Secondo Ridham Desai, il direttore degli studi economici di Morgan Stanley per l’India, il secondo Paese più popoloso del mondo sta per iniziare una nuova lunga fase di crescita. Le elezioni hanno dato stabilità politica, e il primo ministro Narendra Modi ha già dimostrato, nel suo stato di Gujarat (di cui fu a capo dal 2001 al 2014) di saper stimolare lo sviluppo.
I rallentamenti recenti stanno per dare il via a una nuova fase strutturale di crescita. Gli investitori devono ricordare che i fondamentali continuano a essere favorevoli all’India, specie dal punto di vista demografico: la bassa età media e la riduzione della mortalità infantile configurano un ‘dividendo demografico’ di cui il Paese continuerà a beneficiare. Il settore societario è robusto e c’è solo bisogno di un aggiustamento nelle politiche economiche per rimettere l’India sui binari di una crescita strutturale.
Nel corso dell’India Annual Summit organizzato dalla Morgan Stanley il ‘mood’ è molto positivo, il numero degli investitori internazionali presenti è aumentato del 50% rispetto all’anno scorso. Negli ultimi anni, quando il mercato si muoveva del 20% in un senso o nell’altro, poteva essere giustificato un approccio di breve periodo all’investimento azionario, cercando di indovinare gli alti e bassi. Ma ora, secondo Desai, l’investimento dovrebbe essere di cassetta, dato che il ‘toro’ è solido nel lungo periodo.
