Partenza positiva della settimana finanziaria. Sale Tokyo (+0,6%) ai massimi dal 2007, anche se l’Abenomics procede con qualche difficoltà: nel quarto trimestre il Pil è salito dello 0,6%,meno del previsto. Il 2014 si è chiuso con un rialzo dell’economia nell’ordine del 2,2%, meno delle attese (+3,7%). Pe gli ottimisti conta che il Giappone sia uscito dalla recessione, riuscendo a digerire senza danni l’aumento dell’Iva. Ma solo grazie all’export, replica un report del Credit Suisse: i consumi interni latitano, anche perché i salari non aumentano.
Piatte o con lievi guadagni le altre Borse asiatiche in una giornata condizionata dalla vacanza dei listini Usa, fermi per la vacanza del President day.
Occhi puntati, dunque, su Bruxelles dove si riunisce l’Eurogruppo per esaminare il caso Grecia: il premier ellenico Alexis Tsipras ha ripetuto che al suo Paese “serve tempo per le riforme” non “nuovi prestiti”. D’altra parte se i partner europei paiono favorevoli alla concessione di più tempo, nessuno ha intenzione di tagliare il debito della Grecia. Mario Draghi, presidente della Bce, ha troncato le speculazioni sull’uscita di Atene: “Sono una perdita di tempo”.
Tra i market mover di giornata da segnalare la bilancia commerciale dell’Eurozona nel dicembre scorso. Sul fronte delle banche centrali spiccano in settimana la pubblicazione dei verbali della Fed (mercoledì) e, soprattutto, la novità dei verbali dell’ultima riunione della Bce, resi pubblici perla prima volta. L’euro apre la settimana poco sopra 1,14 sul dollari. Si assesta il petrolio sui livelli di venerdì, giornata di forti rialzi: il Brent è trattato a 61,25 dollari, sui massimi da inizio 2015.
SAIPEM APRE LA STAGIONE DEI BILANCI OIL
E’ la settimana dei conti per i titoli dell’energia. Un appuntamento che coincide con l’allarme per l’avanzata dell’Isis in Libia, già principale fornitore di greggio per l’Italia, oggi nel mirino del califfato. Oggi si alza il sipario sul bilancio Saipem (-1,3% venerdì) in recupero la scorsa settimana sull’onda delle commesse in arrivo da Kashagan.
Mercoledì sarà la volta dell’Eni (venerdì +2,3% a 15,84 euro, sui massimi dal 4 dicembre scorso). Un analista su quattro tra quelli censiti da Bloomberg (41 esperti) suggerisce di comprare il titolo, target price medio a 15,50 euro. Nella stessa giornata ci sarà il bilancio di Tenaris (+0,6% venerdì). In attesa di conferma il rilancio di Saras: + 10% nelle ultime due sedute; dall’inizio di gennaio il rialzo è del 30%. A favorire il rally hanno contribuito le prospettive positive del business raffinazione e power generation nel periodo 2015-16 e l’accordo per la tregua nell’Ucraina dell’Est.
Equita ha ribadito la raccomandazione Buy, alzando drasticamente il target price a 1,30 euro da 1,0 euro precedente. Tra le trimestrali più attese della settimana spicca quella di Telecom Italia prevista per giovedì.
TEST PER GENERALI DOPO LO STRAPPO CON S&P
C’è curiosità per la reazione del mercato allo strappo tra Generali e l’agenzia Standard & Poor’s. La compagnia, premiata venerdì da JP Morgan (giudizio 0verweight, target price da 20 a 21 euro, il prezzo obiettivo più alto dal 2008 per gli analisti americani) ha chiesto alla società di ritirare il rating a causa, dice una nota, “dell’inflessibilità dei criteri adottati da Standard & Poor’s”.
“Il collegamento automatico al rating sovrano applicato da S&P non riconosce l’alto livello di diversificazione del gruppo, né i benefici della sua ampia presenza geografica”, conclude il comunicato, ricordando che Generali “continuerà a essere valutata da tre importanti agenzie, vale a dire Moody’s (Baa1), Fitch (A-) e AM Best (A)”. Il 12 dicembre 2014 S&P ha tagliato Generali a BBB+ da A-, come conseguenza del taglio del rating sull’Italia a BBB-.
A PIAZZA AFFARI SBARCA BANZAI. AL VIA L’OFFERTA OVS
Arriva oggi in Piazza Affari la prima matricola del 2015: Banzai, il primo operatore nazionale di e-commerce e player nell’editoria verticale con portali come ePrice, Saldi privati e Giallo Zafferano. Il prezzo di offerta dei titoli è stato fissato a 6,75 euro per una capitalizzazione di 274 milioni di euro. La società guidata da Paolo Ainio, uno dei pionieri del web nostrano, e fondatore dell’azienda nel 2005, procederà al collocamento di otto milioni di azioni in aumento di capitale per un controvalore complessivo di 54 milioni. In fase di collocamento le richieste sono state pari a 13,4 milioni di azioni. Non sarà invece venduta parte delle quote legate ad Ainio e Arepo Bz, veicolo che fa capo al private equity Sator di Matteo Arpe, che rimarranno così poco sopra il 20% dell’azionariato dal 28 precedente l’Ipo. A collocamento concluso il flottante sarà pari al 47,28% del capitale, ovvero al 49,44% in caso di esercizio della greenshoe.
