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Libri: “Internet? Ci rende più poveri”, parola di guru

A sostenerlo è Andrew Keen, riconosciuto tra i guru di Internet più discussi degli ultimi tempi, nel suo libro per Egea, da giovedì 12 marzo in tutte le librerie – Internet, afferma, non è democratico. Anzi ha aumentato le disuguaglianze e incoraggiato il dominio dei teppisti.

Libri: “Internet? Ci rende più poveri”, parola di guru

Sarebbe dovuta essere la risposta giusta, capace di risolvere i tanti problemi che attanagliano la società. Ma cos’è veramente Internet e soprattutto ha mantenuto le promesse dei suoi ferventi sostenitori, tra cui i miliardari della Silicon Valley, gli agenti del marketing dei social media e gli idealisti della vita interconnessa? La risposta secondo uno dei più famosi e discussi guru di Internet, Andrew Keen, è “no” e la si trova argomentata attraverso la riflessione critica sul mondo digitale nel suo nuovo libro “Internet non è la risposta” (Egea 2015; 240 pagg.; 22 euro).

Internet, pensato come lo strumento capace di democratizzare gli aspetti positivi dell’umanità e disgregare quelli negativi, creando un mondo più aperto e paritario, in realtà si è dimostrato la ragione primaria della crescente disparità tra ricchi e poveri e del depauperamento della classe media.

“Invece di creare maggior ricchezza diffusa”, si legge nel libro di Keen, “il capitalismo distribuito della nuova economia interconnessa ci sta impoverendo. Lungi, per esempio, dal creare nuovi posti di lavoro, è questa disgregazione digitale la principale causa della crisi strutturale dell’occupazione”.

Con la sua grande capacità di narrazione, l’autore ci propone dati e storie che evidenziano come gli aspetti negativi dell’economia mobile superino di gran lunga quelli positivi, spesso del tutto auto-evidenti: “Sicuramente non sarei riuscito a scrivere questo libro senza i miracoli della posta elettronica e del web”.

La risposta giusta allora non è Internet che va rafforzando il dominio dei teppisti e che invece di incoraggiare la tolleranza ha scatenato una disgustosa guerra … “senza affatto favorire un nuovo rinascimento, Internet ha creato piuttosto la cultura del voyeurismo e del narcisismo centrata sui selfie… anziché portarci felicità, ci rende sempre più arrabbiati” sostiene Keen.

Il punto è rinunciare, con fatti alla mano, alla fascinazione degli evangelisti di Internet e ripartire dalle evidenze che dicono che Internet non è la risposta giusta. Almeno non ancora. Almeno fino a quando non avremo affrontato la sfida di dare una forma corretta ai nostri strumenti in rete prima che siano loro a plasmarci.

Ed è lo stesso Keen che spiega il valore del suo lavoro. “E questo libro sintetizza le ricerche di molti esperti e amplia i contenuti dei miei volumi precedenti sul tema e ne spiega il perché”.
 
Andrew Keen è considerato uno dei più famosi e discussi guru di Internet. Scrittore e imprenditore, ha pubblicato The Cult of the Amateur e ha già tradotto per Egea Vertigine digitale. Fragilità e disorientamento da social media.

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