Quattro cittadini italiani sono stati rapiti in Libia vicino a un insediamento di Eni nella zona di Mellitah, ha annunciato oggi il ministero degli Esteri in una nota. Si tratta di dipendenti della società di costruzioni Bonatti di Parma.
La Farnesina, che non ha precisato quando è avvenuto il rapimento, ha detto che i quattro sono dipendenti della società Bonatti, e che l’unità di crisi è in contatto sia con i familiari che con la ditta.
I rapitori dei quattro cittadini italiani, sequestrati ieri mentre erano diretti verso l’impianto petrolifero e gasifero di Mellitah, sono elementi vicini al cosiddetto “Jeish al Qabail” (l’esercito delle tribu’), le milizie tribali della zona ostili a quelle di “Alba della Libia” (Fajr) di Tripoli. Lo riferisce l’Agi che riporta fonti di Al Jazeera. Secondo l’inviato dell’emittente televisiva, che cita fonti militari di Tripoli, i quattro italiani sono stati rapiti in una zona che fino a poco tempo fa era teatro di scontri e che solo di recente nella quale le armi tacciono dopo la tregua sottoscritta dalle milizie tribali e da quelle di Alba della Libia. Secondo quanto riferiscono queste fonti – prosegue l’Agi – i quattro sono stati rapiti infatti nel villaggio di al Tawileh, vicino Mellitah, e sono stati portati verso sud.
Secondo il ministo Paolo Gentiloni, oggi a Bruxelles per il Consiglio Affari Esteri, la matrice dell’episodio non è ancora chiara.
“E’ sempre difficile dopo poche ore capire la natura, i responsabili” ha detto Gentiloni ai cronisti. “E’ una zona in cui ci sono anche dei precedenti. Al momento ci dobbiamo attenere alle informazioni che abbiamo e concentrare sul lavoro per ottenerne di altre sul terreno”.
L’azienda, contattata telefonicamente, non è stata per il momento in grado di fornire commenti. Il sito web della Bonatti, che ha sede a Parma, indica che nell’importante impianto di gas di Mellitah ha realizzato diversi progetti in collaborazione con Eni, Snamprogetti e Greenstream.
Dopo la chiusura dell’ambasciata italiana a metà febbraio, la Farnesina “aveva segnalato la situazione di estrema difficoltà del paese invitando tutti i connazionali a lasciare la Libia”, dice la nota del ministero.