Ieri la Corea del Sud si è fermata. Gli aerei hanno rinviato le partenze di un’ora e mezza. Lo stesso hanno fatto banche e uffici per consentire ai genitori di accendere candele e ceri votivi in occasione dell’appuntamento più importante dell’anno: l’esame per l’ammissione alle scuole superiori, un test durissimo di nove ore da cui dipenderà il futuro di mezzo milione di ragazzi selezionati sulla base di conoscenze e competenze. Il test non ha frenato la corsa della Borsa di Seoul (+1,1%), la più brillante del momento anche per i successi della diplomazia che ha riaperto i canali con l’eterno nemico giapponese e mira alla nomina di una sua rappresentante alla guida del Wto destinato a sicuro rilancio con Joe Biden.
Non a caso, gli investitori stanno scegliendo Seul in alternativa alla Cina in vista di ulteriori deterioramenti dei rapporti con gli Stati Uniti. Questi movimenti stanno provocando un forte apprezzamento dei bond in dollari emessi da società coreane: sono pressoché fermi invece i premi sul rendimento che si pagano sui bond corporate in valuta statunitense delle aziende cinesi. I mercati, intanto, si avviano a chiudere la settimana in frenata, ma confortati dalla schiarita sui sussidi in Usa.
Stamattina il Nikkei di Tokyo è in calo dello 0,2%. La prefettura di Osaka, dove la seconda ondata della pandemia sta travolgendo le strutture sanitarie, ha alzato il livello di allerta al massimo. Ribassi dello stesso ordine di grandezza per l’Hang Seng di Hong Kong e per il CSI 300 di Shanghai e Shenzen.
La Borsa di Mumbai è in rialzo dello 0,8%. Stamattina presto la Reserve Bank of India ha lasciato invariato al 4% i tassi di riferimento, una conferma che non ha stupito gli economisti, in quanto in ottobre l’inflazione è salita sui massimi degli ultimi sei anni a 7,6%.
Il future dell’S&P 500 di Wall Street è in lieve rialzo, avendo chiuso sulla parità la seduta di ieri. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,2% anche grazie al nuovo balzo di Tesla, che con il +4,3% segnato a fine seduta sale a 593 dollari per azione, nuovo massimo storico. Bene anche il Dow (+0,29%): Ryanair ha deciso l’acquisto di75 Air Maxi.
Il petrolio Brent, in rialzo del 2%, si avvicina a 50 dollari il barile. I delegati dell’Opec allargata alla Russia stanotte hanno trovato l’accordo su un nuovo regime produttivo che di fatto limita a mezzo milione al giorno gli scostamenti al rialzo. La direttiva precedentemente in vigore prevedeva un incremento di due milioni di barili a partire da gennaio del 2021; la nuova lascia aperta la possibilità di tagli supplementari, fino a un massimo di mezzo milione di barili.
L’euro è sui massimi dal 2018 sul dollaro, a 1,214, in vista del dato di oggi sull’occupazione negli Stati Uniti. Il consensus si aspetta 475 mila nuovi posti di lavoro, in calo da +638 mila di ottobre. La disoccupazione è stimata in lieve miglioramento a 6,8%.
ZONA EURO: FRENANO I SERVIZI, VOLA L’EURO
Il rialzo dell’euro assieme ai dati negativi, seppur scontati, dell’indice Pmi servizi (sceso a 41,7, in piena zona recessione) hanno condizionati i listini europei, già sintonizzati sulle misure che la Bce dovrà prendere la prossima settimana. In questa chiave si spiega il silenzio di Francoforte di fronte alla pressione al rialzo dell’euro. Tace perfino Philip Lane, il capoeconomista che ha assolto il ruolo di portavoce della Banca Centrale. In passato, invece, quando l’euro si portava intorno a quota 1,20, scattavano le prese di posizione dei membri della Banca centrale. Stavolta, per ora, Francoforte tace in attesa del direttorio. Morgan Stanley punta su un ampliamento del Pepp e dei prestiti Tltro da 500 a 600 miliardi, ma nessuna novità sui tassi. Troppo poco per invertire la rotta della moneta unica.
