X

Letta, il report su Europa e Mercato unico: “Evitare la frammentazione. Con gli Usa troppo divario”. E spunta l’asse con Draghi

Imagoeconomica - Carlo Lannutti

Lo dice chiaramente: non sta proponendo la Bibbia, ma una cassetta degli strumenti. La ricetta snocciolata oggi da Enrico Letta al Consiglio europeo ha l’obiettivo di rilanciare l’Europa e definire le priorità per la competitività Ue di breve, medio e lungo periodo. Perché “non c’è tempo da perdere – sottolinea l’ex premier – il gap tra Ue e Usa sta diventando sempre più ampio. Si apre la possibilità di rafforzare il mercato unico per eliminare la frammentazione a partire dai tre” punti rimasti indietro. Quali sono? Eccoli qua: “L’energia, le telecomunicazioni e i mercati finanziari. La proposta principale è quella di integrarli”. Il piano Letta, dunque, viene presentato ai leader Ue. Si tratta del Rapporto sul futuro del mercato unico che l’ex presidente del Consiglio ha stilato su incarico del Consiglio europeo medesimo.

Rapporto Letta e l’asse con Draghi

Un altro ex premier, Mario Draghi, sta lavorando da mesi a un altro rapporto: quello sulla competitività in Ue che sarà presentato ufficialmente dopo le Europee ma che nelle sue linee guida è già stato anticipato qualche giorno fa e che è stato letto come una vera e propria sferzata all’Europa, oltre a rafforzare di fatto l’ipotesi di una sua candidatura alla guida della Ue (presidente della Commisione o presidente del Consiglio europeo le caselle più gettonate). Non è mancato, quindi, chi ha voluto cogliere una sorta di asse tra Letta e Draghi dopo che a entrambi l’Europa ha chiesto un parere per superare la crisi attuale e rilanciarsi nei prossimi anni.

Rapporto Letta: ecco cosa dice l’ex premier alla Ue

“Innanzitutto dobbiamo correre – dice Letta – e la prossima legislatura deve essere una legislatura in cui cerchiamo di colmare questo divario su molte questioni. Ciò che presenterò qui non è una Bibbia, è una cassetta degli attrezzi. Una toolbox con una serie di strumenti, con tante possibilità da scegliere e utilizzare. Alcuni di questi strumenti possono essere immediatamente realizzabili. Altri hanno bisogno di molto tempo o comunque più tempo. Ma sta a voi la discussione”. E ancora: “Viviamo in un mondo nuovo rispetto a quando è stato creato il Mercato unico: c’era l’Unione Sovietica; la Germania non era in fase di riunificazione e noi eravamo meno della metà degli Stati membri. Il nome dell’Unione europea era Comunità europee, Cina e India insieme rappresentavano il 5% dell’economia mondiale. Questo era il mondo quando abbiamo lanciato il Mercato unico, 39 anni fa. Oggi: un nuovo mondo e nuove esigenze”.

Letta, primo obiettivo: rete di alta velocità europea

“Penso che il primo obiettivo di questo processo – ha proseguito l’ex premier – una volta adottato, sarà quello di creare una rete di treni ad alta velocità in tutto il Continente. Il fatto di essere stato obbligato a volare credo sia la dimostrazione di qualcosa che ci sfugge. Questo l’ho messo nel rapporto. Penso che sia un buon punto. Abbiamo solo Parigi, Bruxelles e Amsterdam come collegamenti ferroviari ad alta velocità tra le grandi città in Europa”.

Letta: su mercato unico evitare la frammentazione

“La relazione che presenterò mette al centro i cittadini, competitività significa prosperità per i cittadini e quindi per tutti i cittadini e per tutte le imprese. Metteremo al centro l’attenzione alle piccole e medie imprese e alla competitività in termini generali. La questione fondamentale del mercato unico, del mercato interno è quella di evitare la frammentazione: ci sono ostacoli da anni e anni. C’è il rapporto Monti del 2010, ne ho ripreso molti spunti, è una bellissima relazione. In 14 anni di Unione europea gli Stati membri non hanno voluto applicare alcune di queste raccomandazioni quindi oggi dobbiamo spingere davvero perché c’è uno scollamento”.

“L’altra parte della relazione – prosegue dunque Letta nel suo piano – riguarda la dimensione sociale del mercato unico, come aiutare i lavoratori, come aiutare i cittadini e come promuovere l’innovazione” ricordando “la proposta sulla quinta libertà, che è il modo per aggiungere alle normali libertà tradizionali tutte le libertà della circolazione delle merci servizi capitali e persone una quinta libertà su innovazione, ricerca, conoscenza, competenze. dati e intelligenza artificiale”.

Letta e la fuga di cervelli: “Una spoliazione”

La “fuga dei cervelli” da “regioni e Paesi” dell’Ue è un “grosso problema”, sta “diventando una spoliazione”, insiste Letta. Occorre occuparsi, spiega l’autore del rapporto sulla competitività del mercato unico, di “come aiutare i lavoratori a far rispettare i loro diritti ovunque in Europa. Naturalmente, la libertà di soggiorno significa che la libertà di rimanere e la libertà di movimento fanno parte dello stesso discorso. Stiamo sperimentando un livello troppo elevato livello di fuga dei cervelli oggi in Europa”.

“Questa fuga di cervelli – prosegue – normalmente è un biglietto di sola andata. Biglietto di sola andata che ritengo stia diventando un problema per tutti noi. Penso che dobbiamo affrontarlo, non possiamo lasciare questo argomento senza soluzioni. Sta diventando una spoliazione: regioni o Paesi perdono così tante persone a causa della fuga dei cervelli. Penso che sia un grosso problema e dobbiamo affrontarlo”.

Letta ai 27 della Ue: “Ora tocca a voi decidere”

“Le mie proposte non sono un libro dei sogni, ma sono proposte pragmatiche che possono essere realizzate a Trattato invariato, ora la decisione è dei Ventisette”. Letta ha quindi ripercorso per sommi capi le proposte generali contenute nel rapporto sul mercato interno che, combinato al rapporto che Draghi sta preparando sulla competitività (lo si diceva, sarà reso noto integralmente solo dopo il voto di giugno), costituirà la base analitica e propositiva per la futura agenda per la nuova legislatura.

Letta, che ritiene necessario agire in fretta per completare l’integrazione dei mercati dei capitali (mai effettivamente decollata in modo ottimale a detrimento della capacità del mercato di finanziare l’economia europea), dell’energia e delle telecomunicazioni per fronteggiare le transizioni multiple: verde, digitale, sociale, difesa/sicurezza, allargamento. L’assonanza tra le tesi di Letta e quanto Draghi ha anticipato finora della visione che presenterà tra pochi mesi appare totale. E così, mentre l’intervento del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e di Letta sono stati pubblici, il circuito video del Consiglio ha interrotto le trasmissioni al momento dell’avvio della discussione tra i leader.

Rapporto Letta, le conclusioni

Il rapporto sulla competitività del mercato unico Much more than a market si conclude “con il tema dell’allargamento, con la proposta di creare uno strumento per l’allargamento solidale, per un motivo molto semplice”, spiega Letta. “Visitando tutti gli Stati membri – continua – ho avuto la sensazione che l’allargamento stia diventando, per una parte della nostra gente, una cosa che sta creando alcune preoccupazioni, per la possibilità di perdere i benefici della politica agricola e della politica di coesione. Dobbiamo evitare che questo processo renda l’allargamento impopolare. È per questo motivo che accompagnare l’allargamento con strumenti che possano aiutare i beneficiari netti di oggi può essere un punto molto importante”, conclude.

Related Post