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Liberalizzazioni, incubo sciopero: taxi, tir, farmacie, benzinai

E’ in arrivo un’ondata di scioperi come non se ne vedevano da tempo. Nel mirino di tutte le categorie c’è un solo obiettivo: il decreto sulle liberalizzazioni varato venerdì scorso dal governo Monti. Le agitazioni iniziano oggi con una nuova protesta dei taxi e andranno avanti nei prossimi giorni coinvolgendo anche tir, ferrovie, trasporto pubblico locale, benzinai, farmacie e avvocati. Da parte sua l’Esecutivo tira dritto, con il Professore che cita stime di Ocse e Bankitalia per sottolineare come il nuovo pacchetto possa portare ”un aumento del 10%” del Pil. Vediamo nel dettaglio le ultime novità sulle diverse mobilitazioni:

TAXI

E’ in corso oggi lo sciopero nazionale dei tassisti, che hanno incrociato le bracca alle 8 e non riprenderanno il servizio fino alle 22. I conducenti delle auto bianche chiedono un nuovo incontro con il governo per discutere ancora la questione delle licenze. Epicentro della protesta rimane il Circo Massimo, a Roma, dove oggi si terrà l’ennesima manifestazione.

TIR

I tir si sono fermati oggi a mezzanotte e la loro protesta proseguirà per cinque giorni. Secondo Trasportounito, assemblee territoriali si sono svolte a partire da questa notte in varie regioni del paese e il numero delle imprese che hanno deciso di fermare i servizi continua a crescere. Disagi su molti tratti della rete autostradale: chiusi due caselli sulla A1 nel Lazio, blocchi in Campania, Puglia e Lombardia. Problemi anche in Lombardia. Gli autotrasportatori manifestano contro la mancanza di provvedimenti del governo sulla disciplina del settore, ad esempio sull’applicabilità dei costi minimi.

“Non saranno tollerati blocchi stradali. Fin dove si può useremo tolleranza e dialogo, ma dobbiamo tenere presenti i diritti dei cittadini”, ha detto il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, commentando lo sciopero dei Tir. “Seguiamo con molta attenzione e fermezza” le proteste nel paese, ha aggiunto Cancellieri, perché “nulla esclude che questi malesseri possano sfociare in manifestazioni di tipo diverso”.

FARMACISTI

Federfarma ha confermato la serrata per il primo febbraio “se il Parlamento non modificherà il testo del decreto”. In seguito saranno possibili ulteriori scioperi. La retromarcia del governo sui farmaci di fascia C, evidentemente, non è bastata. Il sindacato ritiene eccessivo l’aumento di farmacie programmato dal governo e si dice favorevole a nuove aperture pari ad un massimo del 10% del totale. I farmacisti voglio incontrare, inoltre, “i capigruppo parlamentari e i rappresentanti di governo e Regioni, perché si ascoltino le ragioni della categoria”.

BENZINAI

I benzinai confermano lo sciopero, ma ancora non hanno stabilito le date. Lo stop nelle stazioni di servizio tuttavia non potrà essere di dieci giorni consecutivi come annunciato in un primo momento, ma al massimo di 72 ore, come vuole l’Autorità di garanzia.I sindacati sono però divisi sulle modalità della serrata. La Figisc Confcommercio minaccia 7 giorni di sciopero, ma è pronta a revocarli, mentre Faib e Fegica hanno per il momento confermato i loro 10 giorni di agitazione (divisi in più pacchetti di tre giorni consecutivi al massimo).

TRENI, AEREI, NAVI E TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Dalle 21 del 26 gennaio inizieranno 24 ore di sciopero generale dei trasporti. La mobilitazione è stata indetta dal sindacato Orsa e dall’Unione sindacati di base per protestare contro la cancellazione dell’obbligo di applicare il contratto nazionale di settore. A rischio i collegamenti aerei, ferroviari, navali e il trasporto pubblico locale.

AVVOCATI

Lo sciopero degli avvocati sarà suddiviso in diversi periodi, per arrivare alla durata complessiva di 7 giorni. Si partirà il 23 e il 24 febbraio, per poi proseguire con altre date a marzo. Il governo, secondo i legali, vorrebbe “ridurre la funzione costituzionale dell’avvocato a una mera attività mercantile”, compromettendo “lo stesso diritto del cittadino alla difesa”.

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