MILANO RISALE SOPRA QUOTA 22 MILA
A sostenere Piazza Affari sono state le notizie in arrivo da Wall Street. L’indice sale dello 0,16%, quel tanto che basta per riagguantare di un soffio i 22mila punti (22.007) nel giorno in cui il paese registra il massimo di vittime in 24 ore da inizio pandemia (993).
LVMH SUPERA LA BARRIERA DEI 500 EURO
Nel resto d’Europa arretrano Francoforte (-0,42%), Madrid (-0,24%) e Parigi (-0,16%). Danone lascia sul terreno l’1,69%. Brilla il lusso: Hermès +1,52%. L’ammiraglia del settore, LVMH, supera per la prima volta la barriera dei 500 euro (500,50).
BREXIT A UN PASSO, MA PARIGI NUTRE DUBBI
Londra si conferma in progresso (+0,4%), favorita sia dai progressi sulla Brexit che dall’approvazione lampo del vaccino di Pfizer-BiONtech, che comincerà a essere distribuito la prossima settimana.
Vola Rolls Royce +6% sulla voce del rientro nella produzione dei velivoli a fusoliera stretta.
I negoziati sull’accordo post-Brexit non hanno ancora raggiunto un punto d’incontro e potrebbero proseguire per tutto il fine settimana. Secondo il Regno Unito, su crescenti pressioni francesi l’Ue avrebbe indurito ulteriormente nelle ultime ore la sua posizione, specialmente sulla questione degli aiuti di Stato.
SPREAD AI MINIMI DA DUE ANNI E MEZZO
Ben intonato l’obbligazionario di casa nostra. Lo spread del Btp 10 sul Bund è fermo a 112 punti, sui minimi da due anni e mezzo, con il tasso del decennale che si aggira attorno 0,56%-0,57%.
Gli acquisti privilegiano la parte lunga ed extra-lunga della curva, in primo luogo perché sono tra i pochi governativi della zona euro che ancora garantiscono un minimo di rendimento, ma anche in vista della probabile cancellazione dell’offerta a medio e lungo di metà dicembre. La performance del trentennale italiano è la migliore nell’insieme dei benchmark europei.
LEONARDO AL TOP: +50% IN UN MESE
Continua a Piazza Affari la marcia di Leonardo: +3,03%, miglior titolo del listino (nell’ultimo mese ha recuperato il 50%). A far crescere la quotazione è anche la decisione di Marshall Wace, un hedge fund londinese, di ridimensionare la posizione ribassista sul titolo dall’1,79% all’1,65%, come si è appreso dalle comunicazioni della Consob relative alle posizioni nette corte. La holding italiana dell’aeronautica ha annunciato ieri la consegna del primo elicottero bimotore HH-139B destinato all’Aeronautica Militare Italiana. Si tratta del primo dei 17 HH-139 previsto e la notizia ha spinto verso l’alto il titolo.
TORNA A BRILLARE IL LUSSO. TOD’S +4%
In grande evidenza anche a Milano il lusso, a fonte dei dati incoraggianti sulla ripresa della Cina. Guida la Corsa Ferragamo (+3,09%). Sale Moncler (+2,1%) dopo la rottura della soglia tecnica di 42 euro. Meglio Tod’s, che registra un balzo del 4%, e Brunello Cucinelli (+2,8%), sostenuto dalla ripresa degli acquisti cinesi. Nel retail corre Ovs +4% circa.
Un altro titolo in rally è Prysmian: +0,57%. Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo a 30,6 euro da 26,5 euro precedente.
RISALE UNICREDIT, CONSIGLIO MPS IL GIORNO 17
Bancari in recupero nel pomeriggio. Unicredit (+1%) chiude in rialzo ben lontana da un recupero corposo dopo il crollo seguito all’annuncio dell’uscita del Ceo Jean Pierre Mustier alla fine del suo mandato. La vicenda di Mps “non è stata fonte di disaccordo” con il ceo di Unicredit Jean Pierre Mustier. A ribadirlo, sul Financial Times, è stato Pier Carlo Padoan, presidente designato della Banca milanese, parlando dell’annunciato addio dell’amministratore delegato.
