tagliato il target price di quattro banche: Ubi -1,3%, Intesa Sanpaolo  -0,4%, Banco Bpm -0,6%. Ancora negativa Juventus -3,38% a 1,343 euro.

Fiat Chrysler -0,22%. BFM, la tv all news francese sostiene che la competizione tra Peugeot e Renault per allearsi con Fiat sta aumentando e che le discussioni tra Peugeot e FCA si stanno intensificando su argomenti finanziari e operativi.

Mediaset +3,64% a metà seduta. Fedele Confalonieri, nel corso del suo intervento all’assemblea degli azionisti ha detto. “Quello che ieri era considerato un tabù, ossia la creazione di un broadcaster paneuropeo, oggi è un progetto allo studio dei vertici dei principali broadcaster europei. A margine dell’assemblea Mondadori, Marina Berlusconi ha confermato che Fininvest è assolutamente favorevole a trovare per Mediaset un’alleanza internazionale.

L’exploit di Gucci non ha impressionato i listini del lusso: arretra a Parigi Kering -3,16%, a Milano Ferragamo -1%. Moncler -0,2%. 

Da segnalare: Ovs -2%, ha pubblicato ieri sera i dati del 2018. Retelit +0,8%, ha deciso di procedere con la valutazione del progetto di separazione in due società: una dedicata alla gestione dell’infrastruttura in fibra e una dedicata al ramo dei servizi a valore aggiunto per la clientela. 
 

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