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Limes: algotrading, la finanza senza umani

Estratto iniziale del saggio di Raffaele Mauro in uscita domani sul nuovo numero di LIMES.

La Finanza è il sistema nervoso del capitalismo. Una struttura estesa, astratta e dinamica che accompagna il funzionamento di un’economia mondiale sempre più interconnessa. Una rete di reti la cui complessità trascende le tradizionali chiavi di lettura dei fenomeni economici. Sulla stampa popolare si trovano in misura crescente termini tecnici – credit default swap, spread, futures eccetera – che fino a poco tempo sembravano segreti per specialisti. Si discute sul peso che dovrebbeavere la finanza nelle priorità di un’economia moderna, sulla struttura delle retribuzioni, sull’eventuale consistenza deontologica degli attori in gioco. In questo contesto carico di considerazioni politiche, è utile un esercizio di distacco, percapire come funziona realmente il sistema e come si sta sviluppando.

Nonostante la grande attenzione dedicata al settore, nel dibattito in corso non sono messi in luce alcuni elementi fondamentali che ne stanno guidando l’evoluzione. Oltre ai fattori ben noti che hanno determinato la configurazione attuale dei mercati finanziari – deregolazione, globalizzazione, innovazione finanziaria– anche la tecnologia ha svolto un ruolo essenziale. Storicamente ciò è stato fondamentale per la struttura dei mercati: le tecnologie di informazione e comunicazione permettono infatti di rendere più veloci ed efficienti le operazioni. Ma c’è un altro trend tecnologico che, nonostante la scarsa copertura mediatica, sta assumendo un ruolo rilevante. Oggi le tecnologie informatiche non hanno soltanto una valenza infrastrutturale, di supporto all’esecuzione delle decisioni diinvestimento, ma sono al centro della dinamica del settore. Algoritmi e agenti virtualisono coinvolti nel trading, producendo ed eseguendo in modo autonomoimportanti movimenti di titoli e di capitali.

Il trading algoritmico o algotrading è l’uso evoluto di programmi e sistemiautomatici per la definizione del prezzo, della quantità e del timing degli ordini. In misura crescente accade che tali operazioni siano svolte senza l’intervento umano, che spesso si riduce alla gestione delle emergenze e al potere di veto sulle posizioni più rischiose.

Un caso di successo esemplare è quello di Renaissance Technologies, il fondo creato dal leggendario Jim Simons, che, con 23 miliardi di dollari di assets under management, ossia di fondi affidati da terzi, è uno dei principali hedge funds al mondo. Strutture come Renaissance Technologies non assomigliano tanto alle tradizionali istituzioni finanziarie quanto a centri di ricerca: una porzione significativa dei dipendenti è costituita da quants, persone con una formazione avanzata in matematica, fisica e metodi quantitativi che hannol’obiettivo di costruire modelli e algoritmi sempre più avanzati, affrontando letematiche finanziarie con modalità simili a quelle con cui si svolgono ricerchenell’ambito delle scienze naturali.

L’articolo completo sarà disponibile sul nuovo numero di LIMES in uscita in edicola e in libreria da giovedì 29.

 

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