Positiva Monte Paschi (+1,3%). La Banca senese ha annunciato la convocazione del consiglio d’amministrazione per giovedì 17 dicembre. In quell’occasione la banca guidata dall’ad Guido Bastianini presenterà e approverà un nuovo piano strategico pluriennale. “Il documento, che costituisce il presupposto necessario per l’avvio dell’interlocuzione con DG Comp, conterrà taluni scenari di fabbisogno patrimoniale coerenti con le ipotesi di piano strategico”, si legge in una nota diramata da Rocca Salimbeni.
CASTAGNA (BPM) INSISTE: NEL RISIKO NOI CI SAREMO
In lieve rialzo Intesa (+0,3%). Bene anche Banco Bpm (+1,7%): l’ad Giuseppe Castagna ha sottolineato che “in un contesto in cui siamo assolutamente favorevoli a una spinta al consolidamento, d’altra parte oggi ci sentiamo pronti a fare un’altra operazione e riteniamo sia importante per efficientare la banca e fornire servizi migliori. Bisogna creare i presupposti per avere almeno tre gruppi bancari che possano in futuro partecipare al percorso di consolidamento europeo”.
Poco mossa Bper: l’ad Alessandro Vandelli ritiene che, prima di impegnarsi in un’altra operazione di M&A, l’istituto debba digerire le filiali rilevate da Ubi.
Sale Mediobanca (+0,7%) dopo che la Delfin di Leonardo Del Vecchio ha incrementato la propria partecipazione all’11% circa dopo avere acquistato sul mercato, dal 2 al 9 novembre, complessivamente 7,4 milioni di azioni, pari allo 0,83%. Il broker Banca Imi resta “Buy” con un prezzo obiettivo a 9,3 euro.
Ancora spunti su Creval, in crescita dell’1,7%, a 11,28 euro ben sopra il prezzo d’Opa di Credit Agricole a 10,5 euro.
TIM/MEDIASET: PROVE DI INTESA TRA VIVENDI, CDP E BERLUSCONI
Diplomazie al lavoro tra Roma e Parigi. In Telecom, in particolare, Vivendi vorrebbe porre le basi con la Cdp (che ha il 9,9% della società) per fare fronte comune in vista del rinnovo del consiglio d’amministrazione. Sul fronte Mediaset, invece, i francesi muovono le loro diplomazie per evitare emendamenti che modifichino la legge Gasparri e che – come quello “salva Mediaset” presentato dalla maggioranza – penalizzino la loro posizione nella società.
In Piazza Affari Tim cede lo 0,73%: ieri i manager delle principali aziende concorrenti si sono espressi con perplessità sul fatto che la società possa detenere il controllo della rete unica. Intanto, complice la politica. Il biscione si risveglia in Borsa: Mondadori (+3,6%) è in evidenza come Mediaset (+4,5%) e Mediaset Espana (+5%).
Atlantia +1,57%. Il tribunale del Riesame di Genova ha revocato gli arresti domiciliari all’ex ad di Autrostade Giovanni Castellucci, ma ha sottolineato nel provvedimento come dalle indagini sulla sua condotta emerga “un quadro di totale mancanza di scrupoli per la vita e l’integrità degli utenti delle autostrade” per favorire “una poliedrica e persistente politica del profitto aziendale”.
AIM: FRIULCHEM LANCIA NUOVI MANGIMI
Sull’Aim, denaro su Friulchem (+4,31%). La società ha reso noto che inizierà a partire dalla prima metà del 2021 la commercializzazione in Italia di una linea propria di additivi per mangimi impiegati nell’alimentazione degli animali cosiddetti da reddito (rientrano in questa categoria, per esempio, i suini, i bovini, gli avicoli).