La Corporate America prende slancio, sia per le trimestrali positive che per le novità sul fronte dei media. L’indice Dow Jones ha guadagnato lo 0,45%, l’S&P 500 lo 0,35% e il Nasdaq lo 0,22%. Dal Beige Book emerge che a giugno i consumi degli americani hanno continuato a crescere ad un tasso “tra il modesto ed il moderato”. L’audizione di Janet Yellen al Congresso non ha aggiunto novità di rilievo. Ma i mercati hanno ormai avviato il rientro di capitali in Usa: si ferma il rialzo dei rendimenti sui Bond, il dollaro ha preso la via del rialzo. La valuta Usa si rafforza sull’euro a 1,352 si, in prossimità dei minini di gennaio 2014. L’indebolimento della moneta unica, dicono gli analisti, è il fattore che può innescare la ripresa dei listini europei, come dimostra la seduta di ieri.
Avanza invece al piccolo trotto stamane Tokyo (+0,08%), nonostante le buone notizie dagli Usa. Scende Hong Kong – 0,23%, per niente impressionata dal rialzo del Pil cinese, frutto solo dell’espansione del credito deciso dalle autorità. Tutt’altra musica in Europa. A Parigi il mercato ha chiuso in rialzo dell’1,4%, Francoforte +1,4%, Madrid +1,7%. Londra avanza dell’1,1%. Assai più pirotecnica Milano: l’indice FtseMib finisce la giornata sui massimi con un rialzo del 3,17% a quota 21.069 punti. Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 162 punti base, rimanendo pressoché invariato dai 163 pb dell’apertura, e il rendimento del decennale domestico si è assestato al 2,82%.
MURDOCH ALLA CACCIA DI TIME WARNER (+13%)
Ad infiammare Wall Street ha contribuito, oltre alle trimestrali, la mega offerta respinta (almeno per ora) di Rupert Murdoch su Time Warner schizzata su del 16% a 82,4 dollari. La valutazione fatta da Twenty-First Century Fox per il gruppo media corrisponde, tra contanti e azioni, ad un controvalore è 86,3 dollari. Time Warner è un conglomerato di attività media che passa dalla televisione alla produzione di contenuti ed all’editoria.
Altro driver del Toro sono stati i conti di Intel + 6% a 33,6 dollari, un prezzo che non vedeva dal gennaio 2004. Per il colosso dei chips il peggio per il mercato dei pc è ormai alle spalle. E l a domanda cresce in tutti i segmenti del mercato dell’elettronica.
ORA IN TELECOM NESSUNO HA PIU’ DELL’8%
La regina indiscussa della seduta è stata Telecom Italia (+7,9%) a quota 0,909. In serata, a Borsa chiusa, si è avuta la spiegazione di questo balzo: Telefonica ha avviato il processo di riduzione (e forse di uscita) dall’ex incumbent italiano. Ieri il gruppo spagnolo ha annunciato l’emissione di un bond convertendo in azioni ordinarie Telecom Italia per un importo nominale di 750 milioni e con scadenza a tre anni. Sulla base della capitalizzazione di Borsa di Telecom Italia di oggi, pari a 12,2 miliardi di euro, l’ammontare del convertendo corrisponderebbe al 6,1% circa del capitale di Telecom e di conseguenza a oltre un terzo del pacchetto di azioni in mano al gruppo spagnolo.
Telefonica si avvia così a ridurre sotto il 10% (dal 14% all’8%) la propria partecipazione in Telecom Italia come chiesto dal Cade, l’authority brasiliana. Il bond pagherà un interesse fisso nominale annuo compreso tra il 5,25% e il 6%% e un ulteriore interesse legato a dividendi e distribuzioni per cassa corrispondenti alle azioni Telecom. A spingere le quotazioni di Telecom ha contribuito anche l’ipotesi della fusione tra Wind e 3 che semplificherà il quadro dell’offerta sull’affollato mercato italiano.
Mediaset , fresca alleata di Telefonica, è salita dell’1,7%. Telecom Italia Media +4,6%.
GTECH FA BINGO A LAS VEGAS. E METTE CASA A LONDRA
GTech ha reagito positivamente, in rialzo del 4%, all’annuncio che comprerà (parte cash , parte in azioni) l’americana International Game Technologies +7,7% a Wall Street leader mondiale delle slot machine e dei sistemi di gioco. Le due società confluiranno in una holding di diritto inglese di nuova costituzione. Al termine dell’aggregazione, Gtech non sarà più quotata a Piazza Affari. Il valore dell’operazione è di 6,4 miliardi di dollari (4,7 miliardi di euro), comprensivi della stima di 1,75 miliardi di dollari (1,29 miliardi di euro) di debito della preda Usa. Il nuovo gruppo, sulla base dei dati aggregati degli ultimi 12 mesi avrà più di 6 miliardi di dollari di ricavi e oltre 2 miliardi di ebitda.
LUSSO: PREZZI IN I SALDO, TORNANO GLI ACQUISTI
La terza freccia di Piazza Affari è stato ieri il comparto lusso, rilanciato dagli analisti alla luce dei prezzi in saldo dopo i recenti ribassi. Ferragamo ha guadagnato il 5,2% grazie alla promozione di Société Générale che ha alzato la raccomandazione a Hold da Sell. Al traino della maison fiorentina Yoox è salita del 4,8%, grazie all’upgrade di Equita a hold, con target price fissato a 19,3 euro. Tod’s +2,3%, Moncler +3,4%.
LISBONA SALVA SPIRITO SANTO, BANCHE ALLA RISCOSSA
Tutte in rialzo le banche italiane , dopo l’intervento di Lisbona a protezione del Banco Espirito Santo. Il calo dell’euro ha favorito gli acquisti da oltre Oceano. Il Banco Popolare guida la corsa con un balzo del 7,98%, segue Ubi Banca + 5,86%. In fermento anche Intesa + 4,27%, Mediobanca + 3,77% e Bpm + 3,97%. Avanzano anche Bper +3,14% e Unicredit + 2,5%. Mps è salita del 2,24% :dalle ultime comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti è emerso che a seguito dell’aumento di capitale Jp Morgan ha quasi azzerato la sua quota nel capitale dell’istituto senese dal 2,527% allo 0,058%, così come T.Rowe Price Associates, dal 2,112% allo 0,217%, mentre Ubs è scesa dal 2,382% all’1,524%.
Tra le assicurazioni Generali + 2,3%. UnipolSai +1,9%.
VOLA STM TRAINATA DA INTEL
Exploit di StM +5,3%, incoraggiata dai risultati in crescita annunciati nella notte da Intel, leader mondiale dei chip per computer.
Fra i titoli industriali, avanza Fiat +0,8%. Norges Bank è salita al 2,154%. Finmeccanica +2,6%,Prysmian +4,3%. Salgono Snam +1,59% e Terna + 2,49%. L’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini, ha detto che è allo studio il conferimento di Tag (gasdotto che dall’Austria porta un terzo del gas in Italia) a Snam. A proposito della cessione di una quota di minoranza di Cdp Reti, Tempini ha dichiarato che le negoziazioni sono in corso e che il timing dell’annuncio resta confermato entro l’estate.
Enel ha guadagnato il 3,4%, A2A +3,9%, Snam +1,5%. Eni è salita del 2,6% mentre il future del petrolio Brent tratta a 106 dollari il barile (+0,1%). Saipem +0,3%.