Il settore metalmeccanico ha rialzato la testa, recuperando i livelli pre-Covid. Lo annuncia Federmeccanica nell’ultima rilevazione congiunturale, la 159a, realizzata dal suo Centro Studi. In base a quanto si legge nel report, nel primo semestre del 20021 l’industria ha recuperato integralmente i volumi di produzione che si realizzavano prima dell’esplosione della pandemia.
Scendendo nei dettagli, nel secondo trimestre la produzione è cresciuta del 2,1% sul primo trimestre e del 47% sullo stesso periodo dello scorso anno, che però aveva risentito della chiusura delle aziende nel mese di aprile. Facendo un confronto tra aprile giugno 2020 e gennaio-febbraio 2020, vale a dire i mesi immediatamente presenti all’esplosione dell’emergenza pandemica, si registra, evidenzia l’indagine, una crescita dell’1,5%.
Ampliando l’orizzonte temporale, nei primi sei mesi del 2021, i volumi sono aumentati su base annua del 29,9%, allineandosi (quasi) a quelli registrati nel primo semestre del 2019 (-0,8%).
La risalita ha prodotto anche un altro importante risultato: le aziende hanno fatto minor ricorso alla cassa integrazione. Si registra inoltre un’inversione delle tendenze negative delle dinamiche occupazionali tra le imprese con più di 500 dipendenti (+1,2% a giugno 2021 rispetto a dicembre 2020).
Guardando al futuro, per il settore metalmeccanico emergono prospettive di ulteriori recuperi di attività produttiva, ma permane un clima d’incertezza connesso all’evoluzione pandemica e alla dinamica dei prezzi delle materie prime e alla loro disponibilità. L’indagine realizzata da Federmeccanica fa sapere che il 47% degli intervistati dichiara un portafoglio ordini in miglioramento, il 37% prevede incrementi di produzione e il 26% ritiene di dover aumentare i livelli occupazionali nei prossimi sei mesi (al contrario, il 7% pensa di doverli diminuire).
Qualche preoccupazione arriva invece sull’impatto della dinamica dei prezzi delle materie prime sull’attività aziendale e alla loro disponibilità sul mercato: il 93% delle imprese intervistate ha risentito del rincaro dei prezzi di metalli e semilavorati in metallo, mentre il 72% dichiara difficoltà di approvvigionamento. Fattori che potrebbero comportare un’interruzione dell’attività produttiva nel 21% delle imprese rispetto al precedente 14%. Due imprenditori su tre (64%) ritengono che la tendenza rialzista dei prezzi potrebbe durare anche nei prossimi mesi.
“Accogliamo con interesse il contributo presentato oggi da Federmeccanica in occasione del suo Cinquantesimo, denominato“Progetto Competere”, dichiara Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl presente alla presentazione.
“La robusta ripresa produttiva, che anche oggi i dati congiunturali sul settore dimostrano, deve essere usata per modernizzare ulteriormente le relazioni sindacali nel settore, intrecciando nuove occasioni di confronto tra le parti. Il “Progetto Competere” avanza proposte in tema di politiche per il lavoro che cambia, di riqualificazione delle competenze, di centralità della persona che costituiscono un terreno comune di lavoro”, afferma il sindacalista.