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Lettera d’intenti Fonsai-Unipol premia Mediobanca

Se andrà in porto la fusione di Unipol con Premafin, Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni, Piazzetta Cuccia (che oggi vola in Borsa) otterrà importanti risultati: disinnescare la mina dei debiti di casa Ligresti, scongiurare il rafforzamento sul mercato italiano di competitor quali Axa e stringere legami con il mondo delle Coop.

Lettera d’intenti Fonsai-Unipol premia Mediobanca

Piazza Affari brinda a Mediobanca, la vera vincitrice del merger dell’anno, ovvero le nozze FondiariaSai, Milano e Premafin con Unipol. E’ il titolo di piazzetta Cuccia a a reagire per primo alla notizia che Alberto Nagel è riuscito a condurre in porto una trattativa difficile, rintuzzando le proposte di Gerardo Braggiotti, advisor per conto dei Ligresti, e liberandosi di un legame, quello con l’ingegnere di Paternò, ormai divenuto troppo scomodo. Il titolo Mediobanca prima non riesce a far prezzo, poi corre in rialzo del 6,67%, infine si assesta attorno ad un confortevole +5%, in vetta al paniere delle blue chips.

L’euforia, naturalmente, contagia anche i soggetti interessati all’operazione: Fondiaria +9,95%, Milano +8,20%, la solita Premafin +19,20% mentre Unipol, cioè la società che ci mette il capitale, perde solo l’1%. Al di là delle cifre, l’operazione conferma il primato di piazzetta Cuccia, già attestato dalla regia dell’aumento di capitale Unicredit.

Grazie all’integrazione da cui nascerà il secondo gruppo assicurativo italiano (10% delle polizze vita, oltre il 32% del settore auto), Mediobanca ottiene più risultati: 1) disinnesca la mina dei debiti di casa Ligresti, oltre 1,1 miliardi nei confronti di piazzetta Cuccia, per la massima parte per giunta subordinati agli altri crediti e sistema anche la posizione della stessa Unipol (400 milioni); 2) scongiura il rafforzamento sul mercato italiano di competitor quali Axa, senz’altro più pericolosi per la leadership delle Generali.

Altra conseguenza di non poco conto: si stringono i legami con il mondo delle Coop che, dati i tempi, sembra essere una delle componenti dell’economia italiana più solide. Come confermano le voci che filtrano dalla centrale della Finsoe, la holding che detiene il pacchetto di controllo della Unipol (il 50,75%). Se l’operazione Ligresti andrà in porto e Unipol si fonderà con Fondiaria-Sai, Premafin e Milano, Finsoe farà la sua parte nell’aumento di capitale della compagnia bolognese. E, visto che le fusioni porterebbero a una importante diluizione di Finsoe, che ora ha 50,75% di Unipol, Finsoe non intende diluirsi eccessivamente.

“Finsoe farà la sua parte nell’aumento di capitale Unipol – conferma a Reuter un esponente di punta del mondo coop – E non vuole essere tanto diluita nella Nuova Unipol”. La finanziaria delle coop potrebbe intervenire attivamente negli aumenti previsti dalla complessa operazione prevista dalla lettera di intenti, non vincolante, firmata da Unipol con i membri della famiglia Ligresti. Il piano prevede la fusione con Premafin , Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni previa acquisizione delle azioni Premafin in mano alle società che fanno capo alla famiglia (il 51,287% del capitale della holding) al prezzo di 0,3656 euro ciascuna (per un controvalore di 76,9 milioni) e successivo lancio di un’Opa sulle azioni residue.

L’operazione sarà preceduta da una ricapitalizzazione di Premafin che consentirà all’ex scatola quotata della famiglia Ligresti di sottoscrivere la quota di propria competenza nell’ambito dell’aumento di capitale di Fondiaria-Sai (fino a 750 milioni di euro). Il gruppo che nascerà dall’integrazione potrà contare, infine, sulle risorse patrimoniali derivanti da un aumento di capitale di Unipol.

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