Levi’s punta Wall Street. Il gigante mondiale dei blue jeans – il nome completo è Levi Strauss & Co – ha presentato la domanda di Ipo alla Securities and Exchange Commission, la Consob americana. L’obiettivo massimo di raccolta è di 100 milioni di dollari, ma si tratta ancora di una cifra indicativa. Levi’s vuole sbarcare al New York Stock Exchange con il simbolo LEVI.
A ben vedere, però, non è la prima Ipo del gruppo. Nel 1971 Levi’s si quotò raccogliendo 50 milioni di dollari. All’epoca si trattò della più grande Ipo di sempre, anche se la famiglia Strauss mantenne una quota di maggioranza. Poi però i profitti scesero, insieme alla quotazione del titolo. Di conseguenza, ci fu una operazione di leveraged buyout da 1,7 miliardi di dollari con cui nel 1984 gli eredi del fondatore Levi Strauss delistarono il gruppo.
Nel 1996 gli stessi eredi ricomprarono titoli del gruppo da dipendenti e investitori concentrando il controllo dell’azienda nelle mani dei discendenti di Strauss. La storia della società risale al 1853 quando Levi Strauss si trasferì in California dalla Baviera (Germania) per aprire un negozio di tessuti legato alla famiglia.
Due decenni dopo, si unì con uno dei suoi clienti lanciando l’idea di usare dei rivetti (una sorta di bottoncini) per creare un paio di pantaloni pensati per durare a lungo. Fu così che nacque l’azienda che sostiene di avere prodotto il primo paio di blue jeans. Attualmente il gruppo fa capo agli eredi di Levi Strauss. La controllata giapponese Levi Strauss K.K. è quotata a Tokyo (Giappone). Di conseguenza l’azienda pubblica le sue trimestrali presso l’americana Securities and Exchange Commission.