Segna il passo la produzione industriale europea, rallenta l’inflazione in Cina e l’avvio della campagna delle trimestrali Usa non scalda i listini. Da questi fattori non poteva che venir fuori una mattinata al ribasso. A Milano l’indice Ftse Mib arretra di mezzo punto, poco sotto quota 22 mila punti. In terreno negativo anche le altre Borse: Parigi -0,2%, Londra e Francoforte -0,5%, Madrid -0,1%.
Euro ancora in apprezzamento sul dollaro, a 1,140 da 1,137 della chiusura di ieri. La congiuntura debole dell’eurozona alimenta le scommesse su un prossimo incremento degli acquisti della Bce.
Scendono in particolare i titoli delle tlc (Stoxx del settore -1,2%) e delle costruzioni (-1,2%). A Milano Telecom Italia perde l’1,5%. Pesa l’orientamento della Commissione Europea, restia a dare il via libera al consolidamento del settore.
Buzzi scende del 2,7%. Torna a soffrire il lusso sulla scia dei dati deludenti sull’economia della Cina. In forte ribasso per il secondo giorno di fila Moncler (-4%) sulla base di un report di JP Morgan che prevede un forte calo delle vendite nei conti del terzo trimestre.Ferragamo -1%, Luxottica -0,9%, Yoox -1,9%.
Tra le banche, MontePaschi +0,1%, Unicredit -1,3%, Intesa -0,3%. Generali perde l’1,9%. Vendite anche sui titoli dell’industria:Finmeccanica -1,7%, Fiat Chrysler -0,1%, CNH Industrial +0,7%.
StM perde l’1,7%. Stamattina l’olandese Asml ha comunicato previsioni sul trimestre in corso inferiori alle aspettative e ad Amsterdam il titolo perde il 5%. Asml è leader in Europa nella produzione di macchine per stampare chip.