Nei nove mesi chiusi al 30 settembre scorso Banzai ha realizzato120,27 milioni di ricavi con un risultato operativo negativo per 2,76 milioni, una perdita di 2,62 milioni e un indebitamento finanziario da 5,24 milioni. Il suo network raccoglie oltre 18 milioni di utenti unici al mese e conta 440 fra dipendenti e collaboratori.
Oggi prende il via il collocamento presso il retail delle azioni Ovs spa, la società d’abbigliamento nata da una costola della Coin. Si potranno sottoscrivere, in totale, 101 milioni di azioni ordinarie della società che rappresentano il 44,5% del capitale. Il 10% dell’offerta è rivolto al pubblico indistinto, il resto agi istituzionali. I proventi in arrivo con la quotazione (457 milioni) saranno utilizzati per ridimensionare il super debito cresciuto con l’avvicendarsi dei fondi di private equity: in sede di quotazione, 335 milioni saranno utilizzati per abbattere il vecchio debito mentre sono state concordate nuove linee di credito per complessivi 475 milioni.
LE BORSE RIPARTONO DAI MASSIMI. SPREAD A QUOTA 125
I mercati archiviano una settimana gloriosa, all’insegna di numerosi record. Si registrano progressi tra l’1% e il 2% per le Borse della zona euro. Piazza Affari (+2,3% venerdì) si è spinta sui livelli più elevati da settembre scorso. Il guadagno della settimana è pari al 2,1%. La performance da inizio 2015 è +11,5% e si allinea a quella di Parigi e Francoforte. Il parigino Cac 40 (+1,9% il bilancio settimanale) si è spinto sui massimi dal 2008. Il Dax di Francoforte (+1,4%) ha ritoccato i massimi storici. La Borsa di Atene ha accumulato un guadagno del 12%, scontando una soluzione positiva delle trattative tra il premier Alexis Tsipras e l’Eurogruppo.
La Borsa giapponese ha portato a termine la settimana con un +1,5% totale. Il Nikkei (17.913) si muove sui massimi degli ultimi 5 anni. Wall Street ha chiuso in bellezza: l’indice ‘S&P500 (2.096 punti) ha ritoccato i precedenti massimi storici posizionati a 2.093 punti. Il Nasdaq (4.893 punti) grazie anche alla spinta di Apple è tornato ai livelli del marzo 2000, ai tempi gloriosi della bolla internet. Il Dow Jones (18.019) ha infranto il muro dei 18 mila punti. A favorire il rialzo è stata la riscossa dei petrolifero sull’onda dei forti rialzi del greggio: Brent (61,20 usd): +6% complessivo. Il prezzo si è portato sui massimi da inizio 2015.
SETTE BANCHE NELLA TOP TEN DI MILANO
Al termine della settimana dedicata ai conti delle banche nella top ten di Piazza Affari figurano sette titoli bancari. Al di là delle performances, il propellente per il rialzo arriva dalle numerose novità in arrivo dal laboratorio delle riforme. Avanza la riforma delle Popolari, ancor più vicina sembra, finalmente, la bad bank. Inoltre, il contributo positivo arriva dai segnali di ripresa dell’Italia all’uscita dalla recessione.
La prestazione migliore è di Monte Paschi (+14,2%) che, dopo la notizia dell’ingresso del Tesoro nel capitale ha azzerato le perdite accumulate da inizio anno, nonostante le massicce perdite e la prospettiva di un aumento di capitale per 3 miliardi.
Brilla Intesa: +8,9 %grazie alla trimestrale e al rialzo del dividendo. B. Pop. Milano (+ 61%) si conferma la miglior blue chip da inizio anno (+50%). Bene anche UBI Banca +4,8%, Banco Popolare +4,6% e Bper +3,8%. Mediobanca +3,3% dopo i conti trimestrali, malgrado l’uscita dal capitale di Groupama che ha ceduto il suo 4,9%.
AUTO, FCA RECORD IN SCIA A RENAULT
Grandi movimenti nell’automotive, il settore più sensibile alla ripresa, sotto la spinta di Renault che, dopo i risultati annunciati giovedì mattina, ha messo a segno un rialzo superiore al 14%. Sotto i riflettori, mercoledì 18, i conti di Peugeot. Segue a ruotaFiat Chrysler: +4,6%, a nuovi massimi dal 2000. Da gennaio il titolo ha accumulato un guadagno nell’ordine del 30%. Cnh Industrial (+3,8%) beneficia indirettamente del rimbalzo del greggio e dell’attesa sospensione delle sanzioni nei confronti della Russia.