L’indice azionario regionale MSCI Asia Pacific sta finendo la giornata con una perdita dello 0,2%, e il mese con un -0,6% che interrompe la serie di tre mesi positivi. I mercati continuano a essere dominati dalle preoccupazioni sulla crisi Ucraina, e i timori geopolitici sono stati più forti – si vede la battuta d’arresto di Wall street iersera – della revisione al rialzo del Pil americano. I volumi a New York, comunque, sono stati bassi, dato che molti operatori sono andati in vacanza in anticipo rispetto al Labor Day.
In Cina continuano le prove tecniche per il collegamento fra le borse di Shanghai e di Hong Kong. A ottobre sarà possibile per i cinesi comprare le azioni quotate a Hong Kong.
In campo valutario lo yen ha arrestato la tendenza al deprezzamento (quota 103,8 contro dollaro), e il Nikkei sta perdendo in fine giornata lo 0,4%. L’euro è tornato sotto quota 1,32 (segna 1,318/$) e l’oro si è leggermente apprezzato e registra 1291 $/oncia. Il petrolio ha beneficiato delle rinnovate tensioni geopolitiche e ha guadagnato un dollaro, a 94,8 $/b (102,4 il Brent). I futures azionari su Footsie e S&P 500 sono stabili.