Liberalizzazioni verso possibili integrazioni e modifiche. La parola è al Senato, dove il provvedimento è all’attenzione della commissione Industria. Il Governo, attraverso il sottosegretario De Vincenti, si dice disponibile a possibili modifiche, a patto che queste non stravolgano la ratio e gli obiettivi delle misure varate: “Il governo è aperto a misure migliorative e rafforzative se il Parlamento vuole introdurle – sottolinea De Vincenti -. Tutte le proposte verranno prese in considerazione e valutate con attenzione e interesse. Le proposte che vanno nella direzione del miglioramento e del rafforzamento del decreto sono le benvenute”.
Banche e assicurazioni sono i due settori su cui si concentreranno le principali proposte di modifica che Pd e Pdl hanno allo studio: “Io credo che ci sia ancora da fare un grande lavoro su banche e assicurazioni – dice uno dei relatori, Filippo Bubbico, Pd -, mentre non credo che sia utile un gioco ad includere o ad escludere questa o quella categoria dalle liberalizzazioni. L’obiettivo è fare ripartire il Paese e il settore delle banche è centrale per questo obiettivo”.
Il Pdl Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, sottolinea la necessità di “migliorare gli interventi nei confronti di alcuni settori forti dell’economia e dare più ascolto alle esigenze di categorie più deboli”. E a questo scopo il Pdl ieri ha dato vita a una serie di incontri con farmacisti, notai, rappresentanti dei settori dell’edilizia, delle costruzioni, dell’energia, i commercialisti, le assicurazioni. “Enucleeremo una serie di proposte – anticipa Gasparri – sulle quali si concentrerà il confronto al Senato con l’obiettivo di ottenere miglioramenti al provvedimento”.
L’apertura a possibili emendamenti mostrata dal Governo viene apprezzata dal presidente della commissione, Cesare Cursi: “Questo lascia ben sperare in un confronto serio e costruttivo. Che permetta di recepire emendamenti che aumentino la concorrenza in alcuni settori come banche e assicurazioni”. Per Cursi, tuttavia “ci sono misure che non hanno molto a che fare con la crescita, come quelle sui taxi, sui giornalai o sulle farmacie. Se le si vuole, si possono anche fare ma allora occorre andare a fondo anche in settori come banche e assicurazioni che sono più importanti per la crescita”.
Il termine per presentare gli emendamenti e’ stato fissato per il 9 febbraio a mezzogiorno. L’esame del decreto è corredato da una raffica di audizioni. Si comincia già oggi pomeriggio con l’audizione informale della Banca d’Italia, cui segue in serata quella delle Province e dei Comuni. Domani in mattinata verranno sentiti i giovani, mentre nel pomeriggio sarà la volta dei sindacati, delle Autorità per l’energia e il gas e per la vigilanza sui contratti pubblici. Chiuderanno la giornata Confindustria e Rete Imprese. La commissione lavorerà anche venerdì: in mattina verranno sentiti i consumatori, l’Ania, l’Isvap, l’Abi e le Regioni, mentre nel pomeriggio sono in programma le audizioni di Federfarma, dell’Unione Petrolifera e dei gestori delle pompe di benzina. La prossima settimana (il calendario preciso e’ in via di definizione) sarà la volta dei rappresentanti delle professioni e del settore delle infrastrutture a essere sentiti.