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L’incubo della correzione contagia i mercati: Borse tutte in ribasso, ma non è un venerdì nero

FIRSTonline

Pesanti vendite sui listini europei che chiudono in deciso ribasso affossate da un cocktail di fattori: le incertezze sulla congiuntura cinese, le tensioni geopolitiche e la frana dei titoli tecnologici Usa. Piazza Affari cede l’1,07%, risollevandosi però dai minimi di giornata. Lo spread Btp-bund risale a 170 punti base. Oggi il Tesoro ha collocato in asta 7,2 miliardi di titoli: 3,5 miliardi di Btp a 3 anni scadenza dicembre 2016 a fronte di richieste per 4,929 miliardi e 2,5 miliardi di Btp a 7 anni scadenza maggio 2012 a fronte di richieste per 3,673 miliardi. Bene i rendimenti, in particolare sul tre anni è stato raggiunto il nuovo minimo storico dello 0,93%, per la prima volta sotto la soglia dell’1%. Per il titolo a 7 anni il rendimento è stato del 4,27% (-0,32 punti).

Parigi -1,08%, Francoforte -1,47%, Londra -1,21% e Madrid -1,26%. La tensione si è allentata solo parzialmente grazie alla ripresa del listino tecnologico Nasdaq su cui si è abbattuta negli ultimi giorni una forte correzione, dopo i record raggiunti dalle quotazioni di molte società dell’hitech. Ma alla chiusura dell’Europa Wall Street si muoveva comunque ancora contrastata, beneficiando solo parzialmente dai dati macro arrivati oggi: il dato sui prezzi alla produzione, migliore delle stime, ha ridotto i timori sull’inflazione troppo bassa e la fiducia dei consumatori, misurata dall’indice del Michigan, è salita al massimo da luglio scorso. L’indice è salito a metà aprile a 82,6 punti dai 79,9 punti di fine marzo, sopra le attese. La stagione delle trimestrali finanziarie si è invece aperta con la delusione di JpMorgan che ha chiuso il primo trimestre del 2014 con un utile netto di 5,3 miliardi di dollari, in calo del 19% rispetto a un anno prima e sotto le attese degli analisti.

Il cambio euro dollaro viaggia a 1,3895 mentre il petrolio Wti sale dello 0,66% a 104 dollari al barile. L’Agenzia internazionale dell’Energia (Aie) ha lasciato invariata la propria previsione per la domanda mondiale di petrolio nel 2014 che dovrebbe raggiungere un nuovo record quest’anno a 92,7 milioni di barili al giorno. La nuova stima tiene già conto della revisione al ribasso per l’economia russa dopo l’annessione della Crimea (-55 mila barili).

A Piazza Affari le banche si muovono contrastate. Scatta sul finale Mps +6% con scambi decisamente sostenuti pari al 5% del capitale. Ubi Banca +1,4%. In rosso Bper -2,98 sui timori di un aumento di capitale, Bpm -2,7% e Intesa -2,6%. In fondo al Ftse Mib anche Azimut -2,7%, Mediaset -2,65%.

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