Israele sembra ormai una macchina da guerra impazzita. Ieri nuovo raid in Libano per mettere alle corde Hezbollah ma nella sue rappresaglie le vittime civili sono immani. Il bilancio di ieri è impressionante: 570 morti tra cui 50 bambini e due operatori dell’Onu. I jet dell’Aeronautica israeliana hanno distrutto 1.600 strutture di Hezbollah in diverse zone del Libano. Secondo fonti israeliane, gli attacchi degli ultimi giorni hanno dimezzato il numero dei missili di precisione e sarebbe stato ucciso anche il capo della missilistica di Hezbollah. “Non diamo tregua a Hezbollah” minaccia Israele. “Il Libano non diventi un’altra Gaza” implora l’Iran.
Malgrado il rischio che il conflitto si inasprisca sempre di più e dilaghi, il Presidente americano Joe Biden, parlando ieri all’Assemblea generale dell’Onu, ha sostenuto che “la pace è ancora possibile” in Medio Oriente perché “una guerra generalizzata non è nell’interesse di nessuno”. Per Biden la trattativa in Libano “rimane l’unica via possibile verso una sicurezza duratura consentendo alle persone di tornare a casa in sicurezza”.
Un appello alla pace in Libano è stato espresso, davanti all’Assemblea generale dell’Onu, anche dalla premier Giorgia Meloni perché “la guerra su larga scala in Libano non conviene a nessuno”.