Borse volatili e in altalena attorno alla parità, strette tra le incertezze per l’Eurozona e i timori per la crescita: Milano -0,05%, Parigi -0,57%, Londra +0,01%, Francoforte +0,24% e Madrid +1,17%
In Spagna, tra le proteste di piazza, il governo di Mariano Rajoy ha messo mano a un piano di austerità che prevede un aumento delle tasse e tagli delle spese per la Spagna per un valore di 65 miliardi di euro nei prossimi due anni e mezzo. Tra le decisioni, l’aumento dell’Iva dal 18% al 21%, la riforma delle amministrazioni locali, l’eliminazione dei bonus per i dipendenti pubblici. I tagli del budget annunciati sono il doppio di quelli previsti precedentemente.
A Wall Street alla chiusura europea il Dow Jones cede lo 0,29% e il Nasdaq lo 0,59%, in scia alla preoccupazione crescente sui risultati di diverse large cap. Il dollaro si indebolisce in attesa delle minute della Fed, da cui il mercato cerca segnali per possibili ulteriori stimoli alla crescita. Il cambio euro dollaro si attesta a 1,2238. Prosegue la discesa dei differenziali di rendimento con i titoli a dieci anni tedeschi: lo spread tra Btp-bund scende a 454 punti dai 463 dell’apertura con rendimento al 5,81% e il differenziale bono-bund a 530 da 549 punti.
Sul fronte dell’eurozona, i mercati guardano al rinvio deciso dalla Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe: i giudici hanno detto di voler prendere tempo in merito al via libera, o all’eventuale sospensione, delle norme riguardanti il funzionamento del fondo Esm. Ma potrebbero volerci mesi. Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, che ha precisato di non voler mettere sotto pressione il giudizio, ha però avvertito che non sono calcolabili i rischi di un eventuale ulteriore slittamento dei tempi per l’entrata in vigore dell’Esm e ha chiesto che venga messo in funzione al più presto.
Ancora fame di bund per il mercato: oggi Berlino ha venduto sul mercato titoli di Stato a 10 anni per 4,15 miliardi di euro, offrendo un rendimento dell’1,31%, il nuovo minimo storico contro l’ 1,52% del’asta del mese prima. La domanda ha raggiunto i 6,39 miliardi a fronte di un target massimo in offerta di 5 miliardi di euro. L’Eba ha pubblicato oggi il rapporto preliminare sulla ricapitalizzazione richiesta alle banche Ue: complessivamente 27 banche europee hanno effettuato ricapitalizzazioni per 94,4 miliardi, superando largamente la necessità di capitale che a dicembre era stata identificata in 76 miliardi.
POSITIVE LE BANCHE
GIÙ IL LUSSO DOPO BURBERRY
Il comparto si mette in luce a Piazza Affari. Unicredit + 2,27% in scia ai giudizi positivi degli analisti sul riassetto varato da Piazza Cordusio che prevede sette mini banche al posto delle divisioni. Intesa sale del 2,16%. Il ceo Enrico Cucchiani a margine dell’assemblea dell’Abi ha dichiarato che l’istituto ha oggi un Core Tier 1 al 10,7% e conta di superare significativamente questo livello per fine anno. Per quanto riguarda le sofferenze, il livello degli accantonamenti è assai elevato e fa stare tranquilli. Positiva anche Mps +0,22%, Bpm +0,55. Sul Ftse Mib bene Enel Green Power +1,37% , Ansaldo Sts +1,22% e Snam +0,87%. I risultati di Burberry affossano invece il comparto del lusso: Salvatore Ferragamo -6,55% e Tod’s -4,75%. Fiat industrial, che controlla l’americana Cnh, perde il 4,42%. E risente del rischio siccità negli Stati Uniti che mette a rischio i raccolti. Fiat chiude in ribasso dell’1,21%. Il Lingotto ha dato mandato a un pool di banche per il lancio di nuovo bond da 1,3 miliardi, della durata leggermente piu’ lunga di quattro anni: con scadenza nell’ottobre 2016. La nuova obbligazione è stata prezzata alla pari con cedola e rendimento al 7,75%, il premio è di 677,5 punti base sul tasso mid-swap. Oggi Renault ha annunciato una flessione del 3,3% delle sue vendite mondiali nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2011 soprattutto per il calo del 14,9% in Europa contro una crescita del 14,3% delle vendite internazionali. Il gruppo conferma di voler raggiungere vendite superiori a quelle del 2011 se l’evoluzione della situazione sul mercato europeo lo permetterà. Mediaset -3,26% è appesantita dal taglio del rating da parte degli analisti di Socgen: il giudizio scende a sell da hold e il prezzo obiettivo a 1,1 euro da 1,55. Finmeccanica cede il 2,70%.
FONSAI, TAR RESPINGE IL RICORSO DI SATOR/PALLADIO
IMPREGILO, IL GIUDICE NON BLOCCA LE DELEGHE SALINI, PAROLA DOMANI AI SOCI
Strada nuovamente sbarrata per Arpe e Meneguzzo: il Tribunale ha confermato il provvedimento con il quale l’Isvap ha autorizzato Finsoe e Unipol Gruppo Finanziario ad acquisire il controllo di Premafin e delle sue controllate, respingendo le richieste dei fondi Sator e Palladio. La notizia è arrivata a dieci minuti dalla chiusura di Borsa, Fonsai ha chiuso a -4,89%, Unipol -3,18% e Premafin -1,92%. Domani la Consob dovrebbe pronunciarsi sui prospetti definitivi per gli aumenti di capitale che sono in agenda per il 16 luglio.
Novità come da attese su Impregilo (-0,50%): il giudice Vincenzo Perozziello del tribunale civile di Milano ha respinto il ricorso presentato da Igli contro la raccolta delle deleghe fatta da Salini in vista dell’assemblea di Impregilo di domani: non è infatti stato possibile per il giudice ascoltare tutte le parti coinvolte. Non essendo in grado di decidere in merito al ricorso d’urgenza, non ha bloccato le deleghe di Salini: ora saranno gli stessi soci domani a decidere se rinviare o meno in attesa del giudizio di merito. È invece attesa per domani la decisione del tribunale sul ricorso presentato da Salini che ha accusato Igli di concerto occulto con alcuni soci di minoranza