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Liberalizzazioni, parte il decreto: 5,7 miliardi alle imprese per i debiti della P.A.

Dopo la firma di Napolitano e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il decreto entra in vigore – Novità sul fronte dei debiti: subito 5,7 miliardi di euro per iniziare a pagare i creditori privati della Pubblica amministrazione – Partono oggi le misure su tariffe professionali, rc auto, assicurazioni vita legate a mutui, farmacie, benzinai e srl per giovani

Liberalizzazioni, parte il decreto: 5,7 miliardi alle imprese per i debiti della P.A.

Il decreto per le liberalizzazioni non ha ancora iniziato il suo viaggio in Parlamento, ma le prime sorprese sono già arrivate. Il testo definitivo è entrato in vigore oggi, dopo la firma del presidente Napolitano e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e fra i 97 articoli si registrano alune novità rispetto alla prima versione circolata: la più importante riguarda i 5,7 miliardi di euro stanziati dal Governo per iniziare a pagare i creditori privati della pubblica amministrazione.

In realtà, i debiti scaduti dello Stato ammontano a una cifra ben superiore (oltre 70 miliardi di euro). I fondi stanziati rappresentano quindi una piccola fetta del capitale reclamato dalle imprese, tuttavia il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha sottolineato che “si tratta pur sempre di 11mila miliardi di vecchie lire”.

Vediamo nel dettaglio da dove provengono questi 5,7 miliardi. L’articolo 35 del decreto prevede che, su richiesta dei creditori, i debiti potranno essere estinti tramite l’assegnazione di titoli di Stato per un valore massimo di due miliardi (cifra che non sarà computata fra le emissioni nette di titoli di Stato). Altri 2,7 miliardi arriveranno dai fondi speciali derivanti dai residui passivi. Infine, un ulteriore miliardo sarà utilizzato per estinguere i crediti relativi ai consumi intermedi.

Veniamo ora alle vere e proprie liberalizzazioni. Le varie misure diventeranno operative seguendo un calendario piuttosto dilatato nel tempo. Ma una decina di misure entrano in vigore già da oggi. Ecco le principali:

– ABOLIZIONE TARIFFE PROFESSIONALI. Si prevede l’abrogazione “di tutte le tariffe professionali, sia minime che massime” e l’introduzione del preventivo obbligatorio. Su questo fronte però è arrivato un ammorbidimento: il preventivo dovrà essere messo per iscritto soltanto su richiesta del cliente. Il Governo ha previsto inoltre che la tabella con la quale si determina il numero e la residenza dei notai sia aumentata da subito di 500 posti.

– ASSICURAZIONE RC AUTO. Sconti per chi accetta di istallare sul proprio veicolo una scatola nera, la cui istallazione è a carico delle compagnie. Per quanto riguarda gli agenti assicurativi, prima di stipulare ogni polizza dovranno informare i clienti sulle condizioni contrattuali praticate da altre compagnie.

– ASSICURAZIONI: ALMENO DUE PREVENTIVI PER LE POLIZZE LEGATE AI MUTUI. Se condizionano l’erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita, le banche dovranno sottoporre al cliente almeno due preventivi di differenti gruppi assicurativi.

– FARMACIE. Si potranno allungare gli orari di apertura e praticare sconti praticamente su tutto. In arrivo anche una piccola novità: “Il farmacista, qualora sulla ricetta non risulti apposta dal medico l’indicazione della non sostituibilità del farmaco prescritto, è tenuto a fornire il medicinale equivalente generico avente il prezzo più basso, salvo diversa richiesta del cliente”.

– BENZINA E CARBURANTI. I gestori che siano al contempo proprietari dello stabilimento potranno acquistare la marca di carburante che preferiscono. Inoltre, si potranno aprire nuovi impianti self-service, ma solo al di fuori dei centri abitati. I benzinai potranno anche vendere altri prodotti, come giornali e tabacchi.

– SRL GIOVANI CON UN EURO. Viene favorita la costituzione di un tipo di società chiamata semplificata a responsabilità limitata per giovani fino a 35 anni con capitale di 1 euro e procedure semplificate.

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