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L’euro galleggia sui minimi trimestrali in attesa del colloquio Hollande-Merkel

In una giornata di nervosa attesa, contrassegnata soprattutto dal colloquio Hollande-Merkel e dall’evoluzione della crisi greca, l’euro si è mosso lateralmente fino alle prime luci dell’alba.

Alle 7.25, dopo la pubblicazione del dato sui prezzi al consumo francesi, la moneta unica ha riguadagnato terreno portandosi a quota 1,2843, ma sono stati i numeri sul Pil tedesco a rilanciare l’euro – seppur timidamente – verso la soglia 1,29, infranta nei giorni scorsi. A Berlino, su base annuale, il Pil è aumentato dell’1,7%, e dello 0,5% nel primo trimestre del 2012. Più delle attese e abbastanza da far guadagnare al cross Eur/Usd altri 26 centesimi, con la divisa del vecchio continente che si siede a 1,2869.

A questo punto la festa sembra finita: sono i numeri italiani e la brusca discesa del Ftse Mib a deprimere nuovamente il cambio. L’Istat comunica che il Pil italiano va peggio del previsto, decrescendo nel primo trimestre dello 0,8% su base congiunturale, e dell’1,3% su base annuale. Si tratta del peggior inizio dell’anno dal crollo del 2009.

A questo punto l’euro torna rapidamente al ribasso in zona 1,2848 a metà mattinata.

Anche le statistiche Zew sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi vanno in rosso: l’ultima misurazione segna un crollo verticale, dal precedente +13,1 a -2,4 odierno.

L’euro non risente particolarmente del dato, dal momento che alle 11 l’aggregato sul Pil europeo segna una crescita stagnante, un dato migliore del -0,2% atteso e sufficiente a contrastare il sintetico sugli investitori tedeschi.

La divisa continentale a questo punto galleggia sugli stessi livelli raggiunti a metà mattinata, in zona 1,2850.

Alle 14.30 un muro di statistiche americane, che terminerà alle 22.30, potrà muovere sensibilmente al ribasso la moneta unica, qualora un moderato ottimismo sul fronte americano si sommasse allo stallo sulla Grecia, e a un giudizio non troppo ottimistico dei mercati sull’esito dell’incontro di Berlino.
Tra i dati Usa più importanti l’indice Empire sul manifatturiero, l’indice annuale dei prezzi al consumo, ma anche le vendite al dettaglio, oltre alla pubblicazione del Redbook mensile. Chiudono la lunga serie le scorte di magazzino, l’indice NAHB sul mercato immobiliare, le scorte di petrolio e gasolio.

Sul fronte euro/sterlina, la divisa europea appare più decisamente rialzista rispetto al cross euro/dollaro. La risalita è alimentata anche dal dato sulla bilancia commerciale londinese, che segna, su base mensile, un passivo di 8,6 miliardi di sterline, in peggioramento di 0,2 miliardi rispetto alle attese. Il pound appare in costante deprezzamento e l’euro torna in zona 0,80 a metà mattinata